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Lo schiaccianoci e i quattro regni di Lasse Hallström & Joe Johnston

13 novembre 2018 Recensioni 1 Commento
Lo schiaccianoci e i quattro regni

Walt Disney, 31 Ottobre 2018 – Miscelato

Una brillante quattordicenne che ha da poco perso la madre deve partecipare alla festa di Natale in casa del padrino. Qui trova un filo d’oro con il suo nome che la porta in un mondo parallelo formato da quattro regni piuttosto stravaganti e sul punto di iniziare una guerra…


Lo schiaccianoci” di Tchaikovsky è uno dei classici del balletto russo, ispirato a un racconto di Alexandre Dumas a sua volta tratto da un racconto di E.T.A. Hoffman. L’opera di Tchaikovsky e il racconto originale di Hoffman hanno fatto da canovaccio per questa rivisitazione cinematografica. Purtroppo Lo schiaccianoci e i quattro regni è uno di quei casi, sempre più frequenti in casa Disney, in cui la somma delle parti è superiore al risultato d’insieme.

Lo schiaccianoci e i quattro regni soffre della stessa sindrome di cui soffriva Nelle pieghe del tempo: la storia è bella e adatta al pubblico di riferimento, gli attori sono in parte, le scenografie grandiose e a tratti eccezionali, i costumi magnifici. Il problema, però, è che in mezzo a tutta questa meraviglia e magniloquenza manca la passione, il sentimento, l’empatia. Si rimane sempre piuttosto freddi di fronte alle avventure di Clara, e il veloce incedere della pellicola, con personaggi che si accumulano senza sosta, di certo non aiuta.

Hallström e Johnston, che condividono la paternità della pellicola dopo che il primo ha diretto le riprese principali e il secondo quelle correttive, non lasciano mai respirare lo spettatore, che viene continuamente sballottato verso nuovi obiettivi e nuove avventure in un continuo saliscendi emozionale che non lascia il tempo di far maturare un sentimento. I continui riferimenti culturali a storie simili inoltre (Alice nel paese delle meraviglie e Le cronache di Narnia sono i più evidenti) non fanno altro che sovraccaricare il discorso filmico dando una leggera sensazione di déjà-vu.

Non sono tutte ombre, però. Lo schiaccianoci e i quattro regni ha i suoi momenti, e non sono nemmeno pochi; il problema è che sono solo troppo ravvicinati. Quello che il film perde sul piano emozionale è però compensato sul piano visivo: le scenografie e i costumi sono eccezionali e le idee della sceneggiatura abbondano talmente che risulta difficile mostrarle tutte nei canonici 100 minuti di durata. Per buona parte della pellicola si rimane davvero a bocca aperta e si notano tutti i dettagli degli elaboratissimi set. Tuttavia, questo continuo mostrare ad ogni pie’ sospinto qualcosa di nuovo e meraviglioso, paradossalmente, uccide il “sense of wonder” del film.

Nota di merito anche per gli attori. Anche se per qualche perverso gioco di contratti il primo nome in cartellone è quello di Keira Knightley, la protagonista è la giovane Mackenzie Foy che regge su di sé il peso dell’intera pellicola e offre un’ottima prova. A farle da spalla, ma senza occupare più spazio del necessario, un terzetto di stelle di prim’ordine: la già citata Keira Knightley, Morgan Freeman e Helen Mirren.

Quando si esce dalla sala dopo aver visto Lo schiaccianoci e i quattro regni si ha la strana sensazione di aver visto qualcosa di estremamente spettacolare, che ha riempito oltremodo gli occhi e la fantasia ma non ha mai davvero toccato il cuore.


La locandinaTitolo: Lo schiaccianoci e i quattro regni (The Nutcracker and the Four Realms)
Regia: Lasse Hallström, Joe Johnston
Sceneggiatura: Ashleigh Powell, Ashleigh Powell
Fotografia: Linus Sandgren
Interpreti: Mackenzie Foy, Helen Mirren, Keira Knightley, Morgan Freeman, Misty Copeland, Tom Sweet, Meera Syal, Ellie Bamber, Matthew Macfadyen, Nick Mohammed, Charles Streeter, Jayden Fowora-Knight, Richard E. Grant
Nazionalità: USA, 2018
Durata: 1h. 39′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Molto d’accordo con la recensione.
    Più che altro chi ha più di 16 anni intuisce fin da subito i risvolti di trama, lasciandolo alla fine come aver assistito ad una, seppur ben fatta, occasione sprecata.
    Gli appassionati di balletto classico, però, potranno ben apprezzare alcune soluzioni registiche.

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