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Il cittadino illustre di Gastón Duprat & Mariano Cohn

25 novembre 2016 (6 settembre 2016) Recensioni 1 Commento
Il cittadino illustre

Movies Inspired, 24 Novembre 2016 – Memorabile

Da ormai più di trent’anni il Premio Nobel per la Letteratura Daniel Mantovani non fa ritorno a Salas, il piccolo paese nella provincia di Buenos Aires in cui nacque. L’invito a ricevere la medaglia di Cittadino Onorario sarà un’occasione per riportare alla luce il passato da cui ha voluto a tutti i costi fuggire…


Nora Navas e Oscar Martinez in Il cittadino illustreVerso la fine di Il cittadino illustre, ultimo lavoro dell’ormai consolidato duo Gastón Duprat e Mariano Cohn (L’Artista) e presentato nella sezione del concorso ufficiale di Venezia73, un giornalista chiede al Premio Nobel Daniele Mantovani se quanto scritto nel suo ultimo romanzo sia tratto da una storia vera. Mantovani risponde così: “che importanza ha se quello che si scrive in un libro sia realtà o frutto dell’immaginazione? È su questo quesito che Duprat e Cohn costruiscono una storia commovente, sorretta da una sceneggiatura scritta con grande intelligenza e diretta con uno stile delicato la cui magia rimane impressa ben oltre i 118 minuti del lungometraggio. Il cittadino illustre è il ritratto di un uomo ma anche e soprattutto della sua arte, un manifesto della forza della letteratura e delle diverse funzioni che ricopre agli occhi di chi scrive e di chi legge.

Oscar Martinez in una scena di Il cittadino illustreDopo essere arrivato a Salas e portato in trionfo sul camion dei pompieri con tanto di sirene spiegate e di reginetta di bellezza al fianco, Mantovani rilascia un’intervista alla Tv locale, e quando il presentatore chiede in che cosa consista il mestiere dello scrittore il premio Nobel risponde che uno scrittore scrive per aggiungere qualcosa al mondo in cui vive. Eppure gli abitanti di Salas sembrano pensarla diversamente. Le passeggiate di Mantovani per il paese vengono interrotte costantemente da chi gli chiede di confermare l’identità e l’ubicazione delle persone e dei luoghi che hanno fatto da ispirazione alle sue storie che lo scrittore ha ambientato nella cittadina. Mantovani ripete che il suo lavoro è pura finzione, ma la risposta non soddisfa nessuno. Se per il premio Nobel la scrittura è un mezzo per modificare il proprio mondo, per i suoi lettori sembra svolgere una funzione diversa: quella di consegnare la piccola Salas e i suoi abitanti all’eternità.

Dady Brieva in Il cittadino illustreÈ la scrittura, e non Mantovani, a essere la protagonista assoluta di Il cittadino illustre. Duprat e Cohn dirigono un dramma raffinato e intelligente, che passa da momenti di ironia a scene struggenti dove lo scrittore capirà di non poter mai appartenere al posto in cui è nato. Un film che trae la sua forza sia dal dramma personale del suo protagonista sia dal dibattito che nascerà tra lo scrittore e i suoi lettori sul senso dello scrivere. Il cittadino illustre è una delle più belle soprese del Festival di Venezia 2016. La speranza è che la giuria offra all’ultimo lavoro di Duprat e Cohn il riconoscimento che gli spetta.


La locandina di Il cittadino illustreTitolo: Il cittadino illustre (El ciudadano ilustre)
Regia: Gastón Duprat, Mariano Cohn
Sceneggiatura: Andrés Duprat
Fotografia: Mariano Cohn, Gastón Duprat
Interpreti: Oscar Martínez, Dady Brieva, Andrea Frigerio, Nora Navas, Manuel Vicente, Belén Chavanne, Gustavo Garzón, Julián Larquier, Emma Rivera
Nazionalità: Argentina – Spagna, 2016
Durata: 1h. 58′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. annalisa ha detto:

    ho amato la frase che il protagonista dice al giovane receptionist che sogna di fare lo scrittore: “la semplicità è un atto di generosità artistica!” e lo stesso film mi sembra proprio che ricalchi da un punto di vista stilistico le stesse parole che Mantovani dice a questo giovane in merito al suo modo di scrivere “stile delicato, fluido senza fronzoli, una prosa semplice, chiara e … sovversiva”

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