Soundtrack "ACAB" di Mokadelic
Gianmarco Diana, in collaborazione con Colonne Sonore – * * *
Per il suo esordio sul grande schermo, il regista televisivo Stefano Sollima sceglie al quintetto post-rock dei Mokadelic, i quali realizzano una composizione estremamente personale, capace di mettere in risalto la loro bravura di musicisti e perfetto compedio alle immagini del film…
Dati i tempi che viviamo in Italia c’era una grande attesa per l’uscita nelle sale di A.C.A.B. (All Cops Are Bastards), esordio sul grande schermo per Stefano Sollima, figlio del grande Sergio, alle prese fino ad ora con la regia di alcune fiction TV (tra cui le fortunate La squadra e Romanzo criminale – La serie). Non è questo il luogo deputato a parlare del film, dei suoi contenuti, delle problematiche che affronta e dell’angolazione scelta per farlo; qui preferiamo concentrarci su quella parte fondamentale (e spesso misconosciuta) del cinema, ovvero la Musica che ne accompagna (e spesso definisce) la narrazione. A tal fine Sollima sceglie di affidare il commento sonoro del suo film ai romani Mokadelic, quintetto post-rock e neo-psichedelico autore di diversi lavori di improvvisazione strumentale e musiche per cortometraggi, che si era fatto notare già con la colonna sonora dell’ottimo Come Dio comanda di Gabriele Salvatores.
Le affinità tra le due OST evidenziano quella che è una vera e propria cifra stilistica della composizione e della realizzazione di musiche per il cinema da parte dei Mokadelic. In entrambi i casi, infatti, a farla da padrone è il carattere deciso ma visionario del suono della chitarra elettrica, reale protagonista della musica scritta dai nostri per il film. Nell’iniziale “Rugby” la qualità “atmosferica” della sei corde dipinge da subito uno scenario scuro, drammatico, che lascerà raramente spazio alla luce, e quel drumming sincopato riesce quasi a mostrarci i celerini in marcia. Ma è la successiva “Rom” a svelare il tema portante della musica di A.C.A.B.: organo e synth tracciano un tappeto sul quale una chitarra riverberata e gravida di pathos cuce note lunghe, disturbata solo da scure e minacciose interferenze. Quanto di più vicino a un’aria da western metropolitano! “I believed” è l’unica concessione ad atmosfere distese, quasi oniriche, con quel tipico “stillicidio” di note morriconiano e il vibrato del piano elettrico.
Broccatelli, Marras, Mazzenga, Mecozzi e Novelli non solo suonano bene chitarre, bassi, organo Hammond, Fender Rhodes, Monotron e quant’altro, ma si scambiano gli strumenti con una competenza e un gusto ineccepibili, riuscendo a spaziare dal sapore Eighties di “Piazza Dante”, con quel riff così Killing Joke, la cassa in 4/4 e quel basso “dritto” quasi “punk”, al feedback chitarristico con dissonanze insistite di “CPT Part One”. “Night” è totalmente immersa nei più scuri drones di ascendenza “dark wave”, quasi galleggianti in quel mare di feedback e sinistri riverberi, mentre la conclusiva “Train” porta il discorso all’eccesso, seppellendo sotto una mole di suoni e loop in cortocircuito lo stesso potente, evocativo riff di chitarra che apriva la colonna sonora. Un lavoro impeccabile, registrato da Simone Mammuccari al Forum Music Village di Roma, che pur dando il suo massimo nell’unione con le immagini (e con l’ipercinetica regia del Sollima), si fa apprezzare indipendentemente anche al solo ascolto.
A completare le musiche originali ci sono poi 5 canzoni, usate a mo’ di commento: i Kasabian, uno dei migliori gruppi rock inglesi degli ultimi anni, con la rocciosa “Club Foot” e The Clash con la storica (e azzeccatissima) “Police on my back”. “New dawn fades” dei Joy Division riesce incredibilmente a mimetizzarsi con la musica originale, se non fosse per la voce ieratica e salmodiante di Ian Curtis, mentre “Snow” dei Chemical Brothers è quasi un momento per prendere respiro, con quella nenia in falsetto e il beat che sembra costantemente sul punto di partire. Chiude degnamente il CD il brano “A.C.A.B.”, storico inno “Oi-punk” a firma The 4 Skins, qui presente nella versione dei milanesi Malnatt.
Titolo: ACAB – All Cops Are Bastards
Compositore: Mokadelic
Etichetta: GDM, 2012
Numero dei brani: 12 (7 di commento + 5 canzoni)
Durata: 45′
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