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Ema di Pablo Larraín

3 settembre 2019 Recensioni 0 Commenti
Ema

Inedito in Italia – Travolgente

Il matrimonio di Ema e Gastón, coreografo della compagnia in cui la moglie danza, entra in crisi quando i due decidono di rinunciare al figlio adottivo. La coppia reagisce diversamente: mentre Gastón si lascia trasportare da rabbia e rancore, Ema, animata dai sensi di colpa, intraprende un viaggio senza limiti alla scoperta di se stessa…


Tre anni dopo Jackie, Pablo Larrain torna in concorso al Festival di Venezia con questo Ema, un film dal ritmo travolgente e con una protagonista femminile indimenticabile. Il talentuoso regista cileno propone ancora una volta un intenso ritratto di donna, probabilmente uno dei più belli, sinceri e meno convenzionali visti al cinema negli ultimi anni.

Ema è una giovane moderna e indomabile che vuole muoversi libera nel mondo, libera di amare ed essere amata senza distinzione di genere. E’ una vera e propria forza della natura, che con la sua energia e carisma attrae chiunque le stia vicino, uomo o donna che sia. La separazione dal marito e il dolore per il distacco dal figlio adottivo la spingono a dare una svolta alla sua vita, alla ricerca di un appagamento emotivo e fisico. Interpretata da una straordinaria Marina Di Girolamo, Ema è il fulcro della storia e presente in ogni immagine; il regista la segue con la macchina da presa incollata al suo volto e al suo corpo in ogni scena, mentre balla scatenata, litiga, si dispera alla ricerca di notizie del figlio abbandonato e soprattutto ama intensamente. È un personaggio che incanta chi le sta accanto e chiunque la incontri, ma anche gli spettatori che la seguono nel vortice delle sue azioni e dei suoi movimenti. Il regista stesso sembra affascinato da lei.

Anche la musica, la danza e la città di Valparaiso, in cui il film è ambientato e per le cui strade Ema e le sue amiche improvvisano danze scatenate. sono protagonisti essenziali. Con un montaggio articolato come se fosse una coreografia di ballo, le scene si susseguono ritmicamente, scandite da una musica ossessiva e ipnotica che travolge protagonisti e pubblico. La pellicola ci racconta anche la famiglia, non quella tradizionale ma una sua versione atipica e moderna, in cui i ruoli si confondono e le persone sono più aperte nel relazionarsi. Ema ha lasciato il marito, è fuggita dal suo matrimonio ma nonostante tutto cerca di ricostruire dei legami familiari a modo suo e non viene meno il suo desiderio di essere ancora madre del figlio perduto.

In questa parentesi cinematografica che segna il ritorno nel suo paese natale in mezzo a due produzioni internazionali come Jackie e l’annunciato True American, Pablo Larrain ha realizzato una pellicola insolita, che stupirà anche i suoi numerosi estimatori, ed esplosiva grazie a un personaggio femminile straordinario che la domina dal prima all’ultima inquadratura.


La locandinaTitolo: Ema
Regia: Pablo Larraín
Sceneggiatura: Guillermo Calderón, Alejandro Moreno
Fotografia: Sergio Armstrong
Interpreti: Mariana Di Girolamo, Santiago Cabrera, Josefina Fiebelkorn, Giannina Fruttero, Gael García Bernal, Paola Giannini, Antonia Giesen, Susana Hidalgo, Paula Hofmann, Mariana Loyola, Paula Luchsinger, Eduardo Paxeco, Catalina Saavedra
Nazionalità: Cile, 2019
Durata: 1h. 42′


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