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"Aliens - Scontro finale" di James Cameron

16 ottobre 2003 Recensioni 10 Commenti
Aliens - Scontro finale

20th Century Fox, 30 Settembre 1986 – Duro

57 anni dopo il primo scontro con la razza aliena, la “Nostromo” viene agganciata da una navetta di salvataggio ed Ellen Ripley, unica superstite, viene tolta dall’ibernazione. Tormentata dagli incubi, scopre che nel frattempo sul pianeta degli alieni è stata instaurata una colonia terrestre…


Sigourney Weaver in una scena di Aliens - Scontro finalePiù alieni, più luce, più artiglieria pesante. Si potrebbe, superficialmente, descrivere in questo modo il seguito che James Cameron fa del celebrato film di Ridley Scott di sette anni prima. In realtà, se Aliens – Scontro Finale non riesce a riproporre l’atmosfera opprimente del prototipo e gli è visivamente di gran lunga inferiore, è certamente un passo avanti in quanto a caratterizzazione dei personaggi e brillantezza dei dialoghi.

Colette Hiller in una scena di Aliens - Scontro finaleSceneggiato dallo stesso Cameron, che si è basato anche su input provenienti da David Giler e Walter Hill (che avrebbero scritto anche la prima versione del terzo capitolo), Aliens riprende la Ripley al centro della pellicola di Scott e ne fa uno dei personaggi femminili più tosti della storia del cinema. «Una donna così tosta, intelligente, coraggiosa e bella da riuscire a prendere in mano la situazione dopo che gli uomini hanno fallito e prendere a calci in culo un’orribile macchina di morte aliena», scrissero Virginia Campbell e Stephen Rebello in un articolo pubblicato dalla rivista Movieline nell’Aprile del 1997. Ma non è solo Ripley la cosa che è davvero riuscita bene a Cameron: tutto il gruppo di Space Marines è convincente e interessante, scevro di stereotipi e anzi decisamente anti-convenzionale nel modo in cui è costruito e sviluppato. D’altra parte, proprio la costruzione di personaggi solidi è la miglior caratteristica del Cameron sceneggiatore.

Sigourney Weaver e Carrie Henn in Aliens - Scontro finaleOriginariamente montato per una durata di oltre tre ore, il film perde nella sua versione commerciale (che arriva comunque ad esser lunga due ore e un quarto) gran parte della sua portata emotiva, finendo per essere poco più di un action-thriller ottimamente realizzato. Sul pavimento della sala montaggio sono rimaste tutte le sequenze riguardanti il propagarsi dell’infezione aliena sul pianeta colonizzato e soprattutto ogni accenno alla figlia di Ripley, che aveva 11 anni quando la madre si imbarcò sulla “Nostromo” e a cui la madre è sopravvissuta grazie all’ibernazione. Quest’ultima scelta porta la Ripley della versione commerciale del film a mancare di ogni qualità puramente femminile. E questa mancanza, come detto e come ammesso dallo stesso regista, è la differenza tra un action-thriller ben fatto e un action-thriller con qualcosa in più.


La locandina di Aliens - Scontro finaleTitolo: Aliens – Scontro finale (Aliens)
Regia: James Cameron
Sceneggiatura: James Cameron
Fotografia: Adrian Biddle
Interpreti: Sigourney Weaver, Carrie Henn, Michael Biehn, Lance Henriksen, Paul Reiser, Bill Paxton, William Hope, Jenette Goldstein, Al Matthews, Mark Rolston, Ricco Ross, Colette Hiller, Daniel Kash, Cynthia Dale Scott, Tip Tipping
Nazionalità: USA, 1986
Durata: 2h. 17′


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Attualmente ci sono 10 commenti a questo articolo:

  1. questo come il primo è spettacolare
    bellissimo
    e pensare che il grande james cameron ha diretto pirana paura
    quel film non sembra diretto da lui.poteva far meglio.

  2. Marco ha detto:

    Giustissimo, Pirahna Paura è veramente un’oscenità!

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Piranha Paura è stato fatto con una lira e mezza ed era il suo primo film, è normale che non sia uscito proprio benissimo. Tra l’altro, qualche anno fa l’Editrice Il Castoro ha pubblicato un volume monografico dedicato a James Cameron che val la pena leggere anche per capire come lui lavori e come alcune cose proprio di Piranha Paura non siano uscite esattamente come lui avrebbe voluto…

  4. Francesco ha detto:

    Secondo me è il migliore della serie. Molto superiore al primo sotto ogni punto di vista. I colonial marine sono tutti superbi, ma sono indimenticabili Hicks, Hudson e Bishop. Esiste la versione integrale di 3 ore?

    Tra l’altro Bill Paxton ha diretto “Frailty – Nessuno è al sicuro” che è stato giudicato migliore di “Shining” da Cameron.

  5. Nino ha detto:

    Tra i film di Cameron che ho visto (Terminator, True Lies, Titanic) questo per me è il migliore (anche Titanic e Terminator sono capolavori eh).

  6. Andrea ha detto:

    In assoluto il miglior film di Cameron!
    Per chi non l’ha mai visto suggerisco di guardare la prima volta la versione ufficiale uscita al cinema. Poi magari visionate anche la versione più lunga.
    Io ho visto entrambe e sono d’accordo col regista: le scene tagliate non aggiungevano niente, anzi, tolgono un po’ di pathos al film.

  7. Plissken ha detto:

    Non ritengo che questo film sia superiore al capostipite: è diverso magari, ma il primo Alien rasenta davvero la perfezione.

    A differenza del suddetto, dove le scene aggiunte (a mio avviso) rovinano malamente il film, in questo “proseguo” ho gradito molto anche la “versione integrale”, tanto che preferisco quest’ultima a quella originariamente visionata in sala.

    Tutta la vicenda inerente la figlia di Ripley, o alcune scene davvero ben fatte tra cui spicca quella con le mitragliatrici automatiche rendono secondo me il film più “completo”.

    In ogni caso, anche la versione standard ritengo sia straordinaria, forse il più bel sequel che io abbia mai visto, ed effettivamente anche secondo me uno dei migliori film di Cameron, preceduto di poco da “Terminator” e seguito da “Abyss”.

  8. Plissken ha detto:

    Visto che sulla scia di “Prometheus” anche questo film è tornato d’attualità, giusto due chiacchiere sull’argomento non dovrebbero espormi a giudizi troppo malevoli inerenti una mai sopita nostalgia per i film anni ’80. 😀

    Da recensione:

    “In realtà, se Aliens – Scontro Finale non riesce a riproporre l’atmosfera opprimente del prototipo e gli è visivamente di gran lunga inferiore…”

    ciò mi trova del tutto concorde: nonostante come ho già espresso trovi questo film di livello eccelso, non può competere con il film di Scott in quanto ad ambientazione ed atmosfera: però ritengo che ciò sia la conseguenza di una scelta vincente, in quanto immagino che sarebbe stato impossible proporre qualcosa di più valido dell “Alien” capostipite in questo senso. Ammesso che Cameron fosse giunto al pareggio, sarebbe stata una clonazione. Ammesso avesse mantenuto quello stile senza avvicinarvisi in qualità, sarebbe stata una bruttacopia. Vincente ed intelligente quindi la scelta di cambiare registro, a tal punto che in my opinion Cameron ha creato, al pari di Scott, un nuovo archetipo per i registi di prossima generazione. Peccato che questi ultimi, che da “prossimi” sono divenuti “odierni”, non abbiano recepito nulla e che gli stessi “maestri” abbiano perduto, ahinoi, ispirazione. “Prometheus” ed “Avatar” ne sono il lampante esempio…

    Da recensione:

    “…è certamente un passo avanti in quanto a caratterizzazione dei personaggi…”

    Qui invece mi permetto di dissentire: sempre parlando da un punto di vista personale, non ho ancora visto in sci-fi uno studio dei personaggi tale da renderli estremamente “realistici” come lo sono coloro che compongono l’equipaggio del “Nostromo”.
    Nessun soggetto “eroico” o “muscolare” o sopra le righe, ma solo un singolo elemento “disturbante” magistralmente interpretato da Holm. Il resto dell’equipaggio ha reazioni e compie azioni in maniera “normale”, al di sopra dei consueti canoni filmici che tendono nel bene e nel male a forzare qualche aspetto caratteriale dei protagonisti al fine di conferirgli un’identità, a differenziarli sovente in maniera forzata l’uno dall’altro.
    I membri dell’equipaggio del Nostromo hanno sì peculiarità tali da definirne la personalità, ma in maniera naturale, a mio avviso ricercata nella sua semplicità.

    Con ciò non intendo sottostimare la validità della caratterizzazione in “alienS”, di primissimo livello senz’altro, ma per certi versi più propensa a creare “personaggi” che “persone”.

  9. Marco ha detto:

    Approfitto della presenza di attore di Bill Paxton in questo film per consigliare il suo esordio da regista “Frailty” del 2001. Un thriller che vira nell’horror molto ben girato con un buon twist-ending finale e attori molto ben calati, dallo stesso Paxton a Matthew McConaughey.

  10. Michele ha detto:

    Uno dei migliori film di genere – action, fantascienza, thriller, fate voi – di sempre. Sceneggiatura da studiare a scuola. Considero criminale che il film successivo abbia massacrato la storia che era stata costruita in questo gioiello. E, en passant, anch’io consiglio vivamente “Frailty” di Paxton.

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