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"Winx Club" di Iginio Straffi

26 novembre 2007 Recensioni 0 Commenti
Emanuele Rauco, 26 Novembre 2007: Plastificato
01 Distribution, 30 Novembre 2007

Il destino di un regno è nelle mani di Bloom, la fata della fiamma del Drago. Insieme alle amiche del Winx Club, Bloom dovrà addentrarsi negli abissi della dimensione oscura e combattere il male assoluto per riportare in vita i suoi genitori e svelare finalmente il mistero legato alle sue origini…


Da quanto tempo l’Italia sognava un colosso produttivo, economico e tecnologico, col quale partire dal Belpaese per poi invadere il mondo con prodotti cine-televisivi e merchandising multimediale di straordinario successo? Ora ce l’ha, da quando nel 2004 Iginio Straffi ha creato una serie televisiva che poi è diventato un impero di oggettistica per finire con un film su grande schermo e in computer grafica. Ma se facciamo salva l’importanza industriale ed economica che un prodotto del genere potrebbe avere sul cinema italiano, cosa resta allo spettatore non assuefatto all’infantile culto? Poco e niente purtroppo.

Scritto da Straffi e Sean Molyneaux, copiando da svariate parti – specie da Harry Potter nel personaggio di Bloom, è un classico e abusato fantasy dai risvolti modernisti e tecnologici, che ne azzerano quasi la vera magia, che sembra più un compendio “aspirazionale” per adolescenti in erba e portafoglio pieno, che un film col quale raccontare un mondo parallelo e diversamente magico.

Strutturato in modo quasi palese sulla fiaba tipica, col viaggio, gli aiutanti e tutto l’armamentario, il film è un racconto di formazione, ovviamente, che sfrutta i temi tipici del filone per cercare di mettere in scena la crescita di una generazione che deve affrontare la famiglia, la scuola, l’amore e la vita reale (relativamente) cercando di farsi valere in ogni caso, trovando vie personali (i caratteri di ogni personaggio sono molto marcati) e personali stili di vita. Straffi però imbastisce un tedioso baraccone solo per fan del cartoon, che non appassiona e non convince né quando cerca toni tolkeniani né quando resta a livello del pomeriggio televisivo, essendo quasi del tutto impegnato a vendersi, a mettere in scena una galleria di oggetti e beni commerciabili (dalle mediocri canzonette al modellino del castello fatato), oltre che a dare un’immagine della donna sotto sotto maschilista – il costante bisogno di oggetti, il sentimentalismo ossessivo – e conformista – chi salverà le regine, se non i loro cavalieri? Per non parlare di una sceneggiatura infantile e diseducativa, strutturata come un videogioco in serie e ipocrita nel negare l’esistenza del dolore e della morte, che non può far altro che scippare dove può, dalle omologhe Witch a Sailor Moon, per sollevare una pellicola piattissima, dove la grafica nipponica e il poco humour non salvano la pessima animazione.

Straffi, ovviamente soddisfatto del piccolo impero commerciale creato, non può fare altro che continuare – senza alcuna classe – l’opera di mercificazione dell’immaginario cominciata da altri prima di lui; ma non ci sembra fuori luogo chiedere che i genitori, mentre comprano tutto ciò che i loro figli desiderano, possano almeno farsi un sorriso, o sentirsi sfiorare da un’emozione.


Titolo: Winx Club – Il Segreto del Regno Perduto
Regia: Iginio Straffi
Sceneggiatura: Iginio Straffi, Sean Molineaux
Fotografia:
Doppiatori: Letizia Ciampa, Perla Liberatori, Domitilla D’amico, Ilaria Latini, Gemma Donati, Laura Lenghi, Gabriele Lavia, Emanuela Rossi, Rodolfo Bianchi, Emiliano Coltorti, Laura Lenghi, Marco Vivio, Cinzia De Carolis
Nazionalità: Italia, 2007
Durata: 1h. 25′


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