The Sorcerer and the White Snake di Tony Ching
Inedito in Italia – Confezionato
L’amore tra umani e demoni è assolutamente proibito, eppure lo spirito del serpente bianco si innamora di un giovane erborista. Per lui decide di incarnarsi in una giovane e splendida donna, ma in breve tempo i monaci cacciatori di demoni la trovano e tentano di distruggerla…
Uno dei migliori coreografi cinesi degli ultimi anni – già regista di film di successo come le trilogie di Storie di fantasmi cinesi e The Swordsman – decide con The Sorcerer and the White Snake di sperimentare le potenzialità della computer graphic, e lo fa decisamente in grande stile, senza risparmiarsi. La materia è quella di una delle più tradizionali e conosciute leggende cinesi, già trasposta numerose volte su grande e piccolo schermo: una storia elementare fondata su un fondamentale conflitto tra il puro amore e le leggi della natura. Rivisitato con un approccio condiscendente, tipicamente moderno, il soggetto si dimostra comunque già visto, ma viene fortunatamente svolto con più ironia e meno retorica di quanto si poteva temere. Nella prima parte in particolare, il distacco e l’ironia di alcuni personaggi secondari dona allo spettatore uno spirito scanzonato e più di un momento divertente, in preparazione di una parte centrale leggermente più piatta e di un terzo atto vincente, ma un po’ tirato per le lunghe.
L’uso della grafica computerizzata è uno dei motivi di maggiore interesse verso questa pellicola, e in qualche modo la definisce: interventi continui e su larghissima scala rendono il film un vero e proprio fumettone, ne definiscono l’immagine in un modo che non lascia mezze misure e probabilmente non sarà troppo apprezzato da un pubblico impreparato. Niente di tecnicamente rivoluzionario, anzi: i demoni animali più piccoli sono realizzati abbastanza male, e talvolta gli ambienti si mangiano il loro stesso contenuto, ma è incontestabile che buona parte della riuscita del film si debba proprio al reparto più tecnico tra tutti gli altri.
Uno spettacolo più piacevole del previsto, diretto senza incertezze e con un buon gusto per la tanta azione e la necessaria comicità. Necessaria perché la storia d’amore al centro del film è troppo fredda per risultare memorabile, colpa anche della gran faccia da muro di gomma di Raymond Lam, che non riesce quasi mai a essere d’aiuto a una bellissima Eva Huang. Jet Li, nome di cartellone, è validissimo, ma non è il suo personaggio il vero centro della storia. Una somma di elementi la cui somma supera la somma del valore dei singoli, The Sorcerer and the White Snake non è niente di assolutamente memorabile, ma fino a questo momento rappresenta la visione più piacevole di una Venezia finora povera di emozioni e soprattutto di vero divertimento.
Titolo: The Sorcerer and the White Snake (Baishe chuanshuo)
Regia: Tony Ching
Sceneggiatura: Tan Zhang, Kan-Cheong Tsang
Fotografia: Kwok-Man Keung
Interpreti: Jet Li, Eva Huang, Raymond Lam, Charlene Choi, Vivian Hsu, Shengyi Huang, Suet Lam, Wu Jiang, Miriam Yeung Chin Wah, Chapman To, Kar-Ying Law, Alfred Hsing, Sonija Kwok, Zhang Wen
Nazionalità: Cina, 2011
Durata: 1h. 33′
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