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Beautiful Boy di Felix Van Groeningen

25 ottobre 2018 Recensioni 0 Commenti
Beautiful Boy

01 Distribution, ancora inedito – Drammatico

Nic Sheff ha tutto quello che un diciottenne potrebbe desiderare: è sportivo e brillante, è un ottimo studente che sta per entrare al college, ha una bella famiglia che lo ama molto. Ma è infelice, si sente inadeguato, e scivola rapidamente nel tunnel della droga. Suo padre cerca in ogni modo di salvarlo da questa devastante dipendenza…


Il primo film in lingua inglese di Felix Van Groeningen, regista belga divenuto famoso a livello internazionale nel 2012 grazie al commovente Alabama Monroe, racconta una storia di amore paterno e dipendenza traendo l’ispirazione da due libri, Beautiful boy e Tweak, scritti rispettivamente dal giornalista David Sheff e da suo figlio Nick.

La pellicola descrive sia il dramma di un padre che vuole riconquistare l’amato figlio vittima della tossicodipendenza, sia il crollo di un ragazzo che, senza un particolare motivo, inizia a sperimentare diversi tipi di stupefacenti fino ad arrivare alla metanfetamina, una delle droghe più devastanti per il livello di dipendenza che causa ma anche per i danni, spesso irreversibili, che procura al cervello. Le ragioni della crisi autodistruttiva di Nic non sono spiegate, ma al regista interessa più raccontare il rapporto tra il ragazzo e suo padre, e soprattutto il calvario di un genitore che cerca disperatamente di salvare il figlio. Per gli spettatori è facile provare empatia per lui e “condividire” l’angoscia e il rimpianto di un uomo che non riconosce più suo figlio e si chiede continuamente, anche colpevolizzandosi, dove sia finito il suo “beautiful boy” che ora non c’è più.

Con un con un montaggio che alterna continuamente presente e passato, e i numerosi flashback su Nic bambino, la pellicola ricostruisce la loro relazione, i momenti gioia e di disperazione. Tuttavia l’argomento trattato e una buona regia non sono sufficienti a rendere Beautiful Boy particolarmente incisivo o memorabile dal punto di vista cinematografico. La ripetitività di alcune scene, Nic che entra in riabilitazione e sembra stare meglio per poi ricadere nuovamente nell’incubo della droga, incidono sulla costruzione e sul ritmo narrativo, rendendo il film più lento di quello che è in realtà, lo privano di pathos e ne attutiscono l’impatto emotivo.

Il punto di forza della pellicola sono invece le interpretazioni degli attori protagonisti. Steve Carell che dimostra la sua versatilità attoriale con una recitazione intensa e in sottrazione, e Timothée Chalamet che, dopo l’exploit di Chiamami con il tuo nome, si conferma attore di talento e dotato di una notevole capacità espressiva con cui alterna le diverse fasi attraversate dal suo personaggio: a un tratto è il ragazzo adorabile e sensibile di un tempo, in altri momenti è solo il drogato che non riesce a controllare la sua folle corsa verso l’autodistruzione.


La locandinaTitolo: Beautiful Boy
Regia: Felix Van Groeningen
Sceneggiatura: Luke Davies, Felix Van Groeningen
Fotografia: Ruben Impens
Interpreti: Steve Carell, Timothée Chalamet, Maura Tierney, Christian Convery, Oakley Bull, Kaitlyn Dever, Amy Ryan, Stefanie Scott, Julian Works, Kue Lawrence, Jack Dylan Grazer, Ricky Low, Marypat Farrell, Amy Forsyth, Andre Royo
Nazionalità: USA, 2018
Durata: 2h.


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