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Soundtrack: The Circle di Danny Elfman

7 ottobre 2019 Soundtrack 0 Commenti
The Circle

Davide Leo, in collaborazione con Colonne Sonore* * * *

Thriller improbabile e non aiutato dalla recitazione dei suoi protagonisti, “The Circle” è sostenuto solo dalla colonna sonora di Danny Elfman. Il compositore californiano si diverte a creare suoni elettronici delle specie più diverse, parecchio lontani dai fuochi d’artificio orchestrali che lo hanno reso noto…


Fresco del successo artistico di La ragazza del treno, Danny Elfman si diverte di nuovo – così ammette nelle interviste – nel creare suoni elettronici delle più diverse specie. Si tratta di una declinazione della sua fantasia sonora certamente meno conosciuta rispetto a quella tutta fuochi d’artificio orchestrali che lo ha reso noto, ma nondimeno foriera di risultati interessantissimi: oltre alla sopracitata score per il thriller psicologico con Emily Blunt, va sicuramente segnalata quella per The Next Three Days, in cui il compositore aveva brillantemente adempiuto contemporaneamente alle istanze del crime-action e a quelle del film romantico.

Nel caso di The Circle, Elfman non ha davvero la committenza dalla sua parte, essendo il film un improbabilissimo techno-thriller che vorrebbe essere una riflessione distopica sull’innovazione tecnologica ma che risulta soltanto terribilmente confuso; e se nemmeno le svogliate interpretazioni delle sue star (una Emma Watson più inespressiva del solito e un Tom Hanks che gigioneggia più che mai) gli hanno giovato, spetta alla colonna sonora del musicista californiano lasciare intravedere ciò che sarebbe potuto essere: già la prima traccia (“Into a Circle”), oltre a presentare uno dei temi principali, mette in chiaro che le stranianti sonorità elettroniche non escluderanno nell’intero lavoro il significativo intervento del piano – e degli archi, a partire dalla crepuscolare “Aftermath” – prerogativamente a sostegno di quell’ossessione tutta elfmaniana per le tonalità minori, qui quasi riflesso funebre di un’umanità che soccombe di fronte al – presunto – progresso tecnologico. In egual misura, ma con segno opposto, il tema di “Wonderland” ritrae efficacemente l’ottimismo nei confronti delle nuove tecnologie, tuttavia non senza quell’ombra di scherno che è caratteristica precipua dell’autore.
Il resto della partitura non è da meno: fra la techno sarcasticamente delirante di “Happy Robots” e l’incedere allarmante di “Panic Text” si rafforza l’idea di una score fruttuosamente ambigua, illuminata talvolta da illusorie oasi di tranquillità (la vangelisiana “Lonely Kayak”), ma più spesso turbata da giochi chiaroscurali intensamente presaghi di un inesorabile ritorno al clima persecutorio d’impianto (“Conspiracy”, “Chasing Amy”).

Fredda e distante, la score risulta memorabile soprattutto per il genio di Elfman nel confondere celebrazione e irrisione in una visione sonora dove risulta spesso superata la differenziazione psicologica fra tonalità maggiore e minore, come dimostrano le violente rasoiate synt che vanno ad agitare una pagina in tonalità maggiore e dal titolo significante come “Upgrade”, e dove è piuttosto il complesso e caleidoscopico gioco di effetti a restituire, ben oltre la committenza, l’immagine desolante di un mondo alla deriva. Siamo dunque in territori nettamente elfmaniani, nonostante le apparenze, e lo dimostrano ancora alcune delle ultime tracce: “Intake”, sospesa tra giovanile entusiasmo e disillusione, e soprattutto “Mae Takes Over”, dove gli archi conducono crescendo spezzati tipici dell’autore e dove nel finale incorrono inaspettatamente arpeggi di chitarra e rintocchi sinistri di voce infantile.

C’è spazio, in coda all’album, per tre bonus track, tra cui “More Happy Robots”, ancor più ferocemente ironica della sua gemella, e “Happy Love Theme” – tutt’altro che “happy” nella sua miscela di sonorità incombenti ed effetti ticchettanti – troncata nel crescendo appena prima di deragliare nella traduzione sonora – troppo umana – del più nero sconforto.


La copertina del CDTitolo: The Circle (Id.)

Compositore: Danny Elfman

Etichetta: Sony Classical, 2017

Numero dei brani: 23 (22 di commento + 1 canzone)

Durata: 40′ 43”


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