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"The Speed of Life" di Ed Radtke

30 agosto 2007 Recensioni 0 Commenti
Festival di Venezia 2007

Inedito in Italia – Apprezzabile

Brooklyn. Sam e Duckie rubano le telecamere dei turisti e ne visionano le immagini per evadere in questo modo dalla dura realtà quotidiana nella quale vivono. Ma Duckie ha la fortuna di essere circondato dalla sua famiglia, mentre Sam vive con la madre affidataria…


Una scena di The Speed of LifeThe Speed of Life suscita delle perplessità nel momento in cui si prende atto del contesto nel quale è ambientato e dell’ottica nella quale viene realizzato: una realtà piuttosto degradata, ragazzini senza famiglia e inevitabilmente allo sbando, fatica di crescere, desiderio ancora vago di trovare un posto nel mondo, povertà. Insomma: una serie di tematiche che forse si prestano a cadere nella facile retorica. Tuttavia, ciò che aiuta il film a non farlo è un’altra ottica, che offre allo spettatore lo spunto di una doppia lettura. La realtà nella quale i due ragazzini vivono è sì misera e non priva di episodi sbandati – preludio di una futura vita ancora più allo sbando se non corretta in tempo – ma viene stemperata nel sogno comune a tutti o quasi gli esseri umani di evadere dalla realtà per conoscere nuovi mondi. L’unico modo che i ragazzi hanno a disposizione per fare questo, nonostante non sia certamente dei più corretti, è quello di appropriarsi non solo delle telecamere altrui che documentano viaggi e paesi diversi dal proprio, ma anche delle vite di questi turisti che vengono conosciuti nel loro intimo attraverso la visione delle varie immagini che di volta in volta vengono trovate, immagini che in certi casi conducono i due protagonisti anche a ritornare sui loro passi iniziali. Quindi, il desiderio di vivere virtualmente in altri luoghi conduce anche loro a protendersi verso un futuro migliore, lontano da riformatori, parenti detenuti e discutibili assistenti sociali, approfondendo e sviluppando da un lato il preciso contesto e la vicenda del film stesso ma, dall’altro, riflettendo anche il desiderio universale dell’uomo di conoscere mondi differenti e che paiono sempre migliori del proprio.

Una scena di The Speed of LifeIn tutta questa vicenda ne viene inserita un’altra, ossia quella riguardante un anziano caduto in miseria che intreccia la sua vita con quella di Sam. Questa storia contribuisce a creare una sorta di mistero da risolvere e coinvolge anche ulteriori personaggi del film, e alla fine riserverà risvolti di carattere umano comunque delicati, ma lontani da quelli supposti inizialmente e che lasciano intendere motivazioni di tipo materiale e di brama di denaro. Una didascalia alla fine del film chiarisce quelle che, forse, erano le intenzioni iniziali del regista nell’inserire questa vicenda e dissipano le ulteriori perplessità suscitate dal film, in questo caso riguardo a una storia che, per alcuni versi, appare superflua o non totalmente consona alla tematica di fondo.

Una scena di The Speed of LifeSe l’intero film riesce tutto sommato a mantenere l’attenzione dello spettatore, nella sequenza finale The Speed of Life regala alcuni fra i momenti migliori: è a questo punto che Sam prende atto della realtà e decide di non rifugiarsi più come prima nella fantasia dell’evasione, ma fa questo non rinunciando ai propri sogni, bensì pensando di sognare diversamente. E i colori stessi si fanno più vivi, resi ancora più brillanti dal tripudio di palloncini che sembrano non solo simboleggiare una serenità a venire, ma anche in qualche modo auspicarla. The Speed of Life, dunque, nonostante le perplessità che, in effetti, si possono avvertire riguardo la trama, risultare comunque apprezzabile per il modo in cui viene condotto, e questo anche dal punto di vista della resa tecnica, con l’interruzione della narrazione cronologica, l’uso non casuale del montaggio e della macchina da presa che spesso e altrettanto consapevolmente viene mescolata con le telecamere e la realtà dei personaggi stessi, offrendo anche delle soggettive o delle sequenze da decifrare.


Il manifesto del Festival di Venezia 2007Titolo: The Speed of Life
Regia: Ed Radtke
Sceneggiatura: Ed Radtke
Fotografia: Learan Kahnov
Interpreti: Noah Fleiss, Matthew Davis, Peter Appel, Gilbert Cruz, Joelee Cummings, Blaze Foster, Catrina Ganey, Ella Garrett, Melissa Gundersen, Samantha Hosie-Leung, Christine Toy Johnson, Bari Hyman, Anna Kinens, Louisa Krause
Nazionalità: USA, 2007
Durata: 1h. 24′


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