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"Al di là dei sogni" di Vincent Ward

25 novembre 1998 Recensioni 0 Commenti
Alberto Cassani, 25 Novembre 1998: Mistico
Warner, 20 Novembre 1998

Quattro anni dopo la morte dei figli in un incidente stradale, anche Chris muore allo stesso modo e si ritrova in un bizzarro aldilà, popolato da quadri dipinti o restaurati dalla moglie Annie. Uno spirito lo informa che non potrà mai più incontrarla perché, disperata, si è suicidata. Chris non si rassegna…


Vincent Ward è stato il primo regista neozelandese ad avere un film in concorso al Festival di Cannes. Non che sia un grande traguardo, ma quel film era anche il suo primo lungometraggio, Vigil. Si fece notare dai produttori statunitensi col suo secondo film, Navigator – Un’odissea nel tempo, che gli fece ottenere l’incarico di scrivere la sceneggiatura per Alien 3. Il film non assomigliò molto a ciò che lui aveva immaginato e così tornò a lavorare lontano da Hollywood dirigendo Avik e Albertine. Stavolta dirige un film completamente hollywoodiano, seppure basato su una trama veramente classica.

A prima vista, potrebbe sembrare che questo film sia la storia di un uomo in Paradiso che cerca di ritrovare la propria moglie morta. Sbagliato: questa è la storia di un uomo che attraversa l’Inferno per salvare l’anima della moglie, rinunciando al Paradiso pur di stare con lei. Come il mitologico Orfeo, che affrontò l’Inferno per la sua Euridice. O come anche Dante Alighieri, che lo attraversò sotto la guida di Virgilio…

Al di là dei sogni è il primo film di Robin Williams dopo aver vinto l’Oscar per Will Hunting, e qui è affiancato da un altro premio Oscar, Cuba Gooding Jr (Jerry Maguire), e dalla sempre splendida Annabella Sciorra. In più, Max von Sidow interpreta la Guida che porta il protagonista all’Inferno. E allora non ci si può certo lamentare del cast… Va detto, però, che la sceneggiatura deve averli aiutati non poco, perché il film è scritto molto bene da Ron Bass (Rain Man, Pensieri Pericolosi), che si è basato sul romanzo omonimo di Richard Matheson. L’inizio sul lago è molto bello, l’incontro tra Chris e i propri figli è gestito magnificamente e il dialogo tra il nostro Orfeo e sua moglie all’Inferno è ottimo. Peccato che tutto sia sottolineato dalle musiche di Michael Kamen, veramente insopportabili.

Ward ha sempre fatto dell’efficacia visiva il punto centrale dei propri film, e What Dreams May Come («For in the sleep of death what dreams may come. When we have shuffled off this mortal coil, must give us pause». Amleto, atto III – scena 1) non fa eccezione. Anzi, una delle cose che più colpiscono sono proprio gli effetti speciali, gli ambienti disegnati al computer. Gli attori si muovono infatti in un ambiente solo parzialmente reale e sempre elaborato dalla bella fotografia di Eduardo Serra, ma anche se gli sfondi alle loro spalle sono disegnati al computer, quando interagiscono con gli ambienti si tratta sempre di ambienti reali, costruiti, non disegnati. L’unica  eccezione a questo è la scena dell’arrivo di Robin Williams in Paradiso.

Al di là dei sogni è un film che potrebbe risultare indigesto a molti, perché è teso quasi esclusivamente a farci sospirare e piangere, e non sempre ci riesce. Ma è un film interessante e ben realizzato, che utilizza al meglio tutti i talenti artistici a sua disposizione. Certo che se pensate che dopo la morte non ci sia nulla se non il buio eterno, questo film non fa proprio per voi.


Titolo: Al di la dei sogni (What Dreams May Come)
Regia: Vincent Ward
Sceneggiatura: Ron Bass
Fotografia: Eduardo Serra
Interpreti: Robin Williams, Cuba Gooding Jr, Max von Sidow, Annabella Sciorra, Rosalind Chao, Jessica Brooks Grant, Josh Paddock, Lucinda Janney, Maggie McCarthy, Wilma Bonet, Matt Salinger, Carin Sprague, June Lomena, Werner Herzog
Nazionalità: USA, 1998
Durata: 1h. 46′


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