"Fratelli di sangue" di Davide Sordella
L’Altrofilm, 10 Novembre 2006 – Ossessivo
«Se ci fosse un po’ di silenzio… se tutti noi facessimo un po’ di silenzio… allora finalmente, forse, qualcosa potremmo capire…»
Dopo dieci anni di assenza, Sergio torna nella vecchia casa di famiglia per festeggiare il Natale. Scendendo in cantina per ritrovare gli oggetti della sua infanzia, incontra suo fratello Roberto. La loro conversazione è contrappuntata dalle telefonate che arrivano ad una stazione radio che le manda in onda senza porre alcun filtro, così Roberto decide di approfittare di quella radio aperta per provare a capire cos’abbia spinto Sergio ad andarsene di casa dieci anni prima. Quando ai due si aggiunge la loro sorella Lella, il gioco si fa ancora più intricato…
Primo lungometraggio di un regista piemontese che ha girato il mondo realizzando documentari e spot pubblicitari socialmente utili, Fratelli di sangue (inizialmente La Radio) è nato come tesi di laurea per la London International Film School diretta da Mike Leigh. Eppure, nonostante la preparazione cosmopolita di Davide Sordella – comune tra l’altro anche a Barbora Bobulova e Fabrizio Rongione – sembra un film profondamente italiano, nella struttura come nelle tematiche. Le inquietudini familiari e il malessere della società sono infatti temi comuni a certo nostro cinema, ma Sordella prova a raccontarceli con stile diverso, ricercato ma non fine a se stesso, e anche se la conclusione potrà lasciare perplesso più d’uno, lo fa in modo appassionato e interessante.
Trattandosi di un film interamente girato in una sola stanza, e con tre soli personaggi in scena per tutto il tempo, una recitazione non convincente da parte degli attori avrebbe reso impossibile la buona riuscita della pellicola. Invece, al di là dell’accento francese di Rongione, i protagonisti sono bravi ed efficaci. Per quanto i dialoghi non sempre suonino realistici, alcuni scambi sono davvero ottimi e comunque i tre attori recitano sempre con la giusta intensità. In particolare Fabrizio Gifuni offre una prestazione magistrale, che dovrebbe ricordare al cinema italiano “importante” quanto bravo questo attore sia, soprattutto rispetto a colleghi ben più pubblicizzati.
Supportato da un ottimo lavoro di montaggio, Fratelli di sangue riesce ad avvolgere lo spettatore in una vicenda complessa e in un’atmosfera torbida che riflette perfettamente la radio aperta che fa da sottofondo a tutto il film: l’odio cova nel silenzio, nel non detto, ma una volta aperto il cancello, non si riesce più a stare zitti…
Titolo: Fratelli di sangue
Regia: Davide Sordella
Sceneggiatura: Davide Sordella
Fotografia: Diego Rodriguez
Interpreti: Fabrizio Gifuni, Fabrizio Rongione, Barbora Bobulova
Nazionalità: Regno Unito – Italia, 2003
Durata: 1h. 25′
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