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Wonder Woman di Patty Jenkins

1 giugno 2017 Recensioni 3 Commenti
Wonder Woman

Warner, 1 Giugno 2017 – Imperfetto

Cresciuta nell’Isola Paradiso di Themiscyra, nascosta nel Mar Mediterraneo, Diana viene addestrata per diventare la migliore delle Amazzoni. Sarà infatti lei a dover contrastare il dio della Guerra Ares, quando giungerà il momento dello scontro. E il momento giunge nel pieno della Prima Guerra Mondiale…


Saïd Taghmaoui, Chris Pine, Gal Gadot, Eugene Brave Rock e Ewen Bremner in Wonder WomanPrendete un’attrice fuori parte, una regista totalmente inesperta coi film d’azione ad alto budget, effetti speciali ridicoli, un personaggio difficile da rispettare e uno sceneggiatore che esordisce sul grande schermo. La ricetta perfetta per un roboante insuccesso, e non sarebbe stato certo il primo, in casa DC Comics. Invece, sorprendentemente, Wonder Woman ha un cuore che batte al di sopra dei suoi (tanti) difetti.

Gal Gadot e Danny Huston in Wonder WomanSuperare l’impatto visivo della prima parte non è facile, tra chroma key usciti dagli anni 40, amazzoni strappate alle passerelle della settimana della moda e una città che sfida (involontariamente) le leggi della fisica. Ma gli autori giocano abilmente con l’evoluzione che il personaggio ha avuto nel corso della sua lunga vita fumettistica e lei che conserva la giusta ingenuità nel rapportarsi col mondo esterno.

Gal Gadot in una scena di Wonder WomanLa regista Patty Jenkins (Monster) gestisce bene le belle coreografie di combattimento e si muove con agilità negli scenari bellici, ma soccombe ai dozzinali dialoghi sull’amore che costellano alcuni momenti della pellicola. Quando però le scene riguardano i personaggi invece dei loro sentimenti, allora il racconto si fa interessante e le musiche si dimostrano un ottimo supporto a sceneggiatura e regia.

Chris Pine e Gal Gadot in Wonder WomanL’idea migliore del film, comunque, è di elevare il personaggio alla dimensione mitica che le compete: l’avversario non è un semplice uomo – nemmeno super – ma il dio della guerra in persona, e questo basta a far capire quanto Wonder Woman sia potente, nonostante lei stessa non se ne renda ancora ben conto e nonostante lo scontro finale a base di giochi di luce degni di Grosso guaio a Chinatown.

Wonder Woman è tutt’altro che un film ben riuscito e non lo si può certo definire divertente rispetto ai giocattoloni Marvel. Per una volta, però, il prendersi sul serio dei film DC trova buona presa su personaggi e ambientazione. Un barlume di speranza per il futuro di questo universo cinematografico, ancora c’è.


La locandinaTitolo: Wonder Woman (Id.)
Regia: Paty Jenkins
Sceneggiatura: Allan Heinberg
Fotografia: Matthew Jensen
Interpreti: Gal Gadot, Chris Pine, Danny Huston, Elena Anaya, Connie Nielsen, Robin Wright, David Thewlis, Lucy Davis, Ewen Bremner, Eugene Brave Rock, Saïd Taghmaoui, Doutzen Kroes, Mayling Ng, Eleanor Matsuura, Samantha Jo, Jacqui-Lee Pryce, Brooke Ence, Madeleine Vall, Hari James
Nazionalità: USA, 2017
Durata: 2h. 21′


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Attualmente ci sono 3 commenti a questo articolo:

  1. Riccardo ha detto:

    Non ho visto il film in questione ma dal ricordo che ho del pessimo Batman v Superman ricordo che la Gadot era tutt’altro che fuori parte.. cioè nel film di Snyder era molto credibile sia come “donna del mistero” che come “dea della guerra”, forse più credibile di quanto fossero Cavill come Superman (come faccia un attore decente come lui, basta vedere la serie I Tudor, a risultare così cane resta un mistero) o Affleck come Batman.. ma forse era l’elevato squallore dell’opera ad avermi fatto dare un’opinione più buona del dovuto su di lei.

    In ogni caso felice che la DC abbia ancora le sue carte da giocare (merito dei cambiamenti all’interno dei creativi?)

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Sicuramente la mano diversa si sente, evidentemente Geoff Johns si è fatto rispettare (com’è solito fare, a quanto pare).

    Le amazzoni sono sostanzialmente le versioni femminili degli Spartani di 300: vengono addestrate alla guerra fin da bambine e da adulte non fanno altro che allenarsi. Possibile che tutte (TUTTE) siano magrissime e senza un muscolo nelle braccia? Possibile, se prendi delle modelle, e se le attrici che prendi le scegli tra le più magre a disposizione. Gal Gadot non fa eccezione: non ha il fisico adatto per farci credere di essere cresciuta con una spada in mano.

  3. Federico ha detto:

    Finalmente. FINALMENTE.
    Ora sappiamo cos’è che L’Uomo d’Acciaio, con tutta la sua pomposità e la sua retorica, stava cercando di essere. Non riuscendoci minimamente, ma in questo caso mi sento di dire che è andata decisamente meglio. Diana è la protagonista ideale con cui empatizzare, Ares funziona, funziona Pine/Trevor, e funziona soprattutto, come scritto nella rece, la dimensione mitica del tutto. Wondy come dèa tra gli uomini, ma, al contrario che con il Superman di Snyder, la sua umanità si sente TUTTA, ed è questo il grande pregio del film.

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