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"Ted 2" di Seth MacFarlane

28 giugno 2015 Recensioni 2 Commenti
Ted 2

Universal, 25 Luglio 2015 – Audace

Ted si è sposato, e quando il rapporto con la moglie comincia a naufragare, i due decidono di avere un bambino. A Ted viene invece revocato qualsiasi diritto civile quando viene dichiarato dallo Stato “proprietà” piuttosto che “persona”. Non gli resta che intraprendere una battaglia legale…


Mark Wahlberg e Ted in una scena di Ted 2Gli anni 10 del XXI secolo saranno ricordati come gli anni della Rivincita dei Nerds – per fare eco a un noto titolo degli anni 80. Da quando la Marvel ha scoperto in che modo maneggiare le briglie della computer graphic, la parola nerd ha cominciato ad abbandonare i lidi dell’emarginazione sociale per prendere a calci con orgoglio chiunque osi improvvisarsi intenditore del genere (vi dice nulla Kick-Ass?).
Jessica Barth e Ted in una scena di Ted 2Ebbene, Seth MacFarlane ha saputo ancora una volta dimostrare come si possa cavalcare l’onda della celebrità, nella fattispecie della nerd wave che sta diventando pop, insieme a qualche vantaggio personale. Se il primo film era valso a sondare il pubblico cinematografico rispettando le linee guida dello stile televisivo dei suoi lavori precedenti, con Ted 2 il regista dà libero sfogo al divertito sentimentalismo di chi riesce a portare nella vita reale le passioni e i sogni che aveva da bambino, scimmiottando le istituzioni degli adulti con la messa in scena di un vero e proprio processo. La disputa legale si basa sul confine tra orsacchiotto di peluche e persona, mentre tutt’attorno la gente ama travestirsi e rivendicare una sorta di nerd pride.

Mark Wahlberg e Amanda Seyfried insieme a Ted in Ted 2MacFarlane costruisce un parco giochi di citazioni ancora più ricco del primo e lo incornicia in una struttura comica energica che al gusto per l’osceno mescola la purezza dello slapstick. La diatriba legale che coinvolge Ted rischia spesso di cedere il passo a toni moralistici fuori luogo, ma finisce col determinarsi come colonna portante del film, sganciando l’orsetto Ted dal ruolo di spalla del “rimbombamico” John per diventare protagonista a tutti gli effetti.

Una scena di Ted 2Questo secondo capitolo è meno volgare ma più audace nel mettersi in mostra, rivendica con orgoglio il diritto a una comicità surreale da schierare tra le fila più alte del cinema commerciale. Se in una puntata della decima stagione della serie Tv South Park si accusava Seth MacFarlane di affidare la sceneggiatura de I Griffin a un gruppo di lamantini che assemblavano parole a caso, Ted 2 è la prova che l’incontro casuale tra camei di grandi attori (Liam Neeson, Morgan Freeman…), botte date alla cieca e gente a caso travestita da Obi-Wan Kenobi possono dar vita a un divertentissimo film.


La locandina di Ted 2Titolo: Ted 2 (Id.)
Regia: Seth MacFarlane
Sceneggiatura: Seth MacFarlane, Alec Sulkin, Wellesley Wild
Fotografia: Michael Barrett
Interpreti: Mark Wahlberg, Mino Caprio, Amanda Seyfried, Jessica Barth, Giovanni Ribisi, Morgan Freeman, Sam J. Jones, Patrick Warburton, Michael Dorn, Bill Smitrovich, John Slattery, Cocoa Brown, John Carroll Lynch, Ron Canada, Liam Neeson
Nazionalità: USA, 2015
Durata: 1h. 55′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Eddie ha detto:

    Secondo me questo “Ted 2”, invece, è proprio la summa di ciò che non va in ciò che scrive Seth MacFarlane: i riferimenti alla cultura pop sono simpatici e lasciano intravedere un potenziale non indifferente, ma poi l’autore si perde in scivoloni francamente imbarazzanti, battute inutili e palesemente finalizzate alla risata facile del pubblico facile. Per carità, non che non si rida: i momenti esilaranti non mancano, ammetto di aver riso forte in più di un’occasione, ma sono uscito dalla sala con i soliti “se” e “ma”, forse anche in misura maggiore rispetto al primo capitolo, che mi era parso meglio calibrato come scrittura (la sceneggiatura in questo è men che mediocre, davvero brutta ed inconsistente).
    Ne discutevamo io ed un mio amico: MacFarlane deve capire a che genere di umorismo appellarsi, perché come già detto il citazionismo cazzaro e l’umorismo da commedia americana anni ’70/’80 sembrano cadenzati alle sue corde, ma lui pretende di far convivere queste due cose anche con trovate che farebbero inorridire persino Neri Parenti (vogliamo davvero parlare della scena nella banca del seme?). E’ come se da una parte volesse confezionare un film per veri nerd, ricco di citazioni gustose (il momento in cui la Seyfried canta nel bosco e attira l’attenzione degli animali è una citazione a “I tre amigos” di Landis, vero? Secondo me sì), e dall’altra accontentare pure i ciccioni americani deficienti che ridono davanti a trovate becere e dozzinali. A me dà questa impressione, soprattutto nei film che fa più che ne I Griffin (avete visto quello nel West? Non fa ridere mai).

    Il fatto è questo: a guardarlo ci si diverte, come senz’altro ci si diverte a guardare il primo film, o I Griffin, ma in tutti e tre i casi c’è la consapevolezza di non trovarsi di fronte a qualcosa di intelligente e ben scritto, come invece accade con i compari Simpson e South Park. Ma c’è anche la consapevolezza che MacFarlane abbia del talento, che forse un giorno si deciderà a sfruttare meglio. Belle le musiche di Walter Murphy, storico compositore de I Griffin.

  2. Marco ha detto:

    A me non è dispiaciuto più di tanto. Scene esilaranti ve ne sono e le citazioni dei vecchi films le ho ampiamente apprezzate.
    Anche il versante serioso e drammatico è risultato interessante (la lotta dei diritti degli omosessuali e dei neri mascherati come la lotta per i diritti giuridici di Ted).
    Forse i dialoghi più seri e maturi stonano un pò con l’amosfera generale del film, mentre alcuni che vogliono sembrare simpatici risultano puerili ed imbarazzanti.
    Per il resto tipiche scene da commedia politicamente scorretta e qualche superficialità nella sceneggiatura.
    Molto buona la regia che regala impeccabili tempi comici e gli effetti speciali funzionali alla vicenda.
    Per una serata da passare divertendosi ci sta tranquillamente.

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