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"La regina dei castelli di carta" di Daniel Alfredson

27 aprile 2010 Recensioni 8 Commenti
La regina dei castelli di carta

Bim, 28 Maggio 2010 – Atono

Dopo lo scontro col padre e il fratello, Lisbeth è in fin di vita, coi servizi segreti deviati che devono eliminarla per proteggersi e la polizia che vuole metterla dentro. Meno male che Mikael e le sue indagini giornalistiche sono al suo fianco, ma smascherare il male non sarà così facile…


Noomi Rapace in una scena di La regina dei castelli di cartaDopo il finale sospeso del precedente film, tornano gli adattamenti dei celebri romanzi di Stieg Larsson con il terzo e ultimo della trilogia girato (sempre dal mediocre Daniel Alfredson) e distribuito a pochi mesi di distanza dalla Ragazza che giocava col fuoco. I risultati paiono migliorare, ma di poco.

Thriller cospirativo adattato da Ulf Rydberg, che per provare ad arricchire un trama esplosiva resa stanca dal film gioca la carta legale quasi con successo. La denuncia – alla base della missione della rivista messa in scena ma anche delle intenzioni di Larsson – delle malefatte filo-naziste è messa da parte per scavare fino in fondo alla facciata corrotta e putrefatta della famiglia scandinava, base sociale delle istituzioni di un paese tanto liberale da nascondere vermi più purulenti che altrove.

Una scena di La regina dei castelli di cartaUn impianto forte e potenzialmente eccezionale, che Alfredson non è capace di salvare da un andamento catatonico che in 2 ore e mezza non sa tenere su il ritmo quasi mai, arrivando a un vero momento thriller solo dopo 90 minuti. A tenere in piedi il film dal punto di vista emotivo c’è solo la lunga sequenza processuale, ben gestita nel ritmo, che purtroppo lascia spazio a un finale tanto roboante quanto supereroico. Che non riesce così a coinvolgere fino in fondo lo spettatore, spiazzato di fronte a un film bicefalo che cerca il realismo investigativo mentre professa una cialtroneria filmica che rimanda agli action USA (di solito ironici) e che si fa guardare, se non per la piatta regia, per i miglioramenti di uno script un po’ meno confuso del film precedente. Ed è l’unica carta da giocare per Alfredson, visto che anche il fascino di Noomi Rapace (su Michael Nyqvist avevamo già gettato la spugna) si è dileguato film dopo film. E quello del personaggio andrebbe forse ricostruito rileggendo i romanzi.


La locandina di La regina dei castelli di cartaTitolo: La regina dei castelli di carta (Luftslottet som sprängdes)
Regia: Daniel Alfredson
Sceneggiatura: Jonas Frykberg, Ulf Ryberg
Fotografia: Peter Mokrosinski
Interpreti: Michael Nyqvist, Noomi Rapace, Lena Endre, Annika Hallin, Jacob Ericksson, Sofia Ledarp, Anders Ahlbom, Micke Spreitz, Georgi Staykov, Mirja Turestedt, Niklas Falk
Nazionalità: Svezia – Danimarca – Germania , 2009
Durata: 2h. 29′


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Attualmente ci sono 8 commenti a questo articolo:

  1. […] CineFile » “La regina dei castelli di carta” di Daniel Alfredson […]

  2. Riccardo ha detto:

    Leggendo le recensioni di questi tre film sono giunto ad una sola conclusione:
    meglio lasciar perdere, girano thriller migliori in giro.

  3. Alberto Cassani ha detto:

    David Fincher sta preparando il remake del primo film, che sarà interpretato da Daniel Craig. Magari gli viene meglio di questi.

  4. Riccardo ha detto:

    Non so, Craig non è mai stato un bravo attore.

  5. Alberto Cassani ha detto:

    Sì, ma David Fincher è più bravo di Daniel Alfredson.

  6. Emanuele ha detto:

    Scusa Riccardo, ma Craig è un bravo attore, sicuramente migliore di stoccafisso Nyqvist…

  7. […] il finale della saga, infatti, la Bim si è affidata ad una locandina che – spero vivamente a loro insaputa […]

  8. Riccardo ha detto:

    Su questo non ho dubbi, ma craig non è uno di quegli attori che riescono a trasmettermi forti emozioni eppure c’è riuscito alla perfezione nei due 007 che ha fatto.

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