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"Robocop" di Paul Verhoeven

12 novembre 2008 Recensioni 21 Commenti
Robocop

Cecchi Gori, 30 Ottobre 1987 – Avvincente

RoboCop è un cyborg realizzato trapiantando il corpo mutilato di un agente della polizia di Detroit all’interno di una corazza meccanica studiata per combattere il crimine con la massima efficacia ma soprattutto per curare gli interessi della società che l’ha costruita. Ma il cervello del poliziotto è troppo ligio al dovere…


Nancy Allen e Peter Weller in RobocopL’olandese Paul Verhoeven realizza come suo secondo film hollywoodiano un avvincente thriller che è anche un noir. E’ un film di genere fantastico, con un tipico giustiziere americano nella sua variante tecnologica in un futuro non eccessivamente remoto, e con lo sdoppiamento tra il relitto di uomo e l’invincibilità della macchina come fulcro di tutto il racconto.

Utilizzando le leggi di Asimov sulla robotica, ne innesta i principi sul poliziotto umano che fu (e infatti “sistema” Jones soltanto dopo che questi è stato licenziato dalla OCP), mentre da Philip K. Dick mutua le domande sulla propria individualità in una certa misura conforme alla natura umana.

(Maurizio Ferrari, in collaborazione con Cinemamore)


La locandina statunitense in RobocopTitolo: Robocop – Il futuro della Legge (Robocop)
Regia: Paul Verhoeven
Sceneggiatura: Edward Neumeier, Michael Miner
Fotografia: Sol Negrin, Jost Vacano
Interpreti: Peter Weller, Nancy Allen, Dan O’Herlihy, Ronny Cox, Kurtwood Smith, Miguel Ferrer, Robert DoQui, Ray Wise, Felton Perry, Paul McCrane, Jesse D. Goins, Del Zamora, Rick Lieberman, Calvin Jung, Lee de Broux, Mark Carlton
Nazionalità: USA, 1987
Durata: 1h. 42′


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Attualmente ci sono 21 commenti a questo articolo:

  1. Edoardo ha detto:

    Alberto che ne pensi di questo cult?

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Non lo rivedo da un bel po’, ma all’epoca mi era piaciuto molto.

  3. andrea ha detto:

    Questo film è un gioiellino. A parte Showgirls che è pessimo , gli altri film di Paul Verhoeven sono tutti da vedere.

  4. Edoardo ha detto:

    Alberto,non so se ne eri al corrente ma Darren Aronofsky dirigerà il remake di “Robocop”. Secondo me ne uscirà fuori qualcosa di valido,viste le precedenti opere del regista!

  5. Alberto Cassani ha detto:

    E’ una notizia di un paio di anni fa. Da quello che so Aronofsky aveva litigato coi produttori e lasciato il progetto, ma visto che poi la dirigenza della MGM è cambiata non è detto che lui torni sui suoi passi. Però per ora il progetto è bloccato ed è improbabile che alla fine lo diriga proprio Aronofsky.

  6. Francesco Cuffari ha detto:

    Ho letto il fumetto “Frank Miller’s Robocop” in cui si vede come sarebbe dovuto essere Robocop 2 se i produttori avessero mantanuto la sceneggiatura originale. Incredibile, ma vero: è meglio il film. La storia di Miller è spesso ridicola e ha un finale imbarazzante. La dottoressa che crea Robocop 2, poi, è ancora più folle rispetto a quella vista nel film.

    Alberto, a te il seguito era piaciuto?

  7. Edoardo ha detto:

    Beh anche il film stesso aveva un finale ridicolo e davvero irritante.

  8. Alberto Cassani ha detto:

    Francesco: no, ho visto solo il primo film.

  9. Riccardo ha detto:

    Un vero e proprio cult!! Imperdibile!!! Il primo di una fantastica trilogia (speriamo non si fermi solo al terzo!!) di azione. Un mix di sparatorie e fantascienza, entrate anche voi nella città del mitico Cyborg-poliziotto Robocop! Attenzione però, contiene scene un po’ violente. CONSIGLIATISSIMO

  10. Andrea ha detto:

    Io invece il secondo e il terzo li ho trovati pessimi..

  11. Plissken ha detto:

    Anche io non ho gradito affatto i sequel. Il primo invece è un cult anche per me.

  12. Edoardo ha detto:

    Il secondo era davvero una scemenza, con un finale che mi ha davvero innervosito.
    Il terzo nemmeno lo ricordo, ma mi era sembrato anch’esso una boiata stratosferica…

  13. Plissken ha detto:

    Una cosa che mi appare strana è che nessuno abbia posto l’attenzione su di un aspetto fondamentale del film: l’estrema violenza. Mi correggo: forse qualcuno l’avrà anche fatto, ma non ho avuto la fortuna di leggere nulla in proposito.

    Secondo me Verhoeven è stato davvero abile nell’immettere il suo “stile” (imparentato in qualche modo con la corrente cronenberghiana della carne?) nella pellicola facendo passare “Robocop” come un film tutto sommato rivolto agli adolescenti (over 14 mi pare).

    La caratterizzazione dei “cattivi”, soprattutto del capobanda interpretato da Kurtwood Smith è davvero molto valida: credo che sia difficile riscontrarne di altrettanto efficaci anche in film divenuti famosi per la componente brutale o per la ferocia dei protagonisti.

    Ad esempio ho trovato più efficaci in questo senso alcune scene di Robocop rispetto a molte di “natural born killers”, e udite udite credo che in alcuni frangenti il film di Verhoeven riesca ad arrivare, furbescamente subdolo, a livelli da “Harry pioggia di sangue”. La scena dell'”uccisione” con precedente mutilazione di Murphy ad esempio credo sia una delle più aspre che io abbia visto, e non mi riferisco agli effetti speciali: è il contesto generale che fa assurgere a “vera” violenza ciò che poteva essere la solita operetta: l’ambientazione, la guerra di potere all’OCP, la Polizia tutt’altro che inappuntabile, il degrado sociale e così via.
    Eppure le mammine non si pongono problemi a far visionare il film anche ai ragazzini disneyani (meglio così).

    Credo che Verhoeven si sia fatto delle risate di gusto pensando a come è riuscito ad “infinocchiare” i produttori che forse si aspettavano una cosetta alla “iron-man”, chissà. O magari se le farebbe leggendo per sventura ciò che ho appena scritto, he he he…

    Comunque credo che Robocop sia un film assai meno leggero di quanto comunemente si pensi, al suo confronto i film odierni sui supereroi sembrano cosette da ragazzini.

    O no?

  14. Alberto Cassani ha detto:

    A dir la verità credo di aver scritto una cosa del genere in una recensione che avevo fatto per un altro sito che ormai non è più online… Però Verhoeven è sempre stato un regista con poco senso della misura, che ha sempre esagerato un aspetto che così è diventato fondamentale all’interno del film. Poi con gli anni s’è fatto anche patinato secondo lo stile della peggior Hollywood, ma di senso della misura ne ha sempre avuto poco.

  15. Plissken ha detto:

    Diamine, mi spiace di non aver letto la recensione. Non è che la potresti recuperare da qualche parte ed inserirla con un bel copia-incolla? 🙂

    Anch’io nel mio piccolo credo che Verhoeven abbia una spiccata tendenza ad esagerare, ma in linea di massima nel suo specifico caso non mi sentirei di biasimarlo, in quanto vedo tale peculiarità come caratteristica del suo stile. Sicuramente ciò ha portato a risultati altalenanti, ma perlomeno Verhoeven si discosta (a volte in meglio) dalla produzione standard degli acton-movies USA, e se ciò avviene credo sia anche merito di ciò.

  16. Alberto Cassani ha detto:

    Ho guardato il file originale ed è venuto fuori che non si trattava di una recensione di “Robocop” ma di “Atto di forza”. A questo punto la risistemo e la pubblico senz’altro, visto che tra poco esce il remake.

  17. Plissken ha detto:

    Good idea 🙂

    Con “Atto di forza” Verhoeven non riuscì a impressionarmi favorevolmente come con “Robocop”, ma ne ho un ricordo piuttosto appannato ed in parte rovinato da quelle che considerai all’epoca scenografie di non eccelsa fattura, così come la fotografia (troppo satura, vabbè che il pianeta è rosso ma…) a danno della generale ambientazione del film.

    Non sapevo ci fosse in cantiere un remake… si sa a chi è stata affidata la regia?

  18. Alberto Cassani ha detto:

    Purtroppo sì: Len Wiseman. I protagonisti sono Colin Farrell e ovviamente Kate Beckinsale.

  19. Plissken ha detto:

    Capisco.. quindi non c’è da aspettarsi granché, perlomeno in linea teorica.
    Fortunatamente però, non essendo “Atto di forza” un film che apprezzo particolarmente (nonostante io sia appassionato di fantascienza) la cosa, egoisticamente, non mi disturba più di tanto.

    Proprio oggi leggevo su di un quotidiano un articolo dai (legittimi) infervorati toni riguardo la prevista programmazione italiana di “Prometheus” che (questo sì) attendo con una certa impazienza: si parla di ottobre…
    Spero almeno che Scott non abbia perso il suo “tocco” e ci regali un film più che dignitoso. E’ molto che non vedo film sci-fi a livello di quelli anni ’80: mi basterebbe che ci si avvicinassero un po’, qualitativamente parlando.

  20. Alberto Cassani ha detto:

    In Francia è piaciuto molto, “Prometheus”. Da noi arriva tra una vita.

  21. Marco ha detto:

    Consiglio caldamente di guardare prima la ciofeca del remake e poi questo originale come ho fatto io e vedrete quanto in più apprezzerete questo grandissimo cult degli anni d’oro del cinema di fantascienza!

    Ottima regia, montaggio, musica ed effetti speciali “old-style” dei mitici Bottin e Tippet.
    Attori che ben interpretano i personaggi sopra le righe di questa satira politica e sociale dell’America anche odierna.

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