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"Irrational Man" di Woody Allen

18 dicembre 2015 Recensioni 6 Commenti
Irrational Man

Warner, 17 Dicembre 2015 – Razionale

Abe Lucas è un cinico professore universitario di filosofia. Trasferitosi in una nuova città per lavoro, attirerà le attenzioni dell’annoiata Rita e della giovane studentessa Jill. Ma i piani di Abe per ritrovare la gioia di vivere non hanno niente a che fare con le due donne…


Joaquin Phoenix ed Emma Stone in Irrational ManTic tac, l’orologio di Woody Allen continua a scandire i secondi e, puntuale come sempre, arriva a ricordarci che dal vecchio Allen c’è sempre da aspettarsi qualcosa. Questa volta si tratta di Irrational Man: nuovo film, nuovi volti, stessa storia. I punti di forza della sua precedente produzione ci sono tutti, dal personalissimo gusto nel confutare se stesso alle elucubrazioni esistenziali. La storia si dipana al ritmo di jazz, scorre via liscia e senza intoppi, con qualche picco qua e là a renderla divertente ma con fin troppe pianure a farne un prodotto monotono e già visto.

Allen ripropone i propri antichi miti senza fatica, e ritrova Dostoevskij quanto Kant e Heidegger. Senza un reale impegno riabilita qualche tessera dal suo personale mosaico e si prodiga in citazioni da se stesso, rinverdendo i vecchi fasti di Crimini e Misfatti o Manhattan con le contaminazioni dei più recenti Match Point e Scoop.

Emma Stone e Joaquin Phoenix in Irrational ManTic tac, ma qualcosa di nuovo c’è e arriva proprio grazie all’età del caro Allen. In linea con alcuni degli ultimi lavori c’è il trionfato elogio della gioventù, che in questo caso ha il volto di Emma Stone. Tanto radiosa da sembrare catarifrangente, a lei è assegnato il compito di guardare alla generazione dei padri con ammirazione e allo stesso tempo di confutarne le teorie senza, però, ostentare le proprie.

Joaquin Phoenix e Parker Posey in una scena di Irrational ManA farle da contrappunto c’è il profilo malconcio di Joaquin Phoenix, perfetto nel ruolo nonostante sembri lo strascico del “Doc” Sportello di Vizio di Forma, tanto ingombrante nel fisico quanto intensa è l’aura della Stone. Non si può dire lo stesso di Parker Posey, presenza svogliata e superflua che mal si associa alla coppia. A lei è dato il compito di sciogliere il giallo dell’omicidio, espediente che fa improvvisamente precipitare ogni buona intenzione residua in un epilogo fin troppo sbrigativo.

Insomma, Irrational Man è un insieme di situazioni già note, un costrutto più che razionale, studiato a tavolino affinché non ci siano sbavature, e non importa se assomiglia a tutto il resto perché il ticchettio dell’orologio prosegue e la regola di Woody Allen rimane una sola: basta che funzioni.


La locandinaTitolo: Irrational Man (Id.)
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen
Fotografia: Darius Khondji
Interpreti: Joaquin Phoenix, Emma Stone, Parker Posey, Jamie Blackley, Betsy Aidem, Ethan Phillips, Paula Plum, Nancy Giles, Robert Petkoff, Sophie von Haselberg, Susan Pourfar, Tom Kemp
Nazionalità: USA, 2015
Durata: 1h. 35′


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Attualmente ci sono 6 commenti a questo articolo:

  1. Eddie ha detto:

    Di base sono d’accordo con la recensione. A dir la verità i primi minuti del film mi hanno davvero fatto ben sperare, tanto erano ritmati ed avvolgenti, ma il resto fila via liscio ma senza particolari guizzi: scrittura di livello ma decisamente “svogliata” se comparata anche solo a quella dei lavori più ispirati dell’Allen recente. Certo, certe tematiche Allen le sa trattare, ma come giustamente è sottolineato in recensione, lo ha già fatto, e meglio. Carino.

  2. Teresa ha detto:

    Se non ci fosse stata Emma Stone, probabilmente molto del piattume che scandisce la seconda parte si sarebbe avvertito sin dai primi minuti. Attendevo questo film sperando che valesse davvero la pena vederlo, ma non è stato così. In media Woody Allen azzecca un film sì e uno no, questa era la volta del film “no”. E poi c’è Parker Posey che è insopportabile. Davvero.

  3. Alberto Cassani ha detto:

    Eddie, non credo che il termine “svogliato” sia quello adatto. Non mi è sembrato che Allen abbia fatto il film senza interesse; ho avuto piuttosto l’impressione che non sapesse bene come confezionare il tutto a livello di sceneggiatura, come se l’avesse chiusa prima di perfezionarla. In effetti non ho mai avuto l’impressione che Allen realizzasse un film volutamente con la mano sinistra, ma piuttosto che non si rendesse conto che avrebbe dovuto lavorarci sopra ancora un po’ perché o non aveva nulla di interessante da dire oppure non lo stava dicendo al meglio. Dovrebbe lavorare con più calma.

  4. skumkyman ha detto:

    Anch’io ho avuto questa impressione, non importa quando ma mi aspetto una sintesi efficace di tutti i Woody Allen che abbiamo conosciuto in questi anni.

  5. Alberto Cassani ha detto:

    Ma ha fatto millemila film! Magari recuperiamo i capisaldi del suo cinema, ma tutti è impossibile.

  6. Marco ha detto:

    A me non è tanto dispiaciuto, anzi un ritorno alle atmosfere (anche se con diversi temi) di ” Match Point” mi ha convinto di più dei suoi ultimi comedy-dramma.
    Buon comparto attoriale. La Stone ennesima conferma di bravura e freschezza.

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