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La legge del mercato di Stéphane Brizé

4 luglio 2017 Recensioni 1 Commento
La legge del mercato

Academy Two, 29 Ottobre 2015 – Impegnato

Thierry, 51 anni, è disoccupato da diversi mesi. Segue corsi di formazione e fa colloqui, alla disperata ricerca di una nuova occupazione. Finalmente trova un nuovo impiego che sembra riportare stabilità nella sua vita, ma che lo pone anche nella condizione di dover affrontare quotidianamente un angosciante dilemma morale…


Vincent Lindon in La legge del mercatoAl cinema, negli ultimi anni, il tema del lavoro è stato proposto con una certa frequenza. Basti pensare ai recenti Due giorni, una notte dei fratelli Dardenne o a Io, Daniel Blake di Ken Loach, che pur essendo differenti per la trama e le realtà sociali che descrivono, sono accomunati da due aspetti: parlano di persone schiacciate da un sistema sociale e lavorativo spesso spietato, e mettono in primo piano la questione della dignità del lavoratore.

Vincent Lindon in una scena di La legge del mercatoAnche l’ultimo film del francese Stéphane Brizé, La legge del mercato, rientra in questo filone. Fin dalla scena di apertura, in cui si vede il protagonista parlare con un addetto di un ufficio dell’impiego, è evidente che siamo davanti a un’opera di denuncia sociale, in cui senza proclami ma attraverso uno stile narrativo asciutto, il regista racconta quanto sia duro e disumano il mondo del lavoro contemporaneo.

Vincent Lindon in La legge del mercatoSullo schermo scorre la vita quotidiana di Thierry, un uomo semplice ma onesto, le umiliazioni che subisce nella ricerca del lavoro, l’angoscia su come far quadrare il bilancio familiare, la descrizione del mondo privato e degli affetti, il regista ce lo racconta scena dopo scena, con uno stile rigoroso, quasi documentaristico. La macchina da presa è incollata al protagonista, al suo corpo, al suo viso, e permette allo spettatore di partecipare al suo dramma. La maggior parte delle scene sono girate al chiuso e contribuiscono ad accentuare il senso di oppressione provato dall’uomo.E quando finalmente Thierry trova un nuovo lavoro, il messaggio del film diventa più forte e incisivo. Fino a che punto si può arrivare, e quanti compromessi si devono accettare, pur di mantenere il proprio posto di lavoro? Questo è il dilemma morale che deve affrontare Thierry, il cui disagio cresce di giorno in giorno. Cosa conta di più: il lavoro o la sua dignità di uomo?

Vincent Lindon in una scena di La legge del mercatoLa legge del mercato è una critica chiara e decisa alla società moderna e alla dura legge del mercato che valuta tutto sulla base del profitto, senza alcuna considerazione per il valore umano di chi lavora e di chi ha bisogno. Si tratta di una pellicola necessaria, da vedere per l’importanza del tema e per l’interpretazione intensa e misurata di Vincent Lindon, che gli è giustamente valsa il premio per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes nel 2015.


La locandina di La legge del mercatoTitolo: La legge del mercato (La loi du marché)
Regia: Stéphane Brizé
Sceneggiatura: Stéphane Brizé, Olivier Gorce
Fotografia: Eric Dumont
Interpreti: Vincent Lindon, Karine de Mirbeck, Matthieu Schaller, Yves Ory, Xavier Mathieu, Paul Portoleau, Pierre-Jean Feld, Philippe Vesco, Christophe Rossignon, Noël Mairot, Catherine Saint-Bonnet, Roland Thomin, Hakima Makoudi, Tevi Lawson, Fayçal Addou
Nazionalità: Francia, 2015
Durata: 1h. 31′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Skumkyman ha detto:

    Una storia a 360° sul lavoro. Un film davvero importante e girato benissimo.

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