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"Il figlio di Saul" di László Nemes

20 gennaio 2016 (16 Maggio 2015) Recensioni 0 Commenti
Il figlio di Saul

Teodora, 21 Gennaio 2016 – Ossessivo

Saul Ausländer fa parte del sonderkommando di un campo di concentramento nazista, ossia di quel gruppo di prigionieri obbligati ad assistere i soldati nell’opera di sterminio degli ebrei. Un giorno, svuotando una camera a gas dai cadaveri, si imbatte in quello di suo figlio. Farà allora di tutto pur di riuscire a dargli degna sepoltura…


Geza Röhrig in Il figlio di SaulOpera prima di notevole potenza e impressionante maturità registica, Saul fia (“Figlio di Saul”) è brutale e claustrofobico ma anche profondo e spiazzante. Il 39enne Nemes tiene praticamente sempre in campo la testa del suo protagonista – probabilmente ispirandosi ai fratelli Dardenne ma dando più l’effetto di un videogioco d’azione in terza persona – e se all’inizio la cosa appare davvero fastidiosa, col passare dei minuti la sua scelta si dimostra ragionata ed opportuna, perché riesce a rendere benissimo lo stato di inquietudine del personaggio come anche il caos e la frenesia che lo circondano. Ma se questa scelta funziona è anche e soprattutto perché Nemes muove benissimo la macchina da presa e gestisce alla perfezione gli attori.

Geza Röhrig in una scena di Il figlio di SaulPur essendone formalmente il protagonista, Saul appare in realtà schiacciato dalla vicenda, in completa balia degli eventi. Nulla di ciò che prova a mettere in pratica ha successo ed è spesso più per fortuna che per bravura che si trova ad avere altre occasioni per portare avanti il funerale. Ma questa sua inadeguatezza si ripercuote sulla fiducia che di lui hanno gli spettatori, i quali non possono comunque abbandonarsi all’emozione della sua ricerca perché oppressi dalla follia dell’ambiente che lo circonda. Follia che giunge fino a un finale amaro e sottilmente ambiguo, diretta conseguenza proprio di questa mancanza di fiducia.


La locandina di Il figlio di SaulTitolo: Il figlio di Saul (Saul fia)
Regia: László Nemes
Sceneggiatura: László Nemes, Clara Royer
Fotografia: Mátiás Erdély
Interpreti: Geza Röhrig, Levente Molnár, Urs Rechn, Todd Charmont, Marcin Czarnik, Sandor Zsoter, Jerzy Walczak, Uwe Lauer, Christian Harting, Istvan Pion, Amitai Kedar, Kamil Dobrowolski, Juli Jakab
Nazionalità: Ungheria, 2015
Durata: 1h. 47′


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