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"The Host" di Andrew Niccol

23 luglio 2014 Recensioni 3 Commenti
The Host

Eagle Pictures, 28 Marzo 2013 – Risaputo

Sulla Terra, in un prossimo futuro, gli umani sono stati sostituiti da alieni che ne abitano il corpo. Alcune sacche di resistenza, però, rimangono, e a queste appartiene Melanie. Quando il suo corpo sarà colonizzato lei rimarrà comunque come presenza costante a fianco dell’alieno che lo abita, e riuscirà a influenzarne le azioni…


Max Irons e Saoirse Ronan in The HostAvete presente la saga di Twilight? Bella che è innamorata del vampiro ma non disdegna il lupo mannaro? Ecco: siamo ancora da quelle parti, anche perché il romanzo di partenza è scritto dalla stessa Stephenie Meyer autrice anche della saga di Twilight. Anche in questo caso si parla di amore tra razze diverse, ma questa volta si tratta di alieni che possiedono i corpi degli umani (niente di originale nemmeno qui: L’invasione degli ultracorpi con relativi remake è dietro l’angolo) e di un’aliena che si innamora di un umano quando la mente umana che convive con l’aliena è innamorata di un altro ragazzo. Insomma, un triangolo amoroso, non esattamente la cosa più originale che si possa portare sullo schermo. Ma quello della scarsa originalità è solo uno dei problemi di The Host: bisogna aggiungere che i personaggi non sono quasi mai interessanti, i dialoghi vanno dal banale all’inascoltabile e i sentimenti, gli attriti tra i personaggi e le pulsioni sono banali e superficiali.

Saoirse Ronan e Jake Abel in The HostPer fortuna nostra, a girare il film è stato chiamato Andrew Niccol, non proprio uno di primo pelo nel campo della fantascienza. Se il film è potabile, infatti, è principalmente grazie a lui. Niccol sceglie una regia per nulla brillante, ma riesce a limitare i punti morti e a creare lo stupore necessario in un film di fantascienza pur avendo un materiale di partenza davvero di basso livello. Dosando con attenzione le parti d’azione con quelle di dialogo riesce a mantenere il film su un livello accettabile, camminando – va detto – sul filo del rasoio perché la sceneggiatura offre davvero poco. Il lavoro di Niccol sembra più improntato a tenere insieme il film e ad evitare derive trash che non a proporre tematiche interessanti, ma almeno in questo riesce. Certo, anche la regia commette i suoi errori, il principale è la scelta di far parlare l’aliena con se stessa quando esprime i suoi sentimenti. Eppure sia Sam Raimi con il Goblin sia Peter Jackson con Gollum hanno mostrato come si può abilmente rappresentare un personaggio dalla personalità multipla.

Diane Kruger in The HostL’altra parte del merito della “riuscita” (meglio: del non affondamento) della pellicola è da ascrivere agli attori: Saoirse Ronan fa la parte della leonessa e regge su di sé praticamente tutto il peso del film, mentre William Hurt, pur avendo un ruolo minore, è l’unico personaggio secondario davvero interessante. Pur non essendoci mai un briciolo di originalità, un guizzo registico, un momento topico di stupore, una svolta narrativa che tenga con il fiato sospeso, The Host arriva alla fine intrattenendo senza mai risultare stucchevole nella storia d’amore o eccessivamente tragico o patetico nella parte fantascientifica. Non un buon film, certo; ma nemmeno un disastro.


La locandina di The HostTitolo: The Host(Id.)
Regia: Andrew Niccol
Sceneggiatura: Andrew Niccol
Fotografia: Roberto Schaefer
Interpreti: Saoirse Ronan, Jake Abel, Max Irons, Boyd Holbrook, Francis Fisher, Chandler Canterbury, Scott Lawrence, Diane Kruger, William Hurt, Rachel Roberts, Shyaam Karra, Brent Wendell Williams, Jhil McEntyre, Jalen Coleman, Stephen Rider, Jaylen Moore
Nazionalità: USA, 2013
Durata: 2h. 05′


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Attualmente ci sono 3 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Concordo con la recensione sui pregi. Comunque migliore della “Twilight Saga” sicuro.

  2. Fabrizio Degni ha detto:

    L’ultimo periodo riassume quanto pensi di questo film: non un disastro, vero, ma neanche un buon film. Sembra quasi di assistere ad un Cocoon, quell’atmosfera un pò ovattata, un pò sempre sull’ora accade qualcosa… ma non ci sono picchi, sempre e solo piccoli salti che evitano la monotonia, vero, ma di certo non coinvolgono.
    L’ho visto nella sua interessa per la curiosità non perché fossi “motivato” dalla bellezza dello stesso.

  3. Marco ha detto:

    Qualcuno ha visionato “Brooklyn” sempre con Saoirse Ronan?
    Albe?

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