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"Il principe del deserto" di Jean-Jacques Annaud

28 dicembre 2011 Recensioni 3 Commenti
Il principe del deserto

Eagle Picturs, 23 dicembre 2011 – Stantio

Dopo una guerra tra due emiri, i figli dello sconfitto vengono ceduti come garanzia al vincitore. Anni dopo, i ragazzi sono cresciuti e uno di loro vorrebbe solo vivere un’esistenza da studioso. Il destino, però, ha in programma per lui una vita da condottiero…


Tahar Rahim in Il principe del desertoCon il pesante riferimento del classico di David Lean alle spalle, l’inaffidabile Annaud prova a raccontarci di nuovo la storia di un uomo che diventa il condottiero di un esercito nell’Arabia del primo ‘900. Nello svolgersi del percorso del principe Auda, figura centrale di questo carrozzone, sul piatto vengono messi però troppi temi, tutti affrontati con superficialità o faciloneria: il rapporto tra la tradizione e la modernità del mondo orientale, il desiderio non solo occidentale di controllare le fonti di petrolio, l’importanza del destino, il senso di appartenenza a una famiglia, e altro ancora. Questo si deve non solo a una certa indecisione su quale sia il vero cuore della storia trattata, ma soprattutto alla voglia di Annaud di lanciare tutta una serie di inconcludenti allusioni a quelle che sono le attuali lotte per il controllo del petrolio. Il tentativo di coniugare troppe esigenze però non gli riesce, e il risultato finale rimane indigesto.

Tahar Rahim in una scena di Il principe del desertoQuello che ci si trova davanti è effettivamente un film d’avventura quasi classico, cui però mancherà un pubblico disposto a farsi davvero affascinare da una storia sviluppata in modo così grossolano. Il viaggio dell’eroe è fin troppo chiaro già dai primi minuti e le successive tappe sono pilotate da un manuale del racconto epico. Quello stesso Tahar Rahim che così favorevolmente aveva impressionato il mondo ne Il Profeta sembra qui molto disorientato, tanto quanto un convinto Mark Strong è purtroppo fuori posto. Ridicola Freida Pinto e con lei un bollito Antonio Banderas. Poco importa della bellezza dei paesaggi del deserto e della cura riservata e costumi e scenografie, segni di quell’estetica sfiancante cui Annaud ci ha abituati, perché il tedio qui arriva molto velocemente, anche più che nei suoi precedenti film.


La locandina di Il principe del desertoTitolo: Il principe del deserto (Or noir)
Regia: Jean-Jacques Annaud
Sceneggiatura: Menno Meyjes
Fotografia: Jean-Marie Dreujou
Interpreti: Tahar Rahim, Antonio Banderas, Mark Strong, Freida Pinto, Riz Ahmed, Jamal Awar, Lotfi Dziri, Eriq Ebouaney, Mostafa Gaafar, Akin Gazi, Ziad Ghaoui, Corey Johnson, Liya Kebede, Driss Roukhe, Jan Uddin
Nazionalità: Francia – Italia – Qatar, 2011
Durata: 2h. 10′


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Attualmente ci sono 3 commenti a questo articolo:

  1. Riccardo ha detto:

    D’accordo con tutto quello che la recensione dice. Sul serio, mi aspettavo veramente mooolto di più. Comunque è da lodare il tentativo di Annaud di realizzare grande cinema spettacolare di intrattenimento all’europea, alternativo al cinema industriale hollywoodiano come ci ha dimostrato con i vari Nome della Rosa ecc…
    Da un soggetto simile si poteva fare, volendo di meglio, o magari fare una trilogia o un dittico in modo da spiegare bene le cose lasciate superficiali.

    Sarei interessato a vedere La guerra del fuoco, se qualcuno lo ha visto può dirmi che ne pensa e magari farmi sapere se si può recuperare in DVD?

  2. Plissken ha detto:

    Ciao Riccardo,

    io lo vidi al cinema; ero molto giovane e quindi non so quanto possa essere valido il mio giudizio, ma il ricordo che ne ho è in positivo. Ricordo che per la prima volta vidi un film senza dialoghi, in quanto i protagonisti sono primitivi che si esperimono mediante suoni gutturali. Mi sembra di rimembrare anche una certa particolarità della fotografia, volta ad esaltare le tonalità fredde (insomma ricordo molto… azzurro).

    Il soggetto lo ricordo bene, non è per niente male. Nel complesso, per quel che può valere, è un film di cui consiglierei la visione, anzi approfitto della tua “imbeccata” per riguardarmelo anche io che ce l’ho in Divx.

    Il DVD è in commercio ed è reperibile ad esempio qui:

    http://www.dvd-store.it/DVD/DVD-Video/ID-39124/La-guerra-del-fuoco.aspx

    Se non è possibile immettere link in questa sede, mi scuso e chiedo al Cassani di cancellarlo. Basta comunque effettuare una ricerca su Google. 🙂

  3. Riccardo ha detto:

    Grazie mille per la risposta. Me lo procurerò presto 🙂

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