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Soundtrack: "Nevada" di Stelvio Cipriani

5 novembre 2012 Soundtrack 0 Commenti
Federico Biella, 4 Luglio 2012: * * * *
In collaborazione con Colonne Sonore

Coproduzione europea, Nevada è uno dei rari esempi di western all’italiana ambientati sulla neve. In questo caso la colonna sonora di Stelvio Cipriani gioca ora sul romanticismo ora sulla componente drammatica, risultando così una delle opere più particolari del compositore romano…


C’era una volta il western invernale… Il grande Silenzio (1967) di Sergio Corbucci (con leggiadre musiche di Ennio Morricone) e Quanto costa morire (1968) di Sergio Merolle (con altrettanto pregevoli commenti di Francesco De Masi) sono esempi di una ristretta cerchia di western all’italiana girati sulle nevi delle Alpi, degli Appennini o delle alture iberiche, e animati da personaggi dal fascino pari a quello degli scenari in cui si muovono. La GDM Music continua la serie Club rispolverando una rara colonna sonora di Stelvio Cipriani. Si tratta di Nevada, un western di produzione italo-franco-spagnola per la regia di José Antonio de la Loma, la cui vicenda di rapina e regolamento di conti prevede appunto un lungo epilogo tra le montagne innevate. La tracklist di questa edizione definitiva è suddivisa in due parti: la prima riguarda i quattordici brani assemblati al tempo per un 33 giri mai pubblicato, la seconda comprende invece una serie di sequenze corrispondenti alle versioni cinematografiche. A dire il vero, il CD non documenta materiale integralmente inedito: nel 1998 uscì un’antologia dedicata dalla CAM ai western di Cipriani con ben sette tracce tratte dalla OST, penalizzate però da un montaggio piuttosto rimaneggiato.

Addentrandoci nell’ascolto della partitura, colpisce subito come il compositore romano si disponga ad attenuare al massimo le reminiscenze dello spaghetti western classico per tentare, anche in virtù dell’atmosfera particolare del film che ispira desolazione e malinconia, una via un po’ più personale. Il tema conduttore è “They call it gold”, brano cantato da Don Powell e introdotto da una chitarra classica e da rintocchi di campana per poi sfociare in un’aperta dimensione orchestrale. Il pezzo gravita lungo un doppio registro: le strofe sono piuttosto scure, mentre il ritornello si abbandona al romanticismo che è uno degli elementi costitutivi dello stile rigoglioso di Stelvio Cipriani. Nelle diverse versioni strumentali, spesso precedute da lunghe introduzioni drammatiche, viene posta più enfasi ora sull’una ora sull’altra cifra stilistica. Ad esempio, in “Nevada: apertura” c’è un poderoso incipit per archi e timpani che anticipa la riproposizione dei due motivi anche con l’ausilio dell’armonica di Franco De Gemini; in “Nevada: amore occulto” troviamo una prevalenza della melodia sentimentale portata avanti soavemente dal flauto sul solito tappeto orchestrale; in “Nevada: galleria sotterranea” c’è una cupa rielaborazione in dissonanza della prima parte della canzone; infine in “Nevada: epilogo” abbiamo una totale ripresa del pezzo che funge da preludio a una parte liturgica suonata dall’organo e a un finale mosso per archi in vena di barocchismi.
Sul versante delle scene d’azione, compare un secondo nucleo tematico: “Nevada: incendio” – ripetuto con lievi alterazioni anche in “Nevada: la cassaforte” e con una costruzione a climax in “Nevada: incendio (versione film)” – è un pezzo policromo in cui spiccano gli archi lanciati in una corsa a perdifiato. Infine gli orchestrali “Nevada: notte solitaria” e “Nevada: tristezza di lupe” rimangono fedeli al mood basilare della composizione, dolce e amaro allo stesso tempo.

Nevada è insomma uno score che si colloca tra i western più riusciti e particolari di Stelvio Cipriani. Chi ha avuto modo di conoscere i suoi lavori dedicati al genere avrà notato come essi siano mediamente di eccellente fattura sia quando il Maestro si lascia ispirare da Ennio Morricone sia – come in questo caso – quando cerca di dissociarsene, assecondando con maggiore immediatezza le suggestioni derivanti dalla pellicola.


Titolo: Nevada

Compositore: Stelvio Cipriani

Etichetta: GDM Music, 1971

Numero dei brani: 24 (23 di commento + 1 canzone)

Durata: 54′ 33”


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