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Se son rose... di Leonardo Pieraccioni

9 gennaio 2019 Recensioni 0 Commenti
Se son rose...

Medusa, 29 Novembre 2018 – Appassito

Il cinquantenne Leonardo lavora come giornalista esperto di tecnologia, ha una figlia di 15 anni e un matrimonio fallito alle spalle. La sua condizione di eterno “Peter Pan” lo rende incapace di mantenere legami sentimentali duraturi, così la figlia invia un messaggio a tutte le sue ex fidanzate: “Sono cambiato. Riproviamoci!”


Se Il professor Cenerentolo poteva già essere considerato una sorta di “canto del cigno” per la verve comica di Leonardo Pieraccioni – visti anche i deludenti incassi – con Se son rose… si capisce, in realtà, che il peggio doveva ancora arrivare. Pieraccioni appare infatti visibilmente stanco, e non è un caso che questo tredicesimo film da lui diretto e interpretato sia, in tutto e per tutto, la fotografia di un comico che non sa più far ridere e che sembra non avere nemmeno più voglia di farlo.

In quella che è un’autentica fiera della banalità e della retorica a buon mercato, si fatica addirittura a capire quale sia l’aspetto che funziona di meno. Ciò che salta subito all’occhio, comunque, è proprio la pochezza di una storia banale e pretestuosa, la cui natura fortemente inverosimile fa sì che tutte le situazioni rappresentate siano prive di credibilità: è vero che quasi tutta la produzione cinematografica di Pieraccioni ha sempre avuto alla base una connotazione “fiabesca”, ma se questo poteva essere considerato un pregio negli anni d’oro del comico toscano, nel caso di Se son rose… tale componente risulta solo infantile e inopportuna.

Scritto da Pieraccioni insieme con Filippo Bologna (regista del disastroso Cosa fai a Capodanno?), il film mette insieme, una dopo l’altra, una serie di scenette da sketch comedy totalmente scollegate, che oltre a fornire un’ulteriore prova della debolezza dell’impianto narrativo, arrivano a comporre quello che ricorda, alla fine, un episodio allungato di una qualche sit-com di scarso successo. I personaggi, compreso il protagonista, sono insipidi e mal caratterizzati, tant’è che se l’intenzione di Pieraccioni era di realizzare un film che fosse, in questo caso, più dalla parte delle donne che non dalla sua, il risultato è un completo fallimento; tutti i personaggi femminili, che dovrebbero essere la colonna portante della narrazione, sono approssimativi e stereotipati, compresa la macchiettistica transgender interpretata da Antonia Truppo, le cui gag al ristorante insieme a Pieraccioni sono, forse, le uniche in grado di strappare mezzo sorriso.

“Se son rose, fioriranno…”, recita il famoso proverbio. Nel caso di questo film, no di certo.


La locandinaTitolo: Se son rose…
Regia: Leonardo Pieraccioni
Sceneggiatura: Leonardo Pieraccioni, Filippo Bologna
Fotografia: Fabrizio Lucci
Interpreti: Leonardo Pieraccioni, Michela Andreozzi, Elena Cucci, Caterina Murino, Claudia Pandolfi, Gabriella Pession, Mariasole Pollio, Antonia Truppo, Nunzia Schiano, Sergio Pierattini, Gianluca Guidi
Nazionalità: Italia, 2018
Durata: 1h. 30′


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