"Gran Torino" di Clint Eastwood

Warner Bros, 13 Marzo 2009 – Forte
«Quanti topi di fogna possono entrare nella stessa stanza?» si chiede il vecchio Walt Kowalski guardando la festa che i suoi vicini orientali danno mentre si celebra il funerale di sua moglie. Ma si renderà presto conto di avere in comune più cose con loro che con la sua famiglia…
Ci sono registi che ci mettono vent’anni per realizzare un film, perché vogliono curarlo nei minimi dettagli ed essere sicuri di farlo al meglio. Ci sono registi che sfornano un film ogni paio d’anni, sempre curato in ogni particolare ma dalla qualità altalenante. E ci sono registi che lavorano a ciclo continuo per poter girare un film all’anno, senza curarsi più di tanto della sua qualità. E poi c’è Clint Eastwood, che ha acquisito ormai da tempo una sicurezza tale da poter girare quando vuole e cosa vuole, affrontando i temi e i generi più diversi con grande perizia tecnica e realizzando sempre film di grande spessore. Nella stagione 2008/09, il regista californiano ha portato al cinema prima un dramma psicologico intenso come Changeling e ora una pellicola che sembra l’ideale conclusione delle parabole cinematografiche di “Dirty” Harry Callaghan e Thomas “Gunny” Highway. Senza sbagliare il colpo.
Al servizio della bella sceneggiatura del quasi esordiente Nick Schenk, Eastwood mette la sua solita regia asciutta e tecnicamente perfetta, che fa sembrare semplici e ovvie le cose più complesse. Raccontando il crepuscolo di uomo che conosce molto meglio la morte che la vita, Eastwood continua l’esplorazione dei rapporti all’interno di una famiglia ormai spezzata iniziata in in Million Dollar Baby, e continua anche il dialogo con la religione intavolato in quell’occasione. E se anche non si raggiungono le vette di poesia del film del 2004, alcuni momenti sono assolutamente straordinari e il film nella sua interezza è comunque meglio di qualunque cosa qualunque altro regista potrebbe fare. Il finale, poi, sa essere straordinario come di rado capita.
È dai tempi di Coraggio, fatti ammazzare, dal 1983, che il personaggio di Clint Eastwood si sente ripetere di essere un anacronismo, di avere una mentalità non più al passo con i tempi. Walt Kowalski non fa eccezione, unico bianco rimasto a vivere in un sobborgo di Detroit ormai pieno di famiglie provenienti dal sud-est asiatico. Reduce della guerra di Corea, Kowalski ha rigettato tutto e tutti, schifato dallo stato di decadenza in cui versano i suoi Stati Uniti. Ma di questa decadenza non ne dà colpa esclusiva agli immigrati, ma anche agli statunitensi come suo figlio, che preferiscono guidare e vendere automobili giapponesi invece di quelle prodotte negli Stati Uniti, o come i suoi nipoti, che fin dal modo di vestire dimostrano di non avere rispetto per gli altri né valori in cui credere. Non è lui ad essere fuori posto, a suo parere, ma è il suo Paese ad aver perso il proprio posto. E con questo Paese, Kowalski non ha proprio voglia di avere a che fare. Probabilmente non è un caso, infatti, che il protagonista di Gran Torino abbia lo stesso cognome di quello di Punto Zero, che durante la sua folle corsa solitaria fu acclamato come “the last american hero”.
Titolo: Gran Torino (Id.)
Regia: Clint Eastwood
Sceneggiatura: Nick Schenk
Fotografia: Tom Stern
Interpreti: Clint Eastwood, Christopher Carley, Bee Vang, Ahney Her, Brian Haley, Geraldine Hughes, Dreama Walker, Brian Howe, John Carroll Lynch, William Hill, Brooke Chia Thao, Chee Thao, Choua Kue, Scott Eastwood, Xia Soua Chang
Nazionalità: USA – Australia, 2009
Durata: 1h. 56′
[…] Gran Torino di Clint Eastwood […]
La cosa più bella e ‘intimista’ dei film di Clint è che assapori ogni singola scena. E’ come se fossi lì, nello schermo, in quella stessa situazione che vivono gli attori. Quei dialoghi così amari, semplici e asciutti ti vibrano nelle orecchie amplificando ogni emozione che stai provando in quel momento. E poi quello sguardo, sì, sempre lo stesso direbbe qualcuno. Ma quell’espressione ha sempre qualcosa da raccontare, troppo! Come d’altronde fa ogni suo film, come dice appunto Cassani.
Secondo me Clint Eastwood non ha forse rivali per come riesce a rendere cristalline, sincere e profondamente umane le emozioni che scaturiscono da situazioni di cinema concettualmente risapute e che in altre mani risulterebbero finte e stucchevoli. E’ per questo che è un grande regista, secondo me. Perchè è capace di rendere emozionante come non mai anche una storia o una situazione vista mille volte al cinema.
Quanto alla sua recitazione, beh, come dice Alberto, Eastwood negli anni si è affinato notevolmente dimostrando si saper essere un interprete sottile e capace di conferire diverse sfaccettature ai suoi personaggi. Credo però che “Gran Torino” sia stato l’ultimo atto della sua carriera di attore.
La cosa che più stupisce è che il film non è stato neanche minimamente considerato agli Oscar,mentre secondo me una bella nomination al miglior film ci stava,così come alla sceneggiatura,alla regia e alla stessa interpretazione di Eastwood. Chissà il perchè.
Io credo che ormai si dia per scontata la bravura di Clint Eastwood e all’Academy preferiscano premiare altre persone. Clint ha già vinto due Oscar, cosa che finora è riuscita solamente ad altri tre registi, e quindi tendono sempre a lasciarlo ai margini.
Sarà anche così,ma in tal caso è una cosa sbagliata. La giuria degli Oscar dovrebbe essere obiettiva e nominare chi lo merita,dietro ad un film vi sono il lavoro e la fatica di tante persone,e se questo lavoro e queste fatiche sono meritevoli di esser premitate è bene che vengano premiate. Clint Eastwood avrà collezionato anche 2 oscar,e questo vorrebbe dire che pur meritandolo non può vincerne un terzo? Mah…
Non ho detto che è giusto, ma che va così.
Infatti era una critica alla giuria degli Oscar 😉
A prop di giuria, avrei un’idea per il sito: perchè non create una specie di classifica di film che scaturisca dalla media dei giudizi (chessò, dati con le stelle da una a 5 a ciascun film recensito da voi)?
Che ne dite? E’ fattibile?
In questo modo – e democraticamente – la giuria saremmo noi lettori di recensione/noi appassionati di cinema.
Ho appena notato che sfortunatamente L’ultimo samurai non è stato ancora recensito. Peccato.
Tra l’altro è stato appena trasmesso da raidue questa sera. Qualcuni si mobiliti in futuro 🙂
Ciao
“L’ultimo samurai” è una delle 200 recensioni del sito vecchio che ho deciso di togliere nel sito nuovo, perché proprio non mi piaceva. Magari in futuro la riscriveremo, ma per adesso niente.
Far votare i lettori non sarebbe per nulla complicato da mettere in piedi, dal punto di vista tecnico, ma sono sicuro che si rischierebbe di avere gente che dà il suo gradimento al film e altri che invece votano la recensione. Questa è una cosa un po’ più complicata da sistemare.
Bellissimo film con Clint Eastwood. Un ritorno alle performance d’azione di un tempo.
Alberto, hai visto GLI SPIETATI.
è bellissimo.
Certo che l’ho visto!
Bella l’idea dei voti!
Adesso vediamo, la sto prendendo in considerazione.
Bellissimo Gran Torino, l’ho visto oggi e non posso fare a meno di non lasciare un commento:
Il più bello dei film drammatici d’azione degli ultimi anni.
Questo è il capolavoro di Clint Eastwood, altro che Mystic River ( anche se GLI SPIETATI e MILLION DOLLAR BABY sono casi a parte )
Ma lo avete visto “Il texano dagli occhi di ghiaccio” ? Quello è un grandissimo film di Eastwood!
Col cinema di Clint provo emozioni che con nessun altro film vivo.
Storie semplici e chiare, ma di una profondità incredibile; personaggi comuni (e quindi in cui ci si può anche identificare); momenti di grande comicità (e soprattutto con la C maiuscola, altro che De Sica) alternati a momenti di tristezza inconsolabile…..e tutto nelle mani di un ragazzo di 80 anni!!! Grazie Clinton…per tutto quello che fai e che farai, ancora a lungo si spera. 🙂
Alberto oggi ho visto “La recluta” ed “Un mondo perfetto” di Eastwood,ed ho trovato il primo un film d’azione molto divertente con un ottimo Charlie Sheen ed il secondo un capolavoro. Tu che ne pensi invece di questi due film?
“La recluta” mi aveva divertito nonostante Eastwood potesse ancora migliorare molto, come regista. Però era bello bastardo. “Un mondo perfetto” non m’è piaciuto.
Probabilmente è vero che poteva migliorare come regista,cosa che poi ha fatto…
Come mai non t’è piaciuto “Un mondo perfetto” ?? In molti lo considerano un capolavoro, e anche per me lo è.
Guarda, non posso essere preciso perché non m’è rimasto impresso niente, di quel film, però l’avevo trovato meccanico come sceneggiatura e costruito male come finale.
Eh vabbè. Questione di punti di vista. A me è rimasto impresso tutto. Ci sono alcune sottigliezze eccellenti.
Alberto ho visto che nella recensione hai citato “Coraggio… Fatti ammazzare!”.
Beh, che ne pensi? Gli altri film sull’ispettore Callaghan li hai visti?
“Il caso Scorpio” è molto bello, “Cielo di piombo” non m’è piaciuto. Gli altri sono più che decenti, ma in generale nessuno di loro – rivisti proprio nel 2009 – mi hanno fatto impazzire.
“Cielo di piombo” a me non è dispiaciuto, l’ho trovato molto divertente come film, anche se inferiore agli altri.
Grazie per la tua risposta Alberto!
Invece che ne pensi di Space Cowboys.
Non è un Eastwood di grande pregio ma lodevole.
E’ divertente. Peccato per l’esagerazione della morte di Tommy Lee Jones, perché era un periodo in cui sembrava assolutamente obbligatorio che il protagonista del film (in questo caso uno dei) sacrificasse la propria vita per salvare gli altri. Ma il film nel suo complesso è piacevole.
Bellissimo e struggente questo capolavoro di Eastwood. Ottima qualità in tutto. Si guarda veramente tutto d’un fiato.
Dell’annata 2000-2010 sicuramente il mio prefeito di Clint.
Albe di questa annata una tua classifica dei 5 titoli più belli di Eastwood?
Non ho visto “Flags”, “Iwo Jima” e “Changeling”, quali mi consigli di vedere per primo?
Ti consiglio Changeling, poi Iwo Jima e infine Flags il primo è con una strepitosa angelina jolie che da veramente il meglio di se un film molto bello e molto intenso.
gli altri due sono due bei film di guerra che raccontano la battaglia di Iwo Jima uno dal punto di vista dei giapponesi l’altro da quello degli americani.
però Iwo Jima lo considero migliore di Flags che comunque è molto realistico e non disprezzabile.
Alberto, non pensi che la morte di TL Jones, benchè magari artificiosa, sia stata in realtà una bella idea di sceneggiatura? Grazie ad essa ne esce fuori un finalissimo efficace che chiude brillantemente, e direi anche in modo originale (proprio a livello visivo), il film…
Marco, sicuramente “Million Dollar Baby” al primo posto, visto che è uno dei miei film preferiti in assoluto. Poi mi sono piaciuti anche “Changeling” e “Invictus”, tutti gli altri molto staccati. Compreso “Mystic River”, per quanto i miei ricordi di questo film siano piuttosto diversi dagli appunti che mi ero preso all’epoca. Quindi ti consiglio senza dubbio di vedere prima il film con la Jolie, poi il dittico giapponese (prima “Flags” che è il primo, anche se non sono in collegamento diretto).
Fabrizio, non intendevo dire che la scena fosse bella o brutta. E’ solo che mi aveva proprio dato fastidio l’idea che uno dei protagonisti morisse, perché era una cosa che in quel periodo succedeva praticamente in ogni film di tipo avventuroso-eroico.
Anche perchè quell’ultimissima scena, trattata con ironia sulle note di “Fly me to the moon”, ha un nonsocchè di geniale…
Assolutamente, la conclusione è bellissima.
sondaggio facebook.
votate da 1 a 10 gunny di clint eastwood.
Alberto, non so come fai a considerare Potere Assoluto un brutto film. Io a prescindere dai buchi di sceneggiatura, qualche risvolto prevedibile e la mediocre prova attoriale l’ho trovato un buon thriller, affascinante dal punto di vista della regia e che visivamente funziona bene. Di questo film ho apprezzato soprattutto come Eastwood riesca a creare suspance quasi hitchcockiana.
Inoltre sì, il periodo registico che va da I ponti di Madison County a Debito di sangue è un periodo di disimpegno cinematografico, visto che Eastwood in questo periodo si è concentrato su pellicole meno impegnative e più commerciali però lascia stupefatti che a livello registico si mantiene sempre su un ottimo livello, che poi muterà in maestria con Mystic River, Million Dollar Baby e tutti i film seguenti fino a Hereafter.
Be’… Buchi di sceneggiatura, prevedibilità e attori scarsi mi sembrano ragioni più che sufficienti… Tra l’altro, secondo me c’è una totale prevedibilità del film, non solo in alcuni punti. E’ vero che ci sono alcuni momenti molto belli e a volte una discreta suspence, ma secondo me non basta proprio a salvare il film. Peraltro, in quel periodo commerciale direi di estrapolare assolutamente “Mezzanotte nel giardino del bene e del male”, che è un signor film.
Ma io infatti ho detto che Potere Assoluto è scritto male ma che visivamente rende benissimo 🙂
Sì, sì: avevo capito. Quello che però intendo io è che nonostante alcuni (pochi) pregi, i difetti che anche tu ravvisi sono sufficienti per farmi bocciare il film. E’ in assoluto il film di Eastwood che mi è piaciuto meno, di gran lunga.
Io ho quasi un culto per il vecchio Clint, tanto che sovente temo di essere poco obiettivo e di cercare il meglio anche se qualche volta non c’è (un po’ come mi succede con Carpenter).
Colgo l’occasione quindi per chiedere se a qualcuno è piaciuto “Cacciatore bianco, cuore nero”, film che ho fatto visionare a più persone che hanno espresso tiepidi commenti.
Eppure, al di là di una regia che a volte sembra un po’, come dire, “acerba” a me il film è piaciuto parecchio. C’è qualcun’ altro estimatore di questa pellicola? 🙂
Io il film l’ho visto diversi anni fa, ma non m’era affatto dispiaciuto, anzi…
E’ anche vero che dovrei rivederlo, visto che non me lo ricordo quasi per nulla, ma ai tempi mi era sembrato più che buono.
E’ ripreso da un romanzo che racconta la gestazione del film di Huston “La regina d’Africa” (un film che adoro) e dell’ossessione di quest’ultimo di dover a tutti i costi cacciare un elefante.
Non credo ti pentiresti casomai decidessi di visionarlo nuovamente. 🙂
Io gli riserverei tiepidi commenti come han fatto i tuoi amici…
Come mai? Non ti è piaciuto il film in sè od il soggetto?
Il soggetto mi interessava, il ritmo del film molto meno.
Si comprendo, il ritmo in effetti lascia a desiderare. Diciamo che personalmente ho apprezzato molto la conclusione ed il relativo significato, tanto da risollevare una pellicola non priva di spunti interessanti ma parecchio discontinua nella “cadenza”.