"Il vedovo" di Dino Risi
Cino Del Duca, 1959 – Frizzante
Un fanfarone spiantato e incapace ha sposato una donna ricchissima. Quando lei viene data per morta, in seguito ad un incidente, la sua vita sembra avere una svolta; ma quando lei ricompare lui decide di ucciderla. Il piano, elaborato con alcuni collaboratori, sembra perfetto ma…
Il vedovo appartiene a quella schiera di film italiani del passato che non sono passati alla storia del cinema. Appartiene però anche a quella schiera di commedie geniali che hanno fatto dell’industria cinematografica italiana una delle più forti di quegli anni. Caustico nella rappresentazione della società bene e degli industriali milanesi del periodo (ma a quanto pare nulla è cambiato), Il vedovo prima che una commedia è una satira che sintetizza perfettamente la situazione dell’industria e della società italiana del secondo dopoguerra.
I riferimenti alla guerra e al Duce ci sono, quasi un fuoco che cova sotto le ceneri (o le macerie) sulle quali sono costruite le carriere degli arrivisti e arrivati imprenditori. Il microcosmo descritto da Risi, pur comprendendo una manciata di personaggi, è rappresentativo di tutta l’emergente industria milanese dell’epoca. E il ritratto che ne esce non è lusinghiero: nessuno si salva. I personaggi positivi latitano, e quando ci sono sono succubi di Nardi che è “arrivato” non grazie alle capacità, che non ha, ma grazie al matrimonio e alla sua parlantina, con la quale riesce ad aggirare gli ostacoli (ma non a saltarli). Tutti i personaggi sono connotati negativamente: da Nardi stesso alla moglie agli altri industriali, ma anche, seppur in modo diverso, l’amante e la sua famiglia e i principali dipendenti (e complici) di Nardi. La grandezza della sceneggiatura sta proprio nel far apparire positivo, o quantomeno “meno negativo”, un bugiardo incapace e criminale come il protagonista.
Ma Il vedovo non sarebbe un buon film senza gli attori. Alberto Sordi è meraviglioso nel ruolo del protagonista, ma la scelta geniale del casting è Franca Valeri in quello della moglie perfida: senza di lei il film non funzionerebbe. La scena in cui “ricompare” vale da sola la visione (per quanto anche la scena della pelliccia…) e ben presto si arriva a sperare in una scena con la sua presenza per godere della sadica cattiveria con cui umilia il marito. Il contrappasso tra il ciarliero e fumoso Nardi e la spietata e concreta Almiraghi è la ciliegina sulla torta.
Diretto con polso fermo da Risi e scritto dallo stesso regista con altri quattro professionisti, Il vedovo è un film divertente e ritmato, ottimo prototipo della migliore commedia italiana.
Titolo: Il vedovo
Regia: Dino Risi
Sceneggiatura: Rodolfo Sonego, Fabio Carpi, Sandro Continenza, Dino Verde, Dino Risi
Fotografia: Luciano Trasatti
Interpreti: Alberto Sordi, Franca Valeri, Livio Lorenzon, Nando Bruno, Ruggero Marchi, Gastone Bettanini, Mario Passante, Enzo Petito, Nanda Primavera, Rosita Pisano, Alberto Rabagliati, Eleonora Ruffo
Nazionalità: Italia, 1959
Durata: 1h. 27′
Una delle mie commedie preferite in assoluto, bellissima. Concordo con la recensione, aggiungerei che oltre all’immensa Valeri ed ovviamente Sordi anche il resto del cast lavora a livelli altissimi. La regia anche a mio personale avviso risulta ineccepibile.
Dovrebbero farlo studiare ai registi e sceneggiatori di nuova generazione, al fine di insegnare come dev’essere fatta una Commedia con la “c” maiuscola.