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Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson

6 marzo 2018 Recensioni 0 Commenti
Il filo nascosto

Universal, 22 Febbraio 2018 – Ammaliante

Londra, anni Cinquanta. Lo stilista Reynolds Woodcock crea abiti per Regine, dame e attrici. Gestisce la sua attività con eleganza e rigore insieme alla sorella Cyril. La sua vita, scandita da ritmi regolari e prestabiliti, viene stravolta dall’incontro con la giovane Alma, che diventa sua modella e musa…


A dieci anni di distanza da Il petroliere, Paul Thomas Anderson e Daniel Day-Lewis tornano con successo a lavorare insieme, un regista e un attore accomunati dalla cura del dettaglio e dalla ricerca della perfezione stilistica e recitativa, come testimonia anche questa loro nuova collaborazione.

Il filo nascosto è un film elegante e raffinato, che racconta una storia complessa e dalle molte sfaccettature. Apparentemente descrive il mondo della moda nella Londra degli anni Cinquanta, ma questa in realtà non è che la cornice per parlare di altro. Nella sua prima parte, Il filo nascosto racconta la classica storia del narcisista pigmalione che cerca di controllare e plasmare la sua ultima conquista, ma in realtà il tema portante è qualcosa di diverso e più profondo: le dinamiche complesse di potere e manipolazione che si possono sviluppare all’interno di una relazione, cosa che trasforma il film in una riflessione su potere e controllo all’interno di una relazione sentimentale.

Nonostante sia circondato da molte donne – la sorella Cyril, le sarte che lavorano per lui, le sue clienti e infine le sue modelle – Woodcock ha un rapporto superficiale e distaccato con il genere femminile, con cui è incapace di relazionarsi davvero, preferendo rimanere chiuso nella sua bolla di isolamento emotivo. L’unica in grado di fare breccia all’interno di questo muro di anaffettività è Alma, all’apparenza remissiva e pacata ma in realtà caparbia e capace di ricorrere a misure estreme pur di ottenere l’attenzione e l’affetto dell’uomo che ama. Il punto centrale della pellicola è proprio questo: chi domina chi? Che cosa si è disposti a fare pur di conquistare l’altro, e che cosa si è disposti a cedere? Tra Reynolds e Alma si crea un rapporto di amore malato e dipendenza inquietanti, ma nonostante tutto un legame forte e ossessivo.

Paul Thomas Anderson, nel suo doppio ruolo di regista e sceneggiatore, ha girato un film che incanta e fa entrare lentamente lo spettatore dentro la trama e i personaggi. Come il processo di realizzazione di un abito, si procede per gradi, dall’imbastitura fino ad arrivare all’opera compiuta. Una sola visione del film non basta, probabilmente, a coglierne tutti i dettagli e le sfumature.

Colpiscono l’eleganza e la cura stilistica nella realizzazione della pellicola, tratti caratteristici della cinematografia di Anderson, ma anche la fotografia che alterna sapientemente luci e ombre, e l’intensa colonna sonora – composta da Johnny Greenwood dei Radiohead – che sottolinea i diversi stati d’animo dei personaggi e le svolte nella trama. Poi, naturalmente, c’è Daniel Day-Lewis, alla sua ultima interpretazione sul grande schermo, un attore che per l’ennesima volta dà prova del suo talento straordinario calandosi perfettamente nei panni del suo personaggio. E accanto al quale recitano due ottime comprimarie: Lesley Manville nel ruolo della compassata sorella Cyril e Vicky Krieps, davvero sorprendente in quello della caparbia e amata Alma.


La locandina di Il filo nascostoTitolo: Il filo nascosto (Phantom Thread)
Regia: Paul Thomas Anderson
Sceneggiatura: Paul Thomas Anderson
Fotografia: Paul Thomas Anderson
Interpreti: Vicky Krieps, Daniel Day-Lewis, Lesley Manville, Sue Clark, Joan Brown, Harriet Leitch, Dinah Nicholson, Julie Duck, Maryanne Frost, Elli Banks, Amy Cunningham, Amber Brabant, Geneva Corlett, Juliet Glaves, Camilla Rutherford
Nazionalità: Regno Unito – USA, 2017
Durata: 2h. 10′


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