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"The Imitation Game" di Morten Tyldum

12 gennaio 2016 Recensioni 0 Commenti
The Imitation Game

Videa, 1 Gennaio 2015 – Sbilanciato

Il matematico Alan Turing si fa assumere dal Governo Britannico all’inizio della Seconda Guerra Mondiale per riuscire a decrittare i messaggi che i tedeschi si inviavano attraverso la macchina “Enigma”. Per riuscirci inventerà a sua volta una macchina, che noi oggi chiamiamo computer…


Benedict Cumberbatch in una scena di The Imitation GameThe Imitation Game è un film sbilanciato sotto diversi punti di vista. E’ totalmente incentrato su Turing e gli altri personaggi sono sostanzialmente un contorno: se si eccettua un’unica scena, il loro contributo alla decrittazione di Enigma sembra nullo e di conseguenza si ha la sensazione che Turing abbia vinto la Seconda Guerra Mondiale da solo. Lo stesso rapporto con una collega è trattato con eccessiva superficialità nonostante appaia chiaro che tra i due ci fu un legame molto profondo. Ed è sbilanciato anche sugli argomenti da trattare: l’omosessualità di Turing, che dovrebbe avere pari dignità rispetto alla sua genialità, viene citata per la prima volta a metà proiezione.

Keira Knightley e Benedict Cumberbatch in The Imitation GameL’idea poi di spezzare l’ordine cronologico dei fatti per arrivare a tirare le fila dei diversi periodi della vita del protagonista nel finale è un po’ abusata e in questo caso, funziona poco. Purtroppo lo spezzare la storia e iniziare il film con l’arresto, lasciando che la parte principale, ovvero la decrittazione di Enigma, sia un flashback e la parte dedicata all’infanzia addirittura un flashback nel flashback, rendono la narrazione inutilmente frammentata e interrompono il climax. Della parte dedicata all’infanzia si poteva francamente fare a meno, mentre mescolare gli avvenimenti del ’52 e quelli della guerra non permette allo spettatore di rendersi conto appieno che tra le due vicende passano meno di sette anni.

Keira Knightley, Matthew Beard, Matthew Goode e Allen Leech alle spalle di Benedict Cumberbatch in una scena di The Imitation GameNonostante tutto questo, The Imitation Game si rivela un film appassionante; non tanto per le vicende narrate quanto per come queste sono rappresentate sullo schermo. Morten Tydlum fa un ottimo lavoro creando la giusta tensione tra i personaggi (o, per meglio dire, tra Turing e gli altri personaggi), mentre la sceneggiatura di Graham Moore eccelle nel caratterizzare il protagonista, dando ottime pennellate sugli altri personaggi che, pur avendo poche scene e ancor meno battute, hanno comunque un abbozzo di personalità. Dal canto suo, Benedict Cumberbatch è magnifico nel ruolo principale reggendo di fatto praticamente tutto il peso del film. Brava anche Keira Knightley nell’unico ruolo secondario di una certa importanza.

Benedict Cumberbatch in The Imitation GameA fine visione si ha l’impressione che a tutta la vicenda manchi qualcosa e che abbiamo assistito solo a metà dello spettacolo. The Imitation Game rimane però un film estremamente interessante e ottimamente girato, dove, pur con i limiti intrinsechi di una biografia, la tensione non cala mai ed è facile appassionarsi sia alla storia sia al personaggio che, pur essendo respingente è indubbiamente interessante e del quale traspare la genialità. Un film bel lungi dall’essere perfetto, ma comunque un film da vedere. Se non altro per ricordare che se siamo qui oggi, liberi di scrivere e leggere critiche cinematografiche attraverso un computer e in una democrazia lo dobbiamo, in parte, ad Alan Turing e al suo gruppo.


La locandina statunitense di The Imitation GameTitolo: The Imitation Game (Id.)
Regia: Morten Tyldum
Sceneggiatura: Graham Moore
Fotografia: Oscar Faura
Interpreti: Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Rory Kinnear, Allen Leech, Matthew Beard, Charles Dance, Mark Strong, James Northcote, Tom Goodman-Hill, Steven Waddington, Ilan Goodman, Jack Tarlton, Alex Lawther, Jack Bannon
Nazionalità: Regno Unito – USA, 2014
Durata: 2h. 04′


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