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"Solo un padre" di Luca Lucini

26 novembre 2008 Recensioni 0 Commenti
Solo un padre

Warner, 28 Novembre 2008 – Ammiccante

La vita di Carlo è sempre stata perfetta: genitori premurosi, una carriera avviata, buoni amici. Un’esistenza regolare, con poco spazio per i sentimenti. Ma improvvisamente Carlo si trova ad accudire da solo sua figlia, una bimba di dieci mesi capace di assorbire tutte le sue energie…


Luca Argentero in una scena di Solo un padreLuca Lucini, al suo quarto lungometraggio, affronta il tema della paternità, un argomento poco affrontato dal cinema. La storia è quella di Carlo (Luca Argentero) che, diventato padre, rimane da solo con sua figlia. Il dolore che la vicenda gli ha causato lo ha portato a chiudere dentro di sé i sentimenti che prova, ancora più intensamente di quanto già accadeva in precedenza. È roso da un insensato senso di colpa per quanto è accaduto e si è costruito una vita fatta di indifferenza rispetto ai propri sentimenti e ricordo per la donna che gli ha dato la cosa più importante che ora gli rimane, la piccola Sofia. È intorno a lei che ruota la vita di Carlo ed è questo il rapporto che il film vuole indagare.
Il titolo originale del romanzo di Nick Earls dal quale il film è tratto (Perfect Skin, pelle perfetta) si riferisce alla professione di dermatologo del protagonista ma è molto indicativo dell’atteggiamento dell’uomo che indossa una spessa corazza a difesa del proprio standard di vita medio, una medietà che viene sconvolta dall’incontro casuale con Camille (Diane Fleri), una psicologa francese che si trasferisce a Torino per partecipare ad un progetto di ricerca. Lei rappresenta il colore, la solarità, il disordine che irrompe nella vita regolare di Carlo. Questa irruzione scompiglia le carte nei sentimenti che Carlo ha sempre represso dentro di sé e lo porta a riscoprirsi capace di amare e di essere padre.

Diane Fleri in Solo un padreLa vicenda, di stampo drammatico, è spesso stemperata da battute vivaci e situazioni divertenti. Questo rende il racconto più lieve e a ciò contribuisce anche la musica che però, sinceramente parlando, è a volte eccessivamente mielosa. Alcuni personaggi sono troppo stereotipati, su tutti Caterina (Anna Foglietta), l’amica da sempre innamorata di Carlo, troppo “single disperata” per essere realmente credibile. Le situazioni di vita sono, al contrario, molto semplici, se ne apprezza la credibilità, la somiglianza a momenti che appartengono all’esperienza di ciascuno. Apprezzabile anche il finale che chiaramente non sarà svelato, ma che non è del tutto banale. Altre situazioni, invece, lo sono e portano il film a strizzare l’occhio allo spettatore, facendogli magari ascoltare la canzoncina che gli piace, facendogli sentire la battutina che si aspetta e mostrandogli le immagini che voleva, senza mai cadere nella volgarità.

Fabio Troiano, Sara D'Amario e Alessandro Sampaoli in Solo un padreSicuramente Luca Lucini sa come conquistarsi il favore del pubblico ma lo fa con una buona capacità di utilizzo delle tecniche cinematografiche. È molto apprezzabile, in particolare, il diverso utilizzo della macchina da presa nella prima parte del film rispetto alla seconda: prima si notano inquadrature più ‘da lontano’, come a sottolineare la chiusura di Carlo rispetto al mondo esterno, poi, con l’arrivo di Camille, la macchina da presa si fa più incerta, portata a mano, e va ad indagare più da vicino i volti dei personaggi, ne scruta lo sguardo, il sorriso, la pelle, che probabilmente sta perdendo la sua perfezione.

Luca Argentero e Diane Fleri in Solo un padreUn aspetto che invece colpisce in modo piuttosto negativo è la presenza troppo esplicita di pubblicità all’interno del film, una promozione di prodotti troppo sfacciata, che stona decisamente rispetto alla situazione in cui si inserisce e che rovina il clima generale della pellicola e ne diminuisce la credibilità. Il film è ben confezionato, ben fatto e con buone trovate, ma non mancano i lati negativi e appunto le strizzate d’occhio al pubblico medio di una sala cinematografica. Un film adatto al periodo natalizio in cui esce e un buon prodotto da noleggiare in DVD per una serata tra amici. Un film dotato della sua dignità, certamente non un film d’autore.


La locandina di Solo un padreTitolo: Solo un padre
Regia: Luca Lucini
Sceneggiatura: Giulia Calenda, Maddalena Ravagli
Fotografia: Manfredo Archinto
Interpreti: Luca Argentero, Diane Fleri, Fabio Troiano, Anna Foglietta, Sara D’Amario, Alessandro Sampaoli, Michela Gatto, Fabiana Gatto, Claudia Pandolfi, Francesca Vettori, Gianni Bisacca, Elisabetta De Palo
Nazionalità: Italia, 2008
Durata: 1h. 33′


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