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Soundtrack: “Scontro tra Titani” di Ramin Djawadi

3 maggio 2010 Soundtrack 0 Commenti
Antonio Marguccio, 13 Aprile 2010: * * ½
In collaborazione con Colonne Sonore

Il compositore tedesco con origini iraniane Ramin Djawadi è stato a lungo assistente di Hans Zimmer. In proprio, oltre ad essere stato il compositore della serie Tv Prison Break, ha scritto tra le altre le musiche di Iron Man e ora del remake di Scontro tra Titani


Il ritorno di Ramin Djawadi (Iron Man) ad un blockbuster d’azione dedicato al mito greco di Perseo – remake dell’omonimo film del 1981 – non brilla per originalità. L’album dato alle stampe assomiglia per certi versi a un prodotto preconfezionato che segue la formula dei recenti peplum allucinogeni (300 su tutti), laddove la musica si fa più che mai didascalica e contaminata, priva però di un continuum. Esordire con un pezzo prog-rock di Neil Davidge che mescola elettronica e sonorità etniche con la voce di Tina Dico (“The Storm That Brought You To Me ”) è in effetti il miglior modo possibile per marchiare l’imprinting di una colonna sonora non filologicamente corretta. E non manca nemmeno un bis nel brano “Be My Weapon”, concepito anch’esso dall’esponente dei Massive Attack e risultante in un’interminabile traccia di oltre 10 minuti a base di batteria e chitarra elettrica dai ritmi serrati ma poverissima di idee. Superati questi scogli l’ascolto non manca di una sua carica evocativa affidata all’orchestra sinfonica.

Innanzitutto l’adrenalinico “There Is a God in You”, arrangiato alla maniera dello Zimmer più recente e cioè con l’immancabile “fuoco” degli archi ostinati, e poi il relativamente prolifico “Perseus”. Quest’ultimo è forse l’idea migliore partorita dalla mente di Djawadi, che fa appello alle note larghe e gravi dei violoncelli, quindi alle incursioni di un coro maschile purtroppo lasciato troppo sullo sfondo. Infine, lo spartito sfoggia tutta la potenza del tema precedentemente accennato grazie ad un’orchestrazione convenzionalmente zimmeriana. Nel prosieguo si incontrano altre citazioni e soprattutto lo Squalo di Williams in “You Can’t Hide From Hades” – a dimostrazione che una buona idea può essere riciclata anche a distanza di anni. Un brano evocativo e da assaporare lentamente è “Medusa”, grazie alle eteree atmosfere create da un pad grave di sfondo, le sonorità indistinte e la sublime linea melodica della voce soprano doppiata dai violini. Dopodiché il mood musicale diventa implacabilmente apocalittico, furioso nelle sue fusioni di marcati di bassi e chitarra elettrica (“Scorpiox”, “You Fall, You Die”), solo incidentalmente intermezzato da reminiscenze mediterranee d’atmosfera peraltro in perenne soggezione (“Argos”, “Bring Everything (But The Owl)”, “Djinn”).

Nei minuti finali si incontrano spartiti fracassoni per archi e ottoni in cui spicca la materia contratta e celebrale di “Eyes Down” e “Release The Kraken”, quest’ultimo (composto da Geoff Zanelli) riccamente orchestrato con un generoso fronte percussivo e un coro da requiem. Chiude l’album la patetica “It’s Almost Human Of You”, che espone una versione più meditata ed estesa dei temi vergati da Djawadi. Nel complesso, un lavoro che naviga egregiamente nelle acque del déjà entendu, sebbene sia proprio questo il suo vero limite.


Titolo: Scontro tra Titani (Clash of the Titans)

Compositore: Ramin Djawadi

Etichetta: Sony Music, 2010

Numero dei brani: 23

Durata: 75′ 16”


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