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"La corrispondenza" di Giuseppe Tornatore

15 gennaio 2016 Recensioni 1 Commento
La corrispondenza

01 Distribution, 14 Gennaio 2016 – Tormentoso

Amy, giovane studentessa universitaria che rischia la sua vita facendo la stunt per cinema e televisione, è innamorata – corrisposta – del suo professore di astrofisica. La loro storia d’amore clandestina si svolge tra parallelismi stellari, misteri metafisici e sfere virtuali…


Jeremy Irons e Olga Kurylenko in una scena di La corrispondenzaGiuseppe Tornatore fa della tecnologia la protagonista principale di La corrispondenza. Come dichiara lo stesso Jeremy Irons «l’amore è una forma di comunicazione», e al giorno d’oggi gli strumenti che permettono questo congiungersi di sentimenti, immagini e parole sono soprattutto degli schermi, che siano quelli di un PC o di uno smartphone non cambia: l’importante è che siano in grado di dare “vita” o continuità a una storia, sfidando addirittura la finitezza della realtà. La corrispondenza, seppur differente come plot rispetto a La migliore offerta traccia dei legami con il film precedente: entrambi tematizzano un amore difficile da vivere o perlomeno da rendere realizzabile, ma soprattutto è l’assenza fisica di uno dei due partner a dare quel senso di consequenzialità tra le due pellicole, il celarsi dietro un muro o uno schermo dà alla storia la propria peculiarità.

Olga Kurylenko in La corrispondenzaL’eccedere in sovrabbondanza di questa corrispondenza tecnologica appesantisce la trama di una vicenda sicuramente singolare e ben scritta, ma che tende ad aggrovigliarsi su se stessa in maniera ossessiva senza lasciare spiragli o vie d’uscita. L’ostinazione di Amy nel portare avanti una comunicazione con il suo interlocutore “speciale” diventa una vera e propria forma di morbosità sottolineata dalle musiche enfatiche di un Morricone, fresco trionfatore di Golden Globe per il film di Tarantino.

Olga Kurylenko in una scena di La corrispondenzaMalgrado la fotografia espressiva e incisiva di Fabio Zamarion, La corrispondenza riesce con fatica nell’intento di coinvolgerci in questa forma d’amore eccezionale. E’ da ammettere che a un certo punto della storia tutti ci siamo augurati che Amy trovasse dei diversivi a questo suo tormento fisso. Lo stesso Tornatore ammette che «La tecnologia dà molto, ma toglie sempre qualcosa; la più grande macchina tecnologica al mondo resta l’essere umano». E in effetti il regista cerca in qualche modo di compensare al grigiore impersonale del mezzo tecnologico con espedienti poetici che metaforicamente rappresentano la presenza di ciò che più non c’è: una foglia d’autunno bussa alla finestra di casa di Amy e un volatile dalle grandi ali segue il viaggio della donna, ma in entrambi i casi tutto risulta artificioso e ridondante.


La locandina di La corrispondenzaTitolo: La corrispondenza
Regia: Giuseppe Tornatore
Sceneggiatura: Giuseppe Tornatore
Fotografia: Fabio Zamarion
Interpreti: Jeremy Irons, Olga Kurylenko, Simon Johns, James Warren, Shauna MacDonald, Oscar Sanders, Paolo Calabresi
Nazionalità: Italia, 2015
Durata: 1h. 56′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. davide b. ha detto:

    Trovo questa recensione molto garbata, ma ahimè troppo generosa.
    Il nuovo film di Tornatore è deludente su tutta la linea: sceneggiatura desolatamente banale, degna più di una fiction che di un film; regia piatta; dialoghi stucchevoli, privi di qualsiasi barlume di credibilità; personaggi di contorno macchiettistici, oltre il limite del ridicolo. Le piccole trovate registiche citate nella recensione (c’è anche un cane lacrimevole oltre alle scene menzionate) sembrano uscite da un film Disney per adolescenti…
    Sembra davvero di avere a che fare con un prodotto televisivo.
    Episodio realmente accaduto: quando la madre, dopo 1 ora e mezza di film, tira fuori l’ennesima busta rossa, dal pubblico si è levato un risolino ironico!!

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