"Rio" di Carlos Saldanha
20th Century Fox, 15 Aprile 2011 – Colorato
Il pappagallo Blu vive tranquillo in Minnesota con la sua amica umana che lo accudisce amorevolmente, fino a quando un ornitologo brasiliano convince entrambi a partire per Rio de Janeiro per trovare una compagna a Blu…
Carlos Saldanha regista brasiliano trapiantato negli Stati Uniti, già regista della trilogia dell’Era glaciale mette insieme un film complesso. Blu è “americano”: conosce la fisica, legge libri, ma non sa volare e ama stare in gabbia; la sua compagna Gioiel è “brasiliana”: ama volare libera e odia le gabbie. Il confronto tra i due stili di vita, è lampante. I cattivi sono bracconieri senza scrupoli che fanno commercio di esseri viventi. Il proposito del regista, anche in questo caso, è evidente. La parte meno convincente, è probabilmente la storia d’amore tra gli umani, che non prende mai davvero quota e segue un percorso piuttosto stereotipato. Leggermente meglio quella tra Blu e Gioiel ma anche in questo caso non ci si emoziona mai davvero: probabilmente l’amore non è nelle corde del regista, che preferisce l’avventura e la commedia di cui riesce a interpretare al meglio i tempi.
E poi c’è Rio de Janeiro, ricostruita in modo accuratissimo (un paio di sequenze dall’alto e la discesa con il deltaplano attorno al Cristo Redentore sono impressionanti), che è un altro personaggio del film con le sue vie strettissime, il lungomare e naturalmente il carnevale, rappresentato nella scena finale. Ma Rio è anche – e soprattutto – un cartone animato per bambini, che non potranno non apprezzare i colori, la samba, le tante gag e tutti gli animali del film. Ed è proprio su questo piano che la pellicola dà il meglio.
Saldanha riesce a mantenere un tono leggero, scanzonato e divertente, a volte venato di leggera ironia, senza mai arrivare al comico e senza mai essere davvero “serio”. Anche nelle scene di maggior tensione, quando i cattivi sembrano prendere il sopravvento, è sempre presente un elemento che allevia la pressione sui protagonisti. Solo nel pre-finale, quando tutto naturalmente sembra ormai perduto, i giochi si fanno davvero seri. Ma è solo un attimo, poi c’è spazio solo per il gran finale dove le storie d’amore si coronano e si balla la samba. In fondo, siamo a Rio…
Titolo: Rio (Id.)
Regia: Carlos Saldanha
Sceneggiatura: Don Rhymer, Joshua Sternin, Jeffrey Ventimilia, Sam Harper
Fotografia: Renato Falcão
Doppiatori: Fabio De Luigi, Victoria Cabello, Chiara Gioncardi, Emiliano Coltorti, Mario Biondi, Pino Insegno, Francesco Castelnuovo, Emilio Carelli, José Altafini, Franco Mannella
Nazionalità: USA, 2011
Durata: 1h. 36′
Un appunto. Il primo EG è stato diretto da Chris Wedge e non da Saldanha come scritto, da non sottovalutare l’informazione dato che Wedge a parer mio ha tirato fuori i migliori prodotti della casa con il primo EG e “Robots”.
Concordo in toto con la recensione. Ma preferisco gli altri prodotti della casa BlueSky. Comunque gradevole.
Com’è indicato anche nella nostra recensione del primo “Era glaciale”, Saldanha in quell’occasione ha fatto la co-regia. Penso sia giusto, al di là della paternità legale del film, riconoscere a entrambi la creazione artistica tanto quanto la si riconosceva a Ethan Coen nei film diretti esclusivamente dal fratello.