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Soundtrack: "Mine vaganti" di Pasquale Catalano

12 aprile 2010 Soundtrack 0 Commenti
Massimo Privitera, 2 Aprile 2010: * * * ½
In collaborazione con Colonne Sonore

Divertente e divertito, il nuovo film di Ferzan Ozpetek torna ad appassionare il pubblico come le ultime pellicole del regista italo-turco non erano riuscite a fare. Per l’occasione, si avvale della collaborazione del compositore campano Pasquale Catalano, e il risultato è ottimo…


L’uscita nelle sale cinematografiche di un nuovo film di Ferzan Ozpetek è sempre gradita, non solo per capire quali nuove storie ci racconterà la fervida mente del regista italo-turco, ma anche per poterne ascoltare la colonna sonora. Fin dai suoi esordi Ozpetek ci ha regalato, attraverso i suoi sodalizi regista-compositore e l’accurata scelta di canzoni preesistenti e non, delle splendide gemme sonore nostalgiche, divertenti (e divertite), solari e penetranti. Dapprima con Pivio e Aldo De Scalzi (2 film), Andrea Guerra (4 film), poi Neffa (1 film) e adesso Pasquale Catalano che con Mine vaganti offre a Ozpetek un’altra partitura degna di nota. Il compositore campano, autore di notevoli colonne sonore – quali Le conseguenze dell’amore, la serie Tv Romanzo criminale, La guerra di Mario – scrive un commento che si plasma alla perfezione sulle immagini e sui protagonisti dell’ultimo film del regista italo-turco. Una pellicola che, dopo le deludenti prove di Cuore sacro, Saturno contro e Un giorno perfetto, come le classiche commedie dolceamare del cinema italiano del passato, si fa amare fin dalle prime battute (e di gag davvero spassose ne è piena), con un cast corale in ottima forma e una gradevole storia velata di una melanconia sorridente (ultimamente il Cinema di casa nostra ci ha regalato dei bei film, alcuni indimenticabili, migliori di tante pellicole inutili che ci arrivano d’oltreoceano!).

Mine vaganti è un proprio un bel film e non poteva avere commento sonoro migliore a sorreggerlo. Canzoni di ieri e di oggi che brillano per ritmo, orecchiabilità, gaia sensibilità e profumi meridionali (la vicenda del film è ambientata nella raggiante Lecce) si mescolano alle musiche di Pasquale Catalano amalgamandosi alla perfezione (cosa rara nelle OST in cui vi sono presenti brani dello score originale e canzoni varie) e facendo rivivere ascolto dopo ascolto ogni singolo fotogramma nel nostro immaginario.

Il compositore campano con le sue note centra la doppia anima del film, quella mesta e quella comica, facendo prevalere più quella dimessa che quella spensierata, a sottolineare che dietro un sorriso il più delle volte si cela tanta tristezza. Ne sono prova il tema principale (“La linea dei ricordi” con quella fisarmonica piangente e gli archi intrisi di pensieri funesti) e il tema secondario, se così lo si può definire (“Tutti lo sanno” dove la chitarra classica con i suoi pizzicati vorrebbe svelare segreti compromettenti e gli archi si aprono all’amore più vero). Il leitmotiv primario si fa addolorato nel piano solo di “Nessuno ad aspettare” con gli archi senza speranza. La musica di Catalano strugge l’anima dei protagonisti e di chi l’ascolta (“La ruota pazza” uno dei brani più commoventi dello score), ma sa essere impertinente (“Duetto”, “Mine Vaganti”) e carica dei sapori del Salento di un dì (“Sulina Waltz”).
Anche se a rimarcare maggiormente la vena meridionale ed etnica dell’ambientazione vi sono una serie di canzoni che più trascinanti e ritmate non potrebbero essere. Compare nuovamente la cantante turca prediletta da Ozpetek (e usata in quasi tutti i suoi film), Sezen Aksu con ben due versioni di “Kutlama”, il gruppo Radiodervish con la ballata etnico folk “Yara”, in cui figura la voce femminile di Alessia Tondo che canta in griko (dialetto della Grecia Salentina), il duo Baccara con lo sfrenato pop iberico di “Sorry I’m a Lady” (che accompagna una delle scene più esilaranti, quella del ballo gay in riva al mare) e Mariana Delgado con la samba “Mais de mim”, sempre composta da Catalano. Dulcis in fundo la presenza italiana di Patty Pravo con il live dell’intramontabile “Pensiero stupendo” e l’inedita e meravigliosa poesia canora “Sogno” che si sente nei titoli di coda, poi la giovane e intrigante Nilla Zilli con la versione riveduta per Mine vaganti della sua spumeggiante old fashioned “50mila”, e infine “Una notte a Napoli” di Pink Martini che ha il sapore della rumba partenopea.

Per chi volesse comprare la OST su iTunes, il CD contiene due brani in più: il pezzo “Pianissimo” di Catalano e il celebre “La cumparsita”. Chi ha visto il film non potrà fare a meno di fiondarsi ad acquistarne la colonna sonora!


Titolo: Mine vaganti
Compositori: Pasquale Catalano, Sezen Aksu, Radiodervish, Baccara, Mariana Delgado, Patty Pravo, Nilla Zilli, Pink Martini

Etichetta: Universal/Fandango, 2010
Numero dei brani: 18 (9 di commento + 9 canzoni)

Durata: 56′ 50”


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