"Travaux - Lavori in casa" di Brigitte Roüan

Teodora, 27 Gennaio 2006 – Gradevole
Chantal, una donna divorziata e madre di due adolescenti, è un avvocato di Parigi che si batte per delle cause apparentemente perse in partenza. I suoi clienti sono infatti degli extracomunitari che però, difesi da lei, riescono a far valere i loro diritti perfino nei casi più estremi…
La trama del film lascerebbe presupporre una vicenda che si snoda lungo un argomento scottante e impegnativo, oltre che attraverso varie udienze in aule di tribunale. In effetti, è proprio in questo modo che Travaux – Lavori in casa ha inizio, ma dai titoli di testa è subito evidente che ci si trova di fronte ad una commedia che, se non propriamente scanzonata, è comunque divertente. Il film intende di certo trattare un argomento impegnativo qual è la situazione degli immigrati e il loro inserimento nella società – nel caso specifico – francese, tuttavia il tema viene trattato attraverso un’ottica leggera e con toni simpatici, pur lanciando messaggi precisi e piuttosto chiari.
Infatti, dall’aula di tribunale dell’incipit la vicenda viene traslata subito nel contesto privato, nonostante la presenza di qualche prevedibile cliché: i figli adolescenti, turbolenti ma complici; la madre svanita; il ridicolo amante respinto, pretesto per numerose gag. Chantal deve quotidianamente destreggiarsi fra tutti questi suoi impegni, per poi ritrovarsi ad assumersi un onere ancora più gravoso: il rifacimento della propria casa. Quando Chantal decide, un po’ avventatamente, di affidare a un architetto colombiano, suo assistito, la ristrutturazione dell’appartamento, non si rende ben conto che dovrà letteralmente convivere con un gruppo di operai extracomunitari, pasticcioni e a volte inaffidabili, che le sconvolgeranno la routine fino alla fine dei lavori di casa, appunto.
All’inizio di questi lavori, nessuno potrebbe ottimisticamente immaginare che il progetto è destinato a decollare; ma, si sa, dal caos nasce l’ordine, e Chantal resiste fino alla fine, pur oscillando tra sfiorate crisi isteriche e momenti di divertimento. Ognuno degli operai ha una propria storia che lo ha condotto, anche in circostanze tragiche, a Parigi, e Chantal si preoccupa di ascoltarli; arriva perfino a lasciare la sua casa proprio mentre sta per essere allagata, per andare a difendere uno degli operai appena arrestato perché senza regolare permesso di soggiorno.
Se in questa eccessiva umanità di Chantal il film può risultare un poco inverosimile, insieme all’intero svolgimento dei lavori di casa – in effetti, azzardati e senza garanzie -, bisogna tuttavia ricordarsi l’ottica dalla quale la regista Brigitte Roüan ha voluto realizzarlo. E così, anche i balletti di Chantal – nei quali Carole Bouquet se la cava con disinvoltura – e la magia finale trovano la loro ragion d’essere. Ferma restando in tutto questo la chiarezza del messaggio: ci può essere un arricchimento reciproco attraverso lo scambio di culture diverse; soprattutto, non solo gli extracomunitari hanno bisogno di integrarsi a Parigi: anche un europeo, qui incarnato dalla non casuale icona british Hugh Grant, ha lo stesso problema, sentendosi nuovo e spaesato in una realtà che all’inizio ancora non gli appartiene.
Titolo: Travaux – Lavori in casa (Travaux, on sait quand ça commence…)
Regia: Brigitte Roüan
Sceneggiatura: Eric Besnard, Philippe Galland, Jean-François Goyet, Brigitte Roüan
Fotografia: Christophe Pollock
Interpreti: Carole Bouquet, Jean-Pierre Castaldi, Didier Flamand, Françoise Brion, Aldo Maccione, Marcial Di Fonzo Bo
Nazionalità: Francia – Gran Bretagna, 2005
Durata: 1h. 35′
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