"Un monstruo de mil cabezas" di Rodrigo Plá
Inedito in Italia – Spiazzante
Il marito di Sonia è malato di cancro, ma un nuovo trattamento sperimentale sembra aiutare fortemente gli effetti della chemioterapia, diminuendo anche il dolore. L’assicurazione medica rifiuta però di inserire l’uomo nel programma, così Sonia cerca un confronto con il medico curante…
Il regista sudamericano Rodrigo Plá torna al Festival di Venezia otto anni dopo il premio come miglior opera prima ricevuto per La zona. Lo fa in una (ingiustamente) poco considerata sezione collaterale ma lo fa con un film forte e interessante, che stimola rifessioni socio-politiche ma riesce a dare alla vicenda la giusta dimensione familiare.
Tratto dall’omonimo romanzo di Laura Santullo, adattato per il grande schermo dalla stessa autrice, Un monstruo de mil cabezas inizia in media res e conclude il racconto un attimo prima del momento in cui Hollywood avrebbe costruito il climax drammatico. Nel mezzo, uno stile registico molto preciso ma certamente non abituale, e una sovrapposizione di punti di vista identica a ciò che Akira Kurosawa fece in Rashomon, e che solitamente viene tralasciata quando si cita il classico del maestro giapponese.
Il cuore del film resta comunque la vicenda umana, nonostante il titolo faccia pensare a un’analisi sociale più forte e diretta. La critica a un certo tipo di sistema – e nello specifico di sistema sanitario – è comunque chiara e precisa, e forse proprio la decisione di non farne il manifesto del film la rende più efficace, perché il non gridare nelle orecchie degli spettatori dà loro modo di riflettere con più calma su ciò che vedono e ascoltano.
In sostanza Un monstruo de mil cabezas è un film che meriterebbe di essere visto anche dagli spettatori italiani, anche se è troppo particolare per poter avere davvero successo. Ma di tanti film impegnati che arrivano nelle nostre sale senza lasciare segno, quest sarebbe uno dei più interessanti. E dei più riusciti.
Titolo: Un monstruo de mil cabezas
Regia: Rodrigo Plá
Sceneggiatura: Laura Santullo
Fotografia: Odei Zabaleta
Interpreti: Jena Ralui, Sebastián Aguirre Boëda, Hugo Albores, Nora Huerta, Daniel Giménez Castro, Emilio Echeverría, Ilya Cazés, Noé Hernández, Verónica Falcón
Nazionalità: Messico, 2015
Durata: 1h. 15′
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