Soundtrack: "Rapunzel" di Alan Menken & Glenn Slater
Massimo Privitera, in collaborazione con Colonne Sonore – * * * ½
Alan Menken e Glenn Slater, che già avevano collaborato nel 1989 nella messinscena teatrale de La sirenetta, scrivono parole e musica per la colonna sonora del 50° film d’animazione di casa Disney. Il risultato è un degno commento sottofondo ad un ottimo film d’animazione…
Liberamente adattata dalla celebre fiaba dei fratelli Grimm, Raperonzolo, ecco palesarsi sul grande schermo il nuovo cartone della Disney, Rapunzel – L’intreccio della torre. Il 50° film animato della Casa di Topolino, generato al computer e realizzato in uno splendido 3D, si conferma già un grande classico seppur intriso di quel modernismo che ben si addice ai gusti dei giovani di oggi, sempre più abituati alle stravaganze intelligenti e ai citazionismi sfrenati e geniali dei film Dreamworks e Pixar (che si è fusa con la Disney 4 anni fa).
Rapunzel (Tangled in originale, che si traduce “intrecciata”, riferimento alla moltitudine di capelli che caratterizza il personaggio di Raperonzolo) ha uno stile contemporaneo (e si vede la mano del produttore esecutivo John Lasseter, padre della Pixar) pur trattandosi di una fiaba senza tempo. Ciò si palesa anche nelle sfavillanti musiche e canzoni di Alan Menken e Glenn Slater dal sapore antico e attuale al contempo. Menken, un veterano delle favole Disney, pluripremiato all’Oscar, difatti ha firmato la colonna sonora di un capolavoro quale La Bella e la Bestia, per non dimenticare La sirenetta, Aladdin e Come d’incanto, delinea uno score dall’impronta classica con spruzzate di suoni odierni, dove il sinfonismo melodico la fa da padrone con richiami alla tradizione folk-rock e celtica. Un mix aggraziato e a tratti carico di quella funzione epica che ben si addice a un film che mescola alla perfezione notevoli momenti d’azione a incantevoli attimi d’amore, di tenerezza e di spensieratezza.
La pellicola è davvero bella e divertente e la musica e le canzoni sono il suo degno supporto, come è giusto aspettarsi da un film d’animazione targato Disney. Eroismo a profusione nelle inarcate a piena orchestra, nei crescendo coplandiani e nelle evoluzioni dei legni di “Ribellione e fuga”, “Via di fuga” e “Flynn ricercato” nella migliore tradizione delle musiche per i film cappa e spada. Distensione per archi e fiati che si aprono sul finire a una melodia celtica in “Falò”, arioso crescendo per archi con il divenire di una chitarra classica che suona un tema sereno per far posto a piano, arpa ed archi che si elevano a sublimazione nel brano “Aspettando le lanterne”. “La danza del reame” è un ballo di matrice irlandese dallo strepitoso crescendo finale e dulcis in fundo il pezzo che chiude la trama con i suoi 7’38”, “La magica lacrima”, dall’inizio scoppiettante che si fa all’improvviso carico di eventi nefasti, per risolversi sul finire in una melodia rassicurante a sottolineare che c’è sempre un lieto fine anche nelle storie più travagliate.
La partitura di Menken è un florilegio di emozioni e idee, che conferma lo stile di un compositore sinfonico classico hollywoodiano e autore dallo spiccato modernismo, esperto in musical e canzoni pop. Per l’appunto, le canzoni, vero elemento portante di film di questo genere, sono firmate sempre da Menken con le parole di Glenn Slater, nominato al Tony e al Grammy per il suo lavoro nella versione teatrle de La sirenetta. Cinque nuove canzoni avvincenti e scoppiettanti che così descrive lo stesso Menken: «E’ bello sperimentare nuovi vocabolari. Una delle prime cose che ho fatto è stato leggere la storia di Rapunzel e cercare di immaginare qual è la sua novità. Cosa c’è di nuovo? Qualcosa rispetto ai capelli e alla ricerca di libertà mi ha fatto pensare ad artisti folk-rock come Joni Mitchell, James Taylor, Cat Stevens e Jackson Browne. Questo è stato il punto di partenza per creare la musica di questa storia.»
Ed è così che si parte con la canzone di apertura del CD “Aspettando una nuova vita”, interpretata con bravura e una sana dose di fanciullesca allegria da Laura Chiatti, una canzone vitale e dalla matrice folk agguerrita. Poi si prosegue con “Resta con me”, la canzone di Madre Gothel, la cattiva del film (l’efficace Giò Giò Rapattoni), dalle tradizionali reminiscenze classico-disneyane, ispirata al cabaret, un ballabile alla Fred Astaire e Ginger Rogers. Il pezzo più frenetico è la canzone del gruppo di ceffi del pub Snuggly Duckling, dove primeggia la voce rauca del siculo Mario Biondi, nel ruolo di Uncino, la Chiatti e Massimiliano Alto che dà la voce musicale all’eroe beffardo Flynn (doppiato nel film da Giampaolo Morelli): uno scanzonato brano folk e il momento più esilarante del film. Ultima canzone è “Il mio nuovo sogno”, Leitmotiv portante del cartone, classico duetto cantato dai protagonisti principali, Rapunzel e Flynn, nel momento più magico della pellicola, il tema d’amore per eccellenza (di cui Menken è un Maestro!, sempre di matrice folk. Un plauso alla nostra attrice Laura Chiatti per le sue lodevoli doti canore, che rendono le sue performance piacevoli e incantevoli, come è giusto che sia in una favola che strizza l’occhio maggiormente alle bambine e alle loro mamme.
Titolo: Rapunzel – L’intreccio della torre (Tangled)
Compositore: Alan Menken, Glenn Slater
Etichetta: Walt Disney Records, 2010
Numero dei brani: 20 (10 di commento + 10 canzoni)
Durata: 58′ 20”
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