"Grindhouse: Planet Terror" di Robert Rodriguez

Medusa, 28 Settembre 2007 – Godereccio
Una pericolosissima arma gassosa viene rilasciata nell’aria della provincia texana. Poche ore dopo, all’ospedale locale si registrano casi di persone col corpo coperto da misteriose lesioni infette. Nessuno può immaginare che quegli individui siano prossimi a trasformarsi in creature deformi e pericolose…
A quattro mesi di distanza dall’uscita nelle nostre sale della prima tranche del progetto Grindhouse, ovvero il Death Proof di Quentin Tarantino, tocca a Robert Rodriguez servire al pubblico nostrano la seconda puntata di un prodotto appositamente suddiviso, per la distribuzione europea, in due episodi indipendenti e parzialmente riveduti a seguito degli scarsi risultati di pubblico ottenuti negli Stati Uniti da una produzione la cui durata complessiva superava le tre ore.
Se A prova di morte era un omaggio compiaciuto e pretestuoso all’horror schizoide Anni Settanta, Planet Terror è un omaggio compiaciuto e pretestuoso all’horror fantascientifico Anni Settanta, entrambi dichiaratamente citazionisti e referenziali (ma sotto sotto autoreferenziali). Ma per quanto vittima della propria insensatezza di fondo, l’opera di Rodriguez si lascia preferire a quella di Tarantino quanto a “compiutezza” e ritmo. In un delirio di corpi deflagrati, brandelli di carne, pustole e ossa in frantumi, il regista di Sin City è abile nel tenere viva quella componente ironico-satirica che pure era caratteristica, in un certo qual modo, di quello stesso cinema cui Planet Terror si ispira. Rodriguez amplifica all’ennesima potenza questo aspetto, alternandolo allo splatter e ai massicci effetti speciali attraverso i dialoghi, la messinscena e la marcata sgangheratezza (anche verbale) dei personaggi. Niente di lontanamente geniale, certo, ma a livello prettamente d’intrattenimento il film riesce ad essere più convincente, compatto e brioso rispetto al suo predecessore (a patto che ci si dimentichi della natura dello spettacolo), anche se la cosa più divertente dell’intera pellicola, alla fine, è probabilmente il finto trailer (Machete) che apre lo show.
Un’ora e quarantacinque minuti di puro cinema usa e getta (decidete voi se questo sia un pregio o un difetto), da cui scaturisce la perplessità circa la reale utilità cinematografica (oltre che artistica) insita nel riproporre postumo un mondo filmico la cui peculiarità imprescindibile nonché radicalmente caratterizzante era il basso costo di produzione, qui soppiantato dal cumulo di milioni di dollari occorso al binomio Death Proof–Planet Terror per vedere la luce. La risposta a questo quesito, ovviamente, starebbe nell’auspicato ritorno economico generato dall’operazione, che però non ha fin qui prodotto i risultati sperati. Rimane l’immancabile appagamento che Planet Terror (così come era accaduto a suo tempo con A prova di morte) infonderà fra le schiere di seguaci del duo Tarantino-Rodriguez; tutti gli altri, probabilmente, quando non schifati se ne torneranno a casa convinti di aver impiegato male i soldi spesi per acquistare il biglietto. For fans only: mai tale definizione fu più appropriata.
Titolo: Grindhouse: Planet Terror (Planet Terror)
Regia: Robert Rodriguez
Sceneggiatura: Robert Rodriguez
Fotografia: Robert Rodriguez
Interpreti: Freddy Rodríguez, Rose McGowan, Marley Shelton, Bruce Willis, Josh Brolin, Michael Biehn, Naveen Andrews, Michael Parks, Jerili Romeo, Tom Savini, Rebel Rodriguez, Carlos Gallardo, Quentin Tarantino, Jeff Fahey
Nazionalità: USA, 2007
Durata: 1h. 45′
anche come il primo film di tarantino ho trovato questo film divertente e coinvolgente e molto splatter.
se in quello di quentin i dialoghi erano fatti meglio questo e migliore nel sangue!!!!
Grottesco.
Condivido pienamente la recensione.
Per i fans dello splatter e del graundguignolesco un’ottima operazione che ha la capacità di intrattenere.
A me sinceramente da fan di film di genere non ha destato particolarmente l’interesse se non altro per i ben fatti trucchi del make-up.
Uno dei tanti brutti film di rodriguez
1/5