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"Saw III" di Darren Lynn Bousman

12 marzo 2007 Recensioni 5 Commenti
Saw - L'enigmista

01 Distribution, 9 Marzo 2007 – Pesante

L’Enigmista è ormai sul letto di morte, con accanto la sua adepta e costretto a fare il suo gioco letale con una dottoressa, forse l’unica che può salvargli la vita. Ma nel frattempo ha rapito un uomo che vuole vendicarsi della morte del figlio, ponendolo di fronte alle solite inenarrabili prove…


Una scena di Saw IIIDi seguiti si può anche morire, e mai gioco di parole sembra più azzeccato per il terzo capitolo di una serie – pare destinata a continuare – basata su torture e squartamenti vari, che, come i suoi personaggi martoriati, perde per strada pezzi e vitalità ed è molto vicina a raschiare il fondo del barile. Così, dopo aver dato una scossa fortissima al genere horror, oltre ad aver inventato una specie di sottofilone, come quello dell’horror morale, le gesta di Jigsaw, malato di cancro terminale, usano stessi metodi e temi, ma declinati dal regista Darren Lynn Bousman in una chiave semi-melodrammatica che fa sembrare il film una soap immersa nel sangue.

Tobin Bell e Shawnee Smith in Saw IIINuovamente scritto da Leigh Whannell, da un soggetto scritto da lui assieme con James Wan (regista del primo film), l’horror violentissimo, il claustrofobico gioco senza speranze, soprattutto spirituali, è diventato una specie di thriller da camera, dove la violenza e il gore abbondano, ma per il puro gusto dell’immagine trucida – con conseguente successo al box office – e non più per raccontare l’atroce moralismo di una società marcia. Non che un film del genere debba avere necessariamente spunti di riflessione o temi importanti, ma aiuta.
Angus McFayden in Saw IIIIl punto è che questo film non convince soprattutto dal punto di vista della confezione e dell’intrattenimento, se così si può chiamare il campionario di sadismo messo in campo. Nel tentativo di dare una struttura narrativa quasi convenzionale, più solida e robusta, ma meno efficace, alla sceneggiatura, Bousman affastella flashback, blocchi narrativi, ripetizioni e stiracchiamenti del ritmo che fanno perdere al film tensione ad ogni curva, rallentando fino a perdersi nel solito estenuato finale in cui tutti contro tutti non fanno altro che parlare.

Dina Meyer in Saw IIIIl clou del film è però, per la gioia bramosa dei fan, le scene sanguinose, ma dopo un inizio interessante anche sotto questo lato il film delude le aspettative, limitandosi a servire un po’ d’immagini nauseabonde ed abbastanza esplicite (memorabile il grasso di maiale che va ad affogare il giudice), spegnendo ogni suspense ed emozione nel già visto o, peggio ancora, nell’insensatezza di un gioco che ha regole che non si capiscono, che ha scelte di poca rilevanza, in nome dell’abusato sentimento della vendetta.
Debra McCabe in Saw IIIE’ proprio qui il motivo per cui Saw III deve dirsi non riuscito: perché la sceneggiatura, nonostante i tentativi di costruzione temporale, di sorprese a scatole cinesi che uccidono solo il ritmo (ed in un film centrato sulla corsa contro il tempo è il massimo), è scadente, senza idee né trovate, senza spessore né respiro, priva d’atmosfera ed invischiate in una storia di triangoli e vendette e sentimenti repressi che non meritava di essere raccontata. Se a questo aggiungiamo una regia che fa fatica se non può sbizzarrirsi con effettivi da videoclip pseudo-metal, e che solo il montaggio salva dal naufragio, il quadro di un film sbagliato è completi, senza contare la disonestà di un film che non considera chi non ha visto i due precedenti e finisce come fosse una serie, in sospeso, in attesa di una temuta quarta puntata.


La locandina statunitense di Saw IIITitolo: Saw III – L’enigma senza fine (Saw III)
Regia: Darren Lynn Bousman
Sceneggiatura: Leigh Whannell
Fotografia: David A. Armstrong
Interpreti: Tobin Bell, Shawnee Smith, Angus Macfadyen, Bahar Soomekh, Donnie Wahlberg, Dina Meyer, Leigh Whannell, Mpho Koaho, Barry Flatman, Lyriq Bent, J. LaRose, Debra McCabe, Costas Mandylor, Betsy Russell, Jane Luk, Franky G
Nazionalità: USA, 2006
Durata: 1h. 56′


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Attualmente ci sono 5 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Bah secondo me per chi ha amato i primi due questo è un ottimo proseguio. Come scene splatter (perchè è di questo che si tratta) lo metterei alla pari di Hostel 2, due dei migliori torture-porn che siano usciti.
    Ovvio, a chi non piace il genere, non ha visto i primi due e non apprezza lo stile lo boccierà.
    Per me e per tanti non è stato pesante seguirlo e mi sono divertito.

  2. Edoardo ha detto:

    A me non è affatto piaciuto. Una sceneggiatura troppo debole che punta solo sullo splatter più estremo e che riesce sì a disgustare, ma è comunque roba poco interessante. Il primo episodio era proprio tutt’altra cosa, secondo me.

  3. Riccardo ha detto:

    Concordo con edoardo.
    L’unico vero grande episodio è il primo.

  4. Edoardo ha detto:

    “Grande” non direi, ma è un thriller (esatto, thriller, non horror) più che dignitoso, ed è anche piuttosto originale. Gli altri invece li ho trovati decisamente anonimi e vuoti, senz’anima. Peccato.

  5. Marco ha detto:

    Rivisto e nuovamente boccio la recensione e ricondivido quello già espresso anzitempo.
    Sicuramente più crudo e gore dei primi due.
    Regia e montaggio hanno fatto secondo me un buon lavoro di proseguo ed approfondimento di scene e personaggi già visti/e nei precedenti capitoli.
    Solo qualche lieve calo di ritmo ma pochissima roba.
    Sceneggiatura in linea comunque con l’intento della saga.
    Sempre molto interessante la musica.

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