"Saw II" di Darren Lynn Bousman

01 Distribution, 5 Gennaio 2006 – Eccessivo
Quando viene scoperto un cadavere che porta la firma di Jigsaw, la polizia inizia le indagini e lo cattura facilmente. Ma questo non è che un dettaglio nel suo terribile piano: altre 8 vittime stanno lottando per la vita ed è ora che anche il detective che si occupa del caso si unisca al gioco…
Secondo capitolo delle scellerate gesta di Jigsaw l’Enigmista, il diabolico serial killer che meno di un anno fa ci aveva terrorizzato con il suo singolare modus operandi, basato su una sorta di sadico “gatto e topo” con i due sfortunati di turno. Come si conviene ad ogni sequel che si rispetti, anche questa volta la regola dello spingere l’acceleratore su ciò che ha determinato il lusinghiero successo del primo film viene rispettata a pieno e, quindi, aspettatevi ancora più sangue, marchingegni diabolici, siringhe minacciose ed efferatezze per tutti i dis-gusti.
Nonostante l’incipit abbastanza intrigante, ci vuol poco per rendersi conto che questo Saw II – che in certi momenti s’avvicina alle atmosfere angoscianti e claustrofobiche del ben più geniale Cube di Vincenzo Natali – finisce presto per sconfinare nello slasher più bieco e ripetitivo e che, a fatica, il sempre gradito “finale a sorpresa”, tenta di risollevarlo e nobilitarlo. Altra cosa sono, infatti, le sottili inquietudini e gli insinuanti interrogativi che i twist-ending di registi di un certo spessore – come M. Night Shyamalan (Il Sesto Senso, The Village) o il miglior Amenábar (The Others) – riescono efficacemente a suscitare.
Qui, la sceneggiatura, molto spesso incongruente ma tutto sommato piuttosto originale, di Leigh Wannel – adattata ad un soggetto particolarmente “disturbante” dello stesso regista Darren Lynn Bousman – paga lo scotto al compiacimento gore e all’artificiosità degli omicidi, col risultato di stemperare un po’ la tensione e rendere prevedibili e stereotipate anche le migliori intenzioni per un sequel comunque accettabile. In questa sanguinosa vicenda dal finale aperto, nonostante qualche grossolano tentativo di spiegazione in chiave socio-esistenziale, anche gli interpreti sono appiattiti da caratterizzazioni insignificanti e poco convincenti.
La pellicola, comunque, sta già bissando il notevole successo del primo film (diretto, con mano felice, da James Wan) e finirà col suscitare ancora qualche immeritato entusiasmo. La regia dell’esordiente Bousman, che viene dai videoclip e dalla pubblicità, indulge sì a ritmi concitati e stroboscopici, ma non esalta del tutto quella ricercatezza scenografica, molto ben resa nella freddezza degli interni, che avevamo invece potuto apprezzare col film precedente. E poi, per dirla tutta (e a dispetto di eventuali sorprese finali) ci si comincia proprio a stufare di questi serial killer, astutissimi e maledettamente contorti, sempre un passo avanti rispetto alle intuizioni del migliore dei detective e così bizzarramente fantasiosi nella “spettacolarizzazione” dell’omicidio… almeno i buoni “vecchi” Freddy Krueger, Jason Voorhees & co., con la loro rozza e sanguinaria ferocia, quasi finivano per risultarci simpatici.
Titolo: Saw II – La soluzione dell’enigma (Saw II)
Regia: Darren Lynn Bousman
Sceneggiatura: Darren Lynn Bousman, Leigh Whannell
Fotografia: David A. Armstrong
Interpreti: Donnie Wahlberg, Shawnee Smith, Tobin Bell, Franky G, Glenn Plummer, Dina Meyer, Emmanuelle Vaugier, Beverley Mitchell, Erik Knudsen, Tim Burd, Lyriq Bent, Noam Jenkins, Tony Nappo, Vincent Rother, Linette Robinson
Nazionalità: USA, 2005
Durata: 1h. 33′
All’altezza del primo film. Consigliato per i fan dell’horror. Piaciuto molto.
Evitate l’ultimo però, un’esplosione di violenza gratuita e poca carne al fuoco. Consigliato (l’ultimo) solo agli splatterofili
Secondo me i Saw dopo il primo fanno tutti abbastanza schifo. Questo secondo film è indigeribile, ad esempio.
Invece io l’ultimo lo trovato un degno fine capitolo e il 3D non era così malvagio. Basta che sia veramente il capitolo finale!
Per quanto mi riguarda dovevano fermarsi al terzo. Gli altri seguiti sono innegabilmente delle forzature… il tutto finisce poi col sembrare una specie di serie TV all’americana, in stile C.S.I.
Gli ultimi due capitoli non li ho nemmeno visti, mi è bastato il quinto per capire quanto fosse sbagliata la direzione che gli autori stavano seguendo.
Anch’io come te il quarto e quinto capitolo li ho trovati delle forzature e lo script è sicuramente il loro punto a sfavore ma ti consiglio caldamente di guardare il sesto episodio, risolleva totalmente le sorti del franchise, come molti siti di recensioni di genere (che boccavano il quarto e quinto capitolo) hanno affermato. L’ultimo poi, se ti è piaciuto molto il primo capitolo, è sciuramente da vedere dato che si ricollega totalmente all’inizio della saga.
Vedrò di recuperarli quanto prima!
Rivisto. I miei gusti non cambiano e lo promuovo ancora. Degnissimo sequel.