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"Il falsario" di Stefan Ruzowitzky

21 gennaio 2008 Recensioni 6 Commenti
Il falsario

LadyFilm, 25 Gennaio 2008 – Sofferto

Tipografi, fotografi e banchieri ebrei, coordinati dal miglior falsario del mondo, sono obbligati a produrre sterline e dollari falsi per finanziare l’esercito tedesco. Sono trattati meglio degli altri, tanto da dimenticarsi quasi di essere in un campo di concentramento, ma col loro lavoro finanziano l’attività bellica dei nazisti…


Dolores Chaplin e Karl Markovics in una scena di Il falsarioIl falsario inizia sulla spiaggia di Nizza, il film, in una pallida giornata d’autunno. E poi da Nizza al Casinò di Montecarlo, dove Salomon Sorowitsch torna a vivere per un breve momento la bella vita dopo la fine della guerra, quella bella vita che invece era per lui la normalità prima della Seconda Guerra Mondiale. Questa cornice attorno al racconto principale è importante per capire cosa davvero gli autori ci stiano dicendo. Sorowitsch è un ebreo, ma è stato (anche) ignorando la «sua gente» che è diventato il più grande falsario del mondo. Una volta catturato e “catalogato” come criminale comune non ha dubbi su come comportarsi: fa di tutto per salvarsi la pelle e non gli importa se i nazisti vincono o perdono la guerra. «Non darò ai nazisti la soddisfazione di vergognarmi di essere vivo». Ma è proprio questo prologo (con conseguente epilogo) nizzardo che ci fa capire come alla fine dei conti il personaggio non sia convinto di aver fatto la cosa giusta, perché l’operazione Bernhard avrebbe potuto davvero cambiare le sorti del conflitto mondiale e allora, forse, non sarebbe riuscito a perdonarselo.

Karl Markovics e Andreas Schmidt in Il falsarioE’ grazie al volto sofferto di Karl Markovics che il personaggio di Sorowitsch acquista spessore e ne possiamo apprezzare le sfumature e i dubbi. E nonostante qualche trucco malfatto per mascherare i luoghi, è grazie alla regia ordinata di Ruzowitzky che la storia vera raccontata in un libro da Adolf Burger (compagno di sventura di Markovics) ci appare comprensibile anche nei suoi dettagli. Il falsario non è un film semplice, anche se a prima vista potrebbe sembrarlo, e forse non è neanche un film semplice da amare. Ma è un film intenso e a tratti duro, ed è onesto nella rappresentazione della situazione e della complessità del pensiero e del comportamento umano. Prevedibilissima nomination all’Oscar 2007 per il miglior film in lingua straniera, quando arriva nelle sale italiane sembra il favorito per portare a casa il premio.


La locandina di Il falsarioTitolo: Il falsario – Operazione Bernhard (Die Fälscher)
Regia: Stefan Ruzowitzky
Sceneggiatura: Stefan Ruzowitzky
Fotografia: Benedict Neuenfels
Interpreti: Karl Markovics, August Diehl, Devid Striesow, Martin Brambach, August Zirner, Veit Stübner, Sebastian Urzendowsky, Andreas Schmidt, Tilo Prückner, Bernd Raucamp, Lenn Kudrjawizki, Norman Stoffregen, Gode Benedix, Dolores Chaplin
Nazionalità: Austria – Germania, 2007
Durata: 1h. 38′


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Attualmente ci sono 6 commenti a questo articolo:

  1. Sebastiano ha detto:

    Lo proiettiamo venerdi’ 29, in occasione della giornata della memoria.
    Alberto, sei invitato.

  2. Alberto Cassani ha detto:

    Me lo segno. E’ probabile che venga, anche se il film l’ho già visto e non è certo una botta di allegria…

  3. Anonimo ha detto:

    il falsario è davvero un gran film.
    e poi è pure una vera storia.
    mi hanno consigliato di vedere anche un altro film tedesco,le vite degli altri.
    com’è?

  4. Alberto Cassani ha detto:

    Il falsario è un film austriaco, più che tedfesco. Le vite degli altri è un grandissimo film, ma è tutt’altro tipo rispetto al falsario, visto che racconta la vita di una coppia di intellettuali a Berlino Est.

  5. anonimo sono sempre io.caschetto giuseppe.
    solo che ho scritto dal pc di mio padre e quindi risulta un altro nome.
    grazie ancora cassani.

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