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"Lei" di Spike Jonze

8 aprile 2014 Recensioni 1 Commento
Lei

Bim, 13 Marzo 2014 – Intenso

Theodore non riesce a superare la fine del suo matrimonio. L’incapacità di relazionarsi con il mondo in maniera tradizionale lo porta ad allontanarsi dalla realtà; la solitudine e l’angoscia di una quotidianità che lo rende schiavo lo portano a provare un nuovo sistema operativo che pare possa provare anche emozioni: Samantha…


Joaquin Phoenix in LeiI problemi dell’amore e della coppia sono universali, e questo risulta essere pressoché un dato di fatto conclamato in tante opere cinematografiche e televisive. Eppure in Lei ci troviamo di nuovo a rifletterci su, in una maniera inconsueta e, per certi versi, inspiegabile. Nonostante la Lei del titolo non esista, Theodore e Samantha vivono una storia d’amore incredibile, con alti e bassi, e tutti i pro e i contro di una qualunque storia d’amore tra due persone in carne ed ossa. Ciò che Spike Jonze ci racconta nel suo film, però, non è soltanto una storia d’amore. Si indaga piuttosto sullo scoprire se stessi e il mondo che ci circonda. Sul crescere insieme e sulla necessità poi di continuare a crescere da soli, purtroppo o per fortuna.

Rooney Mara guarda Joaquin Phoenix in una scena di LeiLa regia è interessante, e lascia ampio margine di sviluppo a una sceneggiatura ben scritta, che si regge fondamentalmente su dialoghi e pause. Jonze sceglie una fotografia niente affatto neutra, fatta di toni caldi e soffusi, e un’eccezionale armonia di colori. Alterna un passato candido dove a prevalere sono il bianco e la luce, a un presente più intenso e scuro, fatto di colori caldi e bruni. La sceneggiatura, vincitrice dell’Oscar, funziona bene, anche se risulta essere leggermente macchinosa in alcuni punti. Fatto del tutto trascurabile, vista l’eccezionalità del progetto.

Amy Adams e Joaquin Phoenix in LeiNiente affatto trascurabile, invece, è l’evidente problema di un doppiaggio italiano piuttosto scadente rispetto all’originale. La scelta di affidare a Micaela Ramazzotti la voce di Samantha è stata forse un po’ troppo azzardata. Dispiace ammetterlo, ma non riesce a reggere il confronto con la Lei di Scarlett Johansson, molto più sensuale e discreta della Ramazzotti, e dal timbro vocale completamente differente. Quella di Samantha non è l’unica voce a risentirne: anche la voce stessa di Theodore è meno intensa ed emozionante, e lascia andare tutte le incertezze e i non detti che sono parte integrante del personaggio. Quindi, nonostante l’eccezionale interpretazione di Joaquin Phoenix. in alcuni frangenti c’è qualcosa “che manca”, un’esitazione o un calo di tono che non riusciamo a cogliere nella versione italiana.

Joaquin Phoenix in LeiIl resto del cast è meraviglioso, e non potrebbe essere altrimenti in un film che punta tutto su dialoghi ed emozioni. Amy Adams è un’amica di Theodore, in piena crisi col compagno e con se stessa. Rooney Mara è perfetta nei panni della ex moglie tanto quanto Olivia Wilde in quelli di una donna single conosciuta durante uno strano e inquietante appuntamento al buio. La colonna sonora, poi, non è solo uno degli elementi principali del film, ma fa letteralmente parte della narrazione. La musica in Lei è parte integrante della sceneggiatura. Samantha comunica con Theodore attraverso la musica, e compone per lui, canta per lui il suo amore e il suo bisogno di stargli vicino in qualche modo. “The moon song”, cantata da Scarlett e Joaquin, è quanto di più dolce e commovente Spike Jonze potesse regalarci in una pellicola tanto dolce quanto acre.


La locandina di LeiTitolo: Lei (Her)
Regia: Spike Jonze
Sceneggiatura: Spike Jonze
Fotografia: Hoyte Van Hoytema
Interpreti: Joaquin Phoenix, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde, Micaela Ramazzotti, Chris Pratt, Matt Letscher, Portia Doubleday, May Lindstrom, Evelyn Edwards, Steve Zissis, Luka Jones, Laura Kai Chen, James Ozasky, David Azar, Pramod Kumar, Dane White, Nicole Grother
Nazionalità: USA, 2013
Durata: 2h. 06′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Molto bello. Scritto benissimo (sia come contenuti che come forma) e recitato magnificamente.
    Ottime la musica e la fotografia.
    Solo il finale l’ho trovato un pò lento e monotono, quasi come se il regista volesse chiudere in fretta il film e non sapesse come fare. Non regge comunque il confronto col resto del film.

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