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The Greatest Showman di Michael Gracey

25 marzo 2020 Recensioni 0 Commenti
The Greatest Showman

20th Century Fox, 25 Dicembre 2017 – Trascinante

Nel 1820 P.T. Barnum, uno spiantato, riesce a realizzare i suoi sogni inventandosi un circo di stranezze. Gli affari vanno a gonfie vele, ma la Società continua a rifiutarlo. Decide allora di rischiare tutto portando in tournée una cantante lirica. Quando tutto sembra andare per il meglio, gli eventi precipitano…


Con The Greatest ShowmanMichael Gracey porta sullo schermo un film leggero, carico di freschezza e speranza, intriso fino al midollo di sogno americano a suon di canzoni ritmate e immediatamente orecchiabili, e coreografie semplici ma ben organizzate inserite in una messa in scena sontuosa quanto basta. Pur avendo al centro della storia un cospicuo gruppo di “freak” mantiene sempre un’atmosfera allegra e scanzonata, e i momenti in cui i personaggi del circo vengono derisi sono ridotti al minimo.

Ma non è tutto oro quello che luccica. Se si guarda The Greatest Showman superficialmente, si vedrà solo uno spettacolo divertente per gli occhi e per le orecchie, ma se si vuole scavare più a fondo è inevitabile vederne i macroscopici problemi. A guardar bene, Barnum viene ritratto come un imprenditore che ama i suoi spettacoli ma è in realtà un uomo senza scrupoli, pronto sempre a rischiare tutto, anche la sua famiglia, pur di avere successo.

Superficialmente il film è un canto all’accettazione di se stessi, con la canzone più famosa del musical – “This is me” – che è un inno a favore della diversità, della bellezza che si trova in ognuno di noi. A ben vedere come si sviluppa la storia, però, non si può non notare come il Barnum di Hugh Jackman sia un uomo prestante e privo di difetti fisici, di certo non a rischio di esclusione dalla società a causa del suo aspetto, che sposa una donna bellissima (Michelle Williams) e ha due figlie meravigliose. Il socio di Barnum, Phillip (Zac Efron, considerato uno degli attori più belli della sua generazione) si innamora invece di una delle “attrazioni” del circo, la trapezista di colore, interpretata da Zendaya, attrice, modella e cantante giovane, lanciatissima e bellissima. Se nel 1820 essere figlia di una coppia mista forse poteva generare scandalo, nel 2018 di certo la cosa non colpisce.

La società certamente non esclude solo chi ha difetti fisici, ma anche chi non fa parte, fin dalla nascita, del gruppo sociale di appartenenza. Barnum viene escluso per le sue umili origini e cerca di riscattarsi. Gli intenti sono nobili, ma sono i metodi che lasciano perplessi: se con il socio Phillip (un uomo) è sincero e aperto fin da subito, con la moglie e con la cantante Jenny Lind diventa un illusionista, facendo credere cose non vere e sostanzialmente “imbrogliandole”. Forse all’epoca era abitudine comportarsi in questo modo, per un uomo, ma per un film che vuole essere progressista, moderno e antirazzista sembra una contraddizione.

Se però non si vuole andare troppo per il sottile e ci si vuole solo divertire con leggerezza, The Greatest Showman è un ottimo prodotto, ben interpretato da tutto il cast, con una colonna sonora ottima quando non eccezionale, alcune canzoni davvero orecchiabili che restano agganciate in testa per giorni (la già citata “This is me” e “Never enough” su tutte). Soprattutto, è un ottimo spettacolo.


La locandinaTitolo: The GReatest Showman (Id.)
Regia: Michael Gracey
Sceneggiatura: Jenny Bicks, Bill Condon
Fotografia: Seamus McGarvey?
Interpreti: Hugh Jackman, Michelle Williams, Zac Efron, Zendaya, Rebecca Ferguson, Austyn Johnson, Cameron Seely, Keala Settle, Sam Humphrey, Yahya Abdul-Mateen II, Eric Anderson, Ellis Rubin, Skylar Dunn, Daniel Everidge, Radu Spinghel
Nazionalità: USA, 2017
Durata: 1h. 45′


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