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Soundtrack: "La versione di Barney" di Pasquale Catalano

13 giugno 2011 Soundtrack 1 Commento
Dimitri Riccio, 25 Marzo 2011: * *
In collaborazione con Colonne Sonore

Disco davvero insoddisfacente, per chi ha amato la bellissima partitura composta da Catalano per il film Richard Lewis. Un quarto d’ora di composizione da 4 stelle e ½ e 50 minuti di canzoni pubblicate e ripubblicate in mille raccolte, per un’edizione discografica che merita 0 stelle…


Per prima cosa ci si dovrebbe chiedere perché? Per quale motivo arcano, in tutto il mondo da più di dieci anni le etichette che pubblicano colonne sonore si sono specializzate e radicalizzate e propongono quasi esclusivamente la partitura originale scritta per il film, mentre nel Belpaese talune etichette (come quella in questione) continua anacronisticamente a pubblicare CD come questo per La versione di Barney che è un ibrido insignificante di 15 minuti di musica originale e 50 (!) di canzoni e source music che davvero non interessano nessuno? Questa è la classica concezione oramai esclusivamente italica del CD di una colonna sonora, visto esclusivamente come souvenir della pellicola, anziché come un tributo doveroso alle fatiche compositive dell’artista che si è speso nella scrittura della partitura originale. Questi sono dischi che non accontentano nessuno: non chi ha amato la musica del film e vorrebbe di grazia ascoltare un po’ più di 15 minuti della bellissima musica di Pasquale Catalano, non chi vorrebbe un CD di canzoni, perché le canzoni presenti nel disco arrivano da fonti diverse e sono già pubblicate e ripubblicate in più di una raccolta (Leonard Cohen, Ella Fitzgerald, Miles Davis…): questi sono album pubblicati per l’ascoltatore occasionale, poco educato musicalmente, che ascolta qualunque cosa senza cognizione di causa.

Davvero non credevo, all’alba del 2011, di poter vedere ancora in giro musiche per film trattate male come quella di Catalano in questo CD, proprio ora che una nuova, globale coscienza nei confronti di quest’arte compositiva sta rendendo giustizia al genere musicale più ostracizzato da quando il cinema è nato. Perché la musica scritta dal bravo Catalano è davvero bellissima, adatta a una produzione di grande respiro come questa, assolutamente hollywoodiana nello stile (nel migliore dei sensi ovviamente) e contemporaneamente spruzzata di quella malinconia tipicamente mediterranea, nostra, che il compositore lascia trasparire nella sua partitura. Insomma una musica che, ci avessero creduto un po’ di più, avrebbe potuto entrare tranquillamente nelle nomination dell’Oscar e magari vincerlo, visto che la scandalosa musica premiata del sopravvalutatissimo The Social Network è una robetta che va giusto bene per accompagnare un videogioco degli Eighties tipo Pac-Man

L’orchestrazione è cristallina, pura: archi, piano, chitarra, vibrafono, glockenspiel, synth e una fugace apparizione dell’oboe. Ottoni, percussioni e fiati sono banditi dall’organico a ribadire la commedia umana che si dipana sotto i nostri occhi, sempre vera, malinconica, autunnale anche nei suoi momenti più leggeri e solari. Ci sono diversi temi nello score di Catalano tutti molto belli, stringati ma lancinanti nel loro lirismo trattenuto, nella loro poesia mai urlata ma solo sussurrata (sentite il brano “Clara”!). “Where’s Barney” attacca con un tema di una bellezza totale, una cosa che sarebbe potuta uscire dalla penna dell’Elmer Bernstein più intimo e rarefatto per capirci, che subito viene abbandonato: l’orchestra si perde, brancola, come se non ricordasse più il tema appena esposto (esattamente come il povero Barney che perde la sua memoria irrimediabilmente un pezzo alla volta) e allora occupa il proscenio un piano sconsolato dai battiti incerti e ribattuti alla ricerca di brandelli del tema, di un leitmotiv, che tenta come di (ri)costruire un pezzo per volta, a tentoni, piano, col terrore di sbagliare.

La consapevolezza, da parte nostra, della malattia tremenda di Barney viene salutata con una dolcissima, sconsolata frase degli archi che si infrangono su un trio chitarra, piano e synth che affannati ma predestinati chiudono il pezzo. Piega definitivamente le ginocchia il brano “End”, dove la felicità melodica di Catalano si palesa con una sensibilità impressionante: tutto è rarefatto, lo score si ricapitola, si frammenta, inciampa su se stesso finché gli archi e il piano disegnano il più bel cielo autunnale che compositore abbia mai dipinto con una frase musicale di una malinconia abbacinante e un groppo in gola ci congeda dalla meravigliosa partitura di Pasquale Catalano. E il CD lascia profondamente insoddisfatti, con un vago senso di ingiustizia nei nostri confronti e in quelli di Catalano, perché questa – lo ribadiamo – è una partitura gigantesca, che in Italia al giorno d’oggi pochissimi sarebbero capaci di scrivere con una simile capacità compositiva e una così feconda vena melodica. Avere avuto perlomeno un’altra quindicina di minuti di musica da ascoltare avrebbe sicuramente lenito questo senso opprimente di mancanza, di impotenza. Se la partitura fosse finita nelle mani di una Varese Sarabande di sicuro le avrebbero reso un servizio di gran lunga migliore.


Titolo: La versione di Barney (Barney’s Version)

Compositore: Pasquale Catalano & Aa.Vv.

Etichetta: Universal Music Italia, 2011

Numero dei brani: 20 (8 di commento + 12 canzoni)

Durata: 68′ 23”


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. maxhunter65 ha detto:

    Fantastica la nuova uscita della colonna sonora del film di Bertolucci “Io e te”.Oltre al capolavoro di Franco Piersanti , ci saranno dei brani dei Muse e dei Cure.Lo consiglio a tutti dal 25 Ottobre in anteprima su iTunes e il 30 Ottobre in tutti i negozi

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