"Il sosia - The Double" di Richard Ayoade
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Simon James è una persona assolutamente anonima, una “non-persona”: gli altri sembrano non far caso a lui, come se nemmeno ci fosse. La sua vita solitaria scorre tra il lavoro, una visita alla madre e il tanto tempo speso a spiare la collega Hannah. Tutto cambia quando la sua ditta assume James Simon, un suo perfetto sosia…
Eccezionale adattamento di Il sosia di Dostoevskij ad opera dell’attore comico Richard Ayoade (The IT Crowd) e del fratello di Harmony Korine, Il sosia è un film inquietante e profondo, che inserisce i suoi personaggi in un mondo grigio e buio, quasi a metà strada tra Kafka e Terry Gilliam. E’ innanzitutto proprio il mondo in cui i protagonisti si muovono, gli ambienti che essi popolano e i personaggi che incontrano, che rende credibile una storia che per sua natura giostra proprio sul confine della plausibilità.
Ayoade, che aveva già impressionato nel 2010 con il piccolo Submarine, dimostra da subito di avere le idee chiare e di aver trovato perfetta sponda nel lavoro di tutti i collaboratori, dal direttore della fotografia allo scenografo passando per il compositore. Questo gli permette una coerenza registica notevole e quindi un’efficacia filmica non comune, in una pellicola particolarissima e che non si fa problemi a correre più di un rischio.
Jesse Eisenberg lavora su una frequenza a lui ben nota, infarcendo però l’interpretazione di piccoli tic e sfruttando egregiamente i silenzi che la sceneggiatura gli mette a disposizione. Al suo fianco, più che una comunque convincente Mia Wasikowska, brillano tante strambe figure da caratterista, scelta perfetta per completare un puzzle grottesco e per nulla banale, che sa andare oltre la sua origine letteraria facendosi cinema di ottima qualità.
Titolo: Il sosia – The Double (The Double)
Regia: Richard Ayoade
Sceneggiatura: Richard Ayoade, Avi Korine
Fotografia: Erik Wilson
Interpreti: Jesse Eisenberg, Mia Wasikowska, Wallace Shawn, Yasmin Paige, Noah Taylor, James Fox, Cathy Moriarty, Phyllis Somerville, Kobna Holdbrook-Smith, Susan Blommaert, Sally Hawkins, Chris O’Dowd, Kierston Wareing, Paddy Considine, J. Mascis
Nazionalità: Regno Unito, 2013
Durata: 1h. 33′
Molto bello il film, particolare e molto significativo, si consiglia una seconda visione per non perdere certi dettagli.
Il regista non ci dice Dove si svolge la trama ne Quando, notando certi dettagli sembra che siamo negli USA della metà del secolo scorso, particolare è la scelta delle canzoni in giapponese (Non ho capito il perché)
PS: Aggiungo che non ho mai letto ne Kafka ne Dostoevskij.
Scena preferita: Simon viene licenziato e grida implorando di essere ascoltato poiché ha una voce.
Pensa che a me invece quella scena è quella che mi è piaciuta meno, proprio perché è l’unica in cui il personaggio ha un sussulto vivace, che però non mi sembra sia un sussulto che monta con l’evolversi della situazione ma che esplode praticamente dal nulla, e poi nel nulla ritorna.
Credo che l’intenzione del regista fosse di creare un mondo non pienamente identificabile, né temporalmente né geograficamente, proprio per rendere lo straniamento del protagonista. Un po’ quello che aveva fatto Truffaut nella sua versione di “Fahrenheit 451”.
Rispetto al romanzo rimane piuttosto fedele all’intreccio nonostante lo adatti appunto a un mondo diverso. Poi ovviamente deve gestire in maniera diversa il rapporto tra il protagonista e il sosia e arriva a un finale filosoficamente diverso, perché in Dostoevskij la consapevolezza che il sosia è un’altra sua personalità lo porta alla pazzia, mentre qui lo porta alla liberazione.
Salve Alberto, che ne pensi di “Submarine” che hai citato?
Secondo me è un buon film, anche se narrato con uno stile (che copia) un po’ troppo Wes Anderson.
Inoltre i personaggi non sono propriamente simpatici, in primis il protagonista.
Tuttavia descrive bene l’angoscia dell’adolescenza.
“The Double” lo aspetto con impazienza, soprattutto per rivedere Eisenberg, ma chissà se vedrà mai le nostre sale…
Purtroppo Submarine non sono riuscito a vederlo: avevo trovato una versione con un audio pessimo e ho preferito lasciar stare. Ma lo vedrò sicuramente perché le cose che ho letto mi hanno interessato. The Double temo che non arriverà mai nelle nostre sale, ormai è in giro da quasi un anno e se nessuno l’ha ancora acquistato dubito lo facciano a questo punto.