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The Grudge di Takashi Shimizu

19 novembre 2004 Recensioni 8 Commenti
The Grudge

01 Distribution, 5 Gennaio 2005 – Banale

Una giovane statunitense si trova in Giappone a fare praticantato per diventare assistente sociale. La sua prima paziente è un’anziana donna in stato semi-catatonico. Mentre si prende cura della paziente, la giovane scopre un bambino nascosto in un armadio e un’altra inquietante presenza in camera da letto…


Yuya Okezi in The GrudgeRemake di un horror giapponese a sua volta derivato da due film realizzati per il mercato home-video, tutti diretti dallo stesso Takashi Shimizu, The Grudge (“rancore”) è stato massacro dalla critica statunitense alla sua uscita in sala ma ha comunque ottenuto uno strepitoso successo di pubblico. Costato una decina di milioni di dollari, ne ha incassati 40 solo nel primo week-end ed ha superato i 100 in meno di un mese di programmazione. Si tratta probabilmente del miglior esempio recente di come il successo economico di un film nel mondo occidentale sia legato soprattutto a questioni di marketing piuttosto che alla sua effettiva riuscita artistica.
Sarah Michelle Gellar in The GrudgeIntendiamoci: questo The Grudge non è certo un pessimo film, ed è anche supportato da una realizzazione tecnica di buon livello, ma a portare la gente al cinema sono senza dubbio più il nome della protagonista e la campagna pubblicitaria che le è stata associata che non l’effettiva ricerca da parte del pubblico di una buona pellicola che fosse realmente capace di spaventare. Tant’è che il nome del regista, pur di culto tra gli orientalisti, non ha alcun risalto nella (bella) locandina.

Takako Fuji in The GrudgePur riuscendo in alcuni momenti a costruire buona suspense, la sceneggiatura dell’esordiente Stephen Susco sembra un sunto dei temi di tutto l’horror orientale giunto a noi negli ultimi tempi. Una classica storia di fantasmi – argomento molto più sentito dai buddisti che non da cristiani e pagani – condita da telefonini, videocassette, ragazzine coi capelli sulla faccia e quant’altro possiate aver già visto in prodotti similari. Certo Shimizu si dimostra un buon regista, ma sono poche le sequenze davvero capaci di colpire lo spettatore (l’inizio, ottimo) ed il finale ricorda quelli degli horror a basso costo di vent’anni fa. Il risultato globale lascia forse nei non appassionati un’aria di insoddisfazione generale, ma questo non dovrebbe impedire agli executive di Hollywood di continuare su questa strada.


La locandina di The GrudgeTitolo: The Grudge (Id.)
Regia: Takashi Shimizu
Sceneggiatura: Stephen Susco
Fotografia: Lukas Ettlin, Hideo Yamamoto
Interpreti: Sarah Michelle Gellar, Jason Behr, Clea DuVall, William Mapother, KaDee Strickland, Grace Zabrinskie, Bill Pullman, Rosa Blasi, Ted Raimi, Ryo Ishibashi, Yoko Maki, Yuya Ozeki, Takako Fuji, Takashi Matsuyama, Hajime Okayama
Nazionalità: USA, 2004
Durata: 1h. 36′


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Attualmente ci sono 8 commenti a questo articolo:

  1. Edoardo ha detto:

    Secondo me è un film girato molto bene,ma la sceneggiatura è confusionaria. E,soprattutto,è una noia mortale.
    Peccato perchè Shimizu è davvero molto bravo…

  2. Marco ha detto:

    Insieme col secondo lo trovato un buon remake.

  3. Riccardo ha detto:

    pur non amando il cinema orientale, questo film lo ho abbastanza apprezzato. concordo con la recensione, è confusionario nella sceneggiatura ma certamente in qualche momento riesce a farti cagare sotto. fantastico inoltre il trucco di Takako Fuji che è riuscito a trasformare quella bellissima ragazza nell’essenza stessa della morte e della paura.

    Consiglio a tutti (meno ai deboli di stomaco), vivamente Three extremes che ha come registi quel visionario di Takashi Miike e anche Park Chan Woo (quello di Oldboy). Sono tre mediometraggi così terrificanti che più di una volta sei costretto a distogliere lo sguardo. Un kolossal secondo me.

  4. Marco ha detto:

    Concordo con la recensione su pregi e difetti. La trama non lo trovata così confusionaria, basta seguire un’attimo l’evolversi delle vicende.

  5. Plissken ha detto:

    L’ho visto ma non ne ho ricordo alcuno. Credo che ciò possa derivare dalla “banalità” a cui la recensione fa riferimento. Mi sa che l’ondata di horror orientali si sia esaurita proprio attorno a quest’anno (2005 o giù di lì).
    Anche il cinema americano negli ultimi anni non ha avuto molti guizzi in questo genere (Saw, Hostel & company li ritengo piuttosto sopravvalutati) mentre qualcosa di buono è arrivato dalla Francia, anche se la vena dà già segni di esaurimento. A mio personale avviso sopravvalutati gli iberici di “rec”.
    Nell’ultimo decennio gli horror che mi più hanno colpito in positivo, escludendo qualche riuscito remake, sono “the ring” di Verbinski (che ho preferito all’originale), “Alta tensione”, “the descent”, i film di Zombie, “The mist” e qualcosa di Kim Jee-Woon; forse ce ne sono altri ma in questo momento non mi sovvengono. Suggerimenti ben accetti…

  6. Alberto Cassani ha detto:

    Per il mio gusto, dell’ultima decina d’anni gli horror migliori sono stati “Martyrs” e “The Descent”. “The Ring”, i primi due di Zombi e “Two Sisters” li metto su un gradino inferiore. Il resto fuffa.

  7. Plissken ha detto:

    Si, anche “Martyrs” va messo in lista è vero, mi è sfuggito. D’accordo anche sull’ordine di preferenza, tranne che per “The Ring” che personalmente metto sul podio.

  8. Alberto Cassani ha detto:

    Ma anch’io l’ho messo sul podio: primo “Martyrs”, secondo “The Descent” e terzi tutti gli altri.

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