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"L'amore bugiardo" di David Fincher

18 dicembre 2014 Recensioni 20 Commenti
L'amore bugiardo - Gone Girl

20th Century Fox, 18 Dicembre 2014 – Rigido

Il giorno del suo quinto anniversario di matrimonio, lo scrittore Nick Dunne rientra a casa trovando la porta d’ingresso aperta e segni di lotta in salotto. Sua moglie Amy è scomparsa, probabilmente rapita. La polizia instrada ben presto le indagini sull’unica pista plausibile: Nick l’ha uccisa e ha fatto sparire il corpo…


Ben Affleck davanti alla foto di Rosamund Pike con Lisa Banes e David Clennon sullo sfondo in una scena di L'amore bugiardo - Gone GirlTratto dall’omonimo romanzo di Gillian Flynn (Rizzoli) e adattato per lo schermo dalla stessa autrice, L’amore bugiardo è un thriller intrigante e ben raccontato, che lascia però un’impressione di incompiutezza, di non aver voluto affondare completamente il colpo. E questo nonostante arrivi a un finale clamorosamente tagliente, di quelli che sul momento lasciano magari perplessi ma che fanno scorrere un brivido lungo la schiena non appena ci si ripensa.

Rosamund Pike in L'amore bugiardo - Gone GirlDavid Fincher gestisce bene il ritmo della storia, raccontandocene per un’ora solo una faccia prima di rovesciare il punto di vista e spiegarci cos’è realmente accaduto, e quindi tirare le fila del discorso nei 30 minuti finali. Purtroppo non gli viene in aiuto un Ben Affleck moscio e poco credibile (né un doppiaggio che pare tradire in più di un momento le intenzioni degli attori), mentre la sceneggiatura dà la fastidiosa impressione che ogni svolta narrativa sia eccessivamente studiata, che la trama si dipani in questo modo non per suo naturale sviluppo ma perché così è stato deciso.

Ben Affleck e Tyler Perry in L'amore bugiardo - Gone GirlL’uso degli estratti del diario di Amy aggiunge profondità alla vicenda e contribuisce in maniera sostanziale alla costruzione del giallo, ma il fatto che le parti più interessanti del film siano le altre indica chiaramente che la voce fuori campo non è pregnante come vorrebbe essere. E infatti è questo il risultato finale di tutto il film, che pur essendo valido si dimostra solamente una perfida caccia al tesoro che non trova il coraggio di spingere a tavoletta.


La locandinaTitolo: L’amore bugiardo – Gone Girl (Gone Girl)
Regia: David Fincher
Sceneggiatura: Gillian Flynn
Fotografia: Jeff Cronenweth
Interpreti: Ben Affleck, Rosamund Pike, Neil Patrick Harris, Tyler Perry, Carrie Coon, Kim Dickens, Patrick Fugit, David Clennon, Lisa Banes, Missi Pyle, Emily Ratajkowski, Sela Ward, Casey Wilson, Lola Kirke, Boyd Holbrook, Scoot McNairy
Nazionalità: USA, 2014
Durata: 2h. 29′


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Attualmente ci sono 20 commenti a questo articolo:

  1. Vigile ha detto:

    Sono d’accordo con te, Alberto, é un film eccessivamente costruito, anche se si lascia vedere fino alla fine. Oddio, due ore e mezzo sono lunghette, e non puoi pretendere di tirar fuori le emozioni da Ben Affleck e dalla sua maschera di cera, persino interpretando un personaggio che ne richiederebbe ( che siano vere o false )

  2. Antonio ha detto:

    David Fincher continua a dirigere ottimi film (parla uno che ha detestato Alien 3) e con “Gone Girl” lo conferma.
    La costruzione della storia e’ ben orchestrata anche se ,come il recensore suggerisce,molte situazioni sembravo essere forzate ai fini della trama ,ma nel senso complessivo non danneggiano la qualità del film .
    Rosaumond Pike offre la sua migliore performance e penso che meriti l’ambita nomination agli Oscar ,e’ suo il personaggio migliore di tutti ,non pensavo fosse così brava!!!!
    Affleck lo considero un bravissimo regista ma come attore e’ sempre stato solo discreto .
    Ritengo che sia uno dei film piu’ belli del 2014 insieme a Nightcrawler,Guardiani Della Galassia,Interstellar, Maps To The Stars e i sottovalutati Godzilla ed Edge of Tomorrow! Ora che sta volgendo al termine questo 2014 quali sono i film che considerate i migliori ?

  3. Sebastiano ha detto:

    Ho ancora tre giorni per cambiare la mia personale lista dei migliori film.
    Ci vorrebbe forse una pagina dedicata dove scatenarsi, no?

  4. Alberto Cassani ha detto:

    Personalmente ritengo che cinematograficamente il 2014 sia stato un anno abbastanza sotto tono, per lo meno per quanto riguarda il livello di eccellenza. Non sono in grado di fare una top ten dell’anno composta realmente da 10 film che reputo ottimi, perché almeno 2-3 posizioni sarebbero occupate da pellicole che reputo nettamente inferiori ma sono lì solo per riempire i posti vuoti. Però a 5 ci arrivo:

    1- The Look of Silence
    2- A proposito di Davis
    3- Snowpiercer
    4- The Wolf of Wall Street
    5- Ida

    Meriterebbe un posto anche “Loin des hommes”, che era a Venezia quest’anno, però nei nostri cinema non è (ancora?) uscito.

  5. Alberto Cassani ha detto:

    Aggiungo che non mi piacciono gli articoli riassuntivi/celebrativi dell’anno che sta finendo, per cui non ho nessuna intenzione di farne uno su CineFile.

  6. Sebastiano ha detto:

    Carissimo (ieri pero’ mio sa che ho portato un po’ di sfiga al West Ham) non leggerei nemmeno il tuo articolo.
    Pensavo solo a una pagina, altrimenti contaminiamo questa.

    Avrei scommesso su Locke tra i tuoi primi 5… il 2, il 3 e il 4 mi trovano assolutamente in linea con te. Forse perche’ gli altri due non li ho visti.
    Nella mia lista ci metto tranquillamente Anime nere.

  7. Alberto Cassani ha detto:

    “Locke” io l’ho visto nel 2013, quindi non lo conto in questa miniclassifica. Ma non credo che l’avrei inserito comunque. “Ida” è favoritissimo per l’Oscar al film straniero, quindi avrai probabilmente modo di recuperarlo.

  8. Sebastiano ha detto:

    Non ci faccio pubblicita’, ma c’e’ nel programma di un cineforum qua in zona, e me lo ero gia’ segnato.
    Il tuo commento mi serve, nel senso che se piove ci vado comunque…

  9. Alberto Cassani ha detto:

    Mi pareva strano l’aveste lasciato fuori: è il film perfetto per un cineforum.

  10. Annalisa ha detto:

    però malgrado i suoi difetti x me gone girl resta un film esemplare sui meccanismi odierni tra omicidi, media e opinione pubblica. il personaggio della vicina di casa che si sente amica di lei solo xké ha una foto che ritrae le due insieme x me é il top! specchi perfetto della mediocrità sociale dei nostri giorni e purtroppo stavolta non è un’americanata

  11. Alberto Cassani ha detto:

    Assolutamente sì. E’ la cosa che rende davvero interessante il film (e probabilmente il romanzo): la prospettiva dei mezzi di comunicazioni e la labilità dei rapporti personali nel mondo odierno.

  12. Guido ha detto:

    La prima metà del film, fino al rovesciamento del punto di vista, è perfetta.
    La seconda parte invece mostra alcune incongruenze della storia che in alcuni momenti diventa quasi inverosimile. Ho visto il film qualche giorno fa, e qualche passaggio ancora non me lo spiego.

    La scena dell’omicidio è realizzata benissimo, ma mi sembra impossibile che Amy riesca a farla franca. Inoltre la parte conclusiva è un po’ troppo dilatata, tra interviste e dichiarazioni alla stampa. La critica al mondo dei media è efficace, ma si perde un po’ di tensione (è pur sempre un thriller), tra interviste televisive e prove nei camerini.
    Il finale, personalmente non l’ho trovato così incisivo: sicuramente non banale, ma neppure sconvolgente.

    Eccezionale la Pike, Affleck “funzionale” nella prima parte quando sembra colpevole , e qui penso che la scelta di casting sia azzeccata in quanto hanno scelto un attore abbastanza legnoso per interpretare un personaggio poco empatico, mentre rimane “uguale” nella seconda quando dovrebbe cambiare registro.

    Le musiche di Reznor e Ross, funzionano per l’ennesima volta, anche se stilisticamente gli ultimi film di Fincher cominciano ad assomigliarsi un po’ troppo, in stile “House of Cards” o “The Social Network”.

    Infine, mi farebbe piacere, Alberto, se mi spiegassi meglio quello che intendi con il tuo appunto sul doppiaggio, anche perché penso di essere d’accordo con quello che dici. In ogni momento del film la Pike è doppiata con un tono di voce volutamente “perfido” , che non penso sia altrettanto in originale.

  13. Alberto Cassani ha detto:

    Semplicemente, per quanto riguarda il doppiaggio, l’espressione del viso degli attori in alcuni momenti mi dava l’impressione che il tono con cui recitavano fosse diverso da quello usato dal doppiatore per dire le battute in italiano, dando quindi un’impressione diversa sui sentimenti del personaggio. Ma è solo un’impressione, non avendo visto il film in lingua originale potrebbe essere stato un abbaglio.

  14. Angela ha detto:

    Sono d’accordo con l’analisi, anche se l’ho trovato comunque sopra la media per diversi motivi. Per una volta Affleck mi è sembrato giusto con le sue monoespressioni. Certo, mi sarebbe piaciuto vedere più animosità e intensità, ma in fondo il suo è un personaggio debole, manipolabile, facile da assoggettare. La Pike è stata davvero brava. Infine concordo: manca la scintilla che l’avrebbe reso eccezionale.

  15. Sebastiano ha detto:

    Guido ha scritto quello che volevo scrivere io, e pure Angela ha scritto bene di Affleck.

    Solo una cosa: la scena dell’omicidio in realta’ squalifica il regista per fallo intenzionale a gamba tesa sullo spettatore: scelta inaccettabile, secondo me. Sara’ fatta benissimo, ma troppo lunga!
    E troppo lungo e’ il film.
    Fincher deve mettersi in testa che ci sono altri mezzi per farci vedere che e’ bravo: le forbici, tanto per cominciare. Io a tratti mi sono veramente annoiato.
    Esempio: tutto il tempo passato con i due che alla fine rubano i soldi (da un marsupio che si sgancia per un banale salto, tra l’altro…), a che e’ servito? Per la stesso fine bastavano 3 secondi, non 15 minuti!
    Una storia del genere doveva andare sul verde tranquillamente, invece ha fatto scattare il giallo.

  16. Alberto Cassani ha detto:

    Sono un po’ i soliti difetti di Fincher: lungaggini sparse e una certa freddezza di fondo.

  17. M.A.G.D ha detto:

    Io non mi trovo d’accordo con Sebastiano ne tanto meno con il “Giallo”, ma queste sono solo considerazioni personali.
    Prima di tutto io quando Osservo un Film mi soffermo sui Dettagli e sulla Realisticità Dell’Opera (E’ un Thriller dunque Esigo che sia il più Reale Possibile ogni Colpo di Scena), fare una Scena di 3 secondi per vedere che la Pike venga derubata mi Sembrerebbe una Scelta assai Forzata, invece i 15 minuti sono bastati a dare un Realismo e un carattere a quei 2 personaggi e a rendere più Umano Amy, dal fatto che si è “Fidata” di una sconosciuta e alla fine è stata “Tradita”, dunque si allontana dal Stereotipato personaggio alla “Chuck Norris” senza difetti.
    A me il film è piaciuto molto, “Rigido” è vero, penso che il Regista non abbia voluto “Alterare” o dare una “Morale” alla storia o “Muovere l’ago della Bilancia”, cercando di Differenziarsi dalla TV Spazzatura.
    Infine condivido l’idea di Guido per quanto riguarda Ben Affleck.

  18. Andrea T. ha detto:

    A me il film è piaciuto molto: una specie di Basic Instinct del nuovo millennio. Rosamund Pike degna erede di Sharon Stone. Averne di film cosi. Semaforo verde tutta la vita

  19. Marco ha detto:

    Si è lasciato ben vedere, la lunghezza del film a tratti si sente, sono d’accordo che è mancata quella scintilla che poteva rendere il film un gioiello, sopratutto nelle scene finali. Peccato.
    Reparto tecnico di ottimo livello.

  20. dariazzo ha detto:

    Visto ieri sera.

    Per me è costruito in modo eccellente fino a quando non passa dalla parte della protagonista. I personaggi sono ben delineati e a quel punto l’intreccio, complicato, è talmente ben architettato da risultare facilmente utilizzabile per le frequenti sorprese (l’amante, i genitori, il passato dei protagonisti) che ci hanno riservato.

    Da metà in poi perde molto di forza, potenziando il discorso media / televisioni / personaggi contemporanei perfettamente ma perdendosi lo spettatore per strada. Sinceramente mi aspettavo qualcosa di molto più ficcante e molto meno “sociale”, che scendesse più nell’intimità dei personaggi principali.
    Per esempio, quella in cui Margo dice per l’ultima volta che supporterà suo fratello qualsiasi cosa decida è una scena cardine, ma rimane nelle retrovie rispetto al fatto che il protagonista deve fare l’ultima intervista. Brutto meccanismo.

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