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Soundtrack: "48 ore" di James Horner

9 febbraio 2011 Soundtrack 2 Commenti
48 ore

Valerio Mastrangeli, in collaborazione con Colonne Sonore* * * * ½

Stampata in soli 5.000 esemplari, ecco finalmente la colonna sonora dell’insolito poliziesco diretto nel 1982 da Walter Hill e interpretato da Eddie Murphy e Nick Nolte. La musica di James Horner è probabilmente la più originale e personale che il californiano ha proposto nella sua carriera…


Il 2011 della celebre etichetta statunitense Intrada è cominciato in modo a dir poco esplosivo, grazie alla pubblicazione di un grande inedito: 48 ore, con le musiche composte da James Horner. Diretto da Walter Hill e interpretato da Eddie Murphy e Nick Nolte, questo poliziesco d’inizio anni 80 è un vero e proprio cult nel suo genere, un mix di azione e comicità che ha messo in evidenza non solo le doti del celebre attore di colore, il quale si troverà qualche anno più tardi ad affiancare nuovamente Nolte nel sequel Ancora 48 ore, ma soprattutto ha offerto al noto autore di Titanic e Aliens la possibilità di sviluppare quello che probabilmente è stato lo stile più originale e personale tra i vari sound proposti nel corso della sua carriera.

Composta nello stesso anno di Star Trek II: L’ira di Khan, la colonna sonora di 48 ore è manifesto indiscusso della musica atipica per un poliziesco di questo genere, poiché ricco di pagine e situazioni musicali che fondono le profonde intonazioni del corpo orchestrale a brillanti interpretazioni di tastiere, basso, chitarre e batteria che rispecchiano musicalmente l’atmosfera cittadina dell’America di fine anni 70. Con la pellicola diretta da Walter Hill, James Horner introduce una visione propria e personalissima del mondo poliziesco, accompagnando con pagine sporche e corpose inseguimenti, indagini e momenti d’alta tensione. Fin dai primi istanti del “Main Title” l’autore non risparmia sulla qualità, donando alla partitura un incipit profondo e muscolare, che unisce le penetranti e corpose intonazioni dei tromboni ad un mix di armonica, basso e tastiere ad una ritmica dal retrogusto rock-progressive scandita da una brillante batteria estremamente protagonista, che alterna le sue affascinanti scale sui tom-tom alle imponenti presenze dei timpani.

La struttura enormemente disomogenea, che passa da grandi interpretazioni a pieno organico a intonazioni essenziali e minimali, conferisce al commento un sapore assolutamente didascalico, che già nell’ascolto isolato costruisce virtualmente le sequenze commentate nel film, trasmettendone l’animo con estrema naturalezza. Il leitmotiv che padroneggia all’interno dell’opera, protagonista indiscusso della più lucente “Jack Leaves – Elaine’s Apartment” è uno degli elementi caratterizzanti dell’opera, tant’è che Horner fa di questo motivo l’elemento ricorrente più solido e plasmabile. Evidente è la sua grande versatilità nel brano successivo, “The Walden Hotel”, nel quale il corpo orchestrale si fonde magistralmente con gli strumenti più tipici del rock e pop, generando un incastro musicale dal fascino incredibile, specialmente quando la batteria va ad accentuare gli stacchi e le cadenze della sezione d’ottoni, brillando sugli accenti attraverso trionfi di piatti, quarti sul ride e muscolari scale discendenti.
Nello stesso brano Horner propone anche alcune delle sue pagine più cupe, prediligendo l’utilizzo dell’orchestra e sviluppando sonorità stranianti e dissonanze tali da esprimere al meglio il climax delle sequenze commentate. Altro importantissimo ruolo viene ricoperto dal pianoforte, al quale l’autore associa in particolar modo le sequenze più caratteristiche dei polizieschi: inseguimenti e pedinamenti; lo strumento, accuratamente supportato dai caratteristici tromboni e da interessanti variazioni del Leitmotiv principale, esprime al meglio la situazione narrata nelle sequenze del film, e quando in “Subway Station” tutto ciò si fonde ancora una volta alla notevole performance della batteria è difficile non dispiacersi pensando che questo splendido sound abbia fatto parte della produzione di James Horner per così poco tempo.

In effetti, soffermandosi sulle scelte timbriche e strumentali dell’autore, non è difficile intuire che si tratta di un tipo di commento che tende a diventare ripetitivo se proposto in più occasioni: si pensi a Gorky Park (recentemente ripubblicata da Kritzerland) o alle più potenti Commando e Danko. Si tratta di lavori estremamente interessanti e personali, caratterizzati da costruzioni ritmiche e scelte timbriche che sono evoluzioni dirette dell’opera in oggetto. Partiture brillanti, ma che non godono della freschezza di 48 ore proprio perché estremamente debitrici nei suoi confronti. La forza che contraddistingue la colonna sonora scritta per il film di Walter Hill sta nella notevole capacità di rinnovarsi pagina dopo pagina, unita a una durata assai modesta (circa mezz’ora), il che ha permesso ad Horner di concentrare materiale molto interessante in un tempo assai ristretto, riuscendo di brano in brano a rinnovarsi e ad offrire sempre qualcosa di diverso, che fossero le ritmiche ancor più accentuate di “Luther’s Bus” o le atmosfere angoscianti, più sintetiche e progressive di “The Alley”. Inoltre, la presenza di numerose canzoni, tra cui la celebre “The Boys Are Back In Town” dei The Busboys, vincitrice, insieme alle pagine di commento composte da Horner, del premio “Best Music/Score” ai Film Critics Association di Los Angeles, ha permesso al musicista d’incastrarsi in modo ancora più efficace all’interno di un’atmosfera assai ritmata, affiancandosi con grande astuzia ai sound più in voga del periodo negli States.

Prodotto da Douglass Fake e Roger Feigelson, l’album pubblicato da Intrada, e limitato a 5.000 esemplari, offre finalmente la possibilità di colmare questa grave lacuna nella discografia del celebre compositore di Braveheart e Krull, proponendo circa 30 minuti di score composta per il film e affiancata dalle canzoni dei The Busboys e di altri artisti che fanno la loro comparsa all’interno della pellicola di Walter Hill. La possibilità di lavorare direttamente sui master originali a tre piste, registrati e mixati da Dan Wallin e conservati in ottime condizioni presso gli archivi della Paramount Pictures, ha garantito una resa sonora di altissimo livello, che può essere apprezzata in ogni singolo istante di questo disco, poiché offre una gamma davvero vastissima di timbriche e sonorità che passano dalle intonazioni più gravi e muscolari dei tromboni alle interpretazioni più acute e lucenti degli altri strumenti che Horner affianca all’orchestra.

48 ore rappresenta indiscutibilmente un periodo cinematografico molto importante nella produzione americana, e accompagna una delle pellicole storiche del genere con commenti sempre sopra la media, che riescono a donare grandi emozioni all’interno della pellicola, ed ora grazie a Intrada, anche lontano da questa.


La copertina del CDTitolo: 48 ore (48 hrs.)

Compositore: James Horner & Aa.Vv.

Etichetta: Intrada Special Collection, 2011

Numero dei brani: 13

Durata: 45′ 20”


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. marcello marioni ha detto:

    tutto molto bello e interessante ma la parte migliore:; i titoli delle musiche dove li trovo? il CD l’ho cercato ma non si trova! qualcuno mi può aiutare? grazie!

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Come scritto nella recensione, la colonna sonora è stata stampata in edizione limitata quasi tre anni fa. Do per scontato che nel frattempo i 5.000 esemplari stampati siano stati venduti tutti. Ad ogni modo, il cd era in vendita nel sito di Intrada: http://store.intrada.com/

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