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L'ora più buia di Joe Wright

1 febbraio 2018 Recensioni 0 Commenti
L'ora più buia

Universal, 18 Gennaio 2018 – Storico

Maggio 1940. Il Regno Unito vive un momento tragico: l’esercito inglese è assediato sulle spiagge francesi e le truppe di Hitler avanzano in Europa. Re Giorgio VI affida l’incarico di risollevare le sorti della nazione a Winston Churchill, politico non molto amato ma l’unico in grado di avere il sostegno di conservatori e laburisti…


La figura di Winston Churchill è stata raccontata più volte, al cinema, ma nell’ultimo film di Joe Wright, L’ora più buia, ci viene descritta – come il titolo stesso lascia intuire – in un momento cruciale per il Regno Unito e l’Europa. Non si tratta, quindi, di una biografia del politico inglese, quanto del racconto di come Churchill agì in una determinato momento storico.

Il modo in cui il personaggio protagonista viene introdotto sullo schermo è rivelatore dello stile narrativo e registico che Wright ha deciso di adottare: dopo due scene iniziali in cui vediamo un convulso dibattito parlamentare e politici discutere di possibili soluzioni per la guida della nazione, ecco una luce che si accende nel buio. È il sigaro di Winston Churchill che, simbolicamente, rappresenta la chiarezza dopo tanta confusione.
Il regista introduce il protagonista nella sua stanza da letto, lontano dai luoghi del potere, in un contesto privato, umanizzando così la sua figura carismatica; un uomo scorbutico e irascibile, la cui parlata è caratterizzata da un continuo borbottio che a volte rende le sue parole incomprensibili, ma dotato di grande acume e capacità politiche. A lui tocca l’ingrato compito di decidere se continuare a combattere Hitler o cercare, attraverso una via diplomatica, di arrivare a un accordo di pace, oltre a dover provare a salvare i soldati inglesi assediati a Dunkerque. Una sfida immane per qualunque capo di governo. Wright insiste su questo aspetto, sulla pressione che gravava su Churchill e le sue difficoltà a trovare un compromesso con i parlamentari più favorevoli a un armistizio.

Per sottolineare la tensione psicologica che opprime il protagonista, il regista inglese ha scelto di mostrare il passare del tempo scandendone i giorni, e di ambientare quasi tutte le scene in spazi chiusi: il Parlamento, i corridoi del rifugio in cui vengono prese decisioni politiche e militari, la camera da letto e altre stanze della casa di Churchill; tutti luoghi cupi e opprimenti. Wright ha, inoltre, saputo individuare l’interprete perfetto per il ruolo del protagonista, perché se il film si distingue per l’ottima sceneggiatura scritta da Anthony McCarten e per un’accurata ricostruzione d’ambiente, bisogna riconoscere che su tutto domina la notevole interpretazione di Gary Oldman nel ruolo di Churchill.
Truccato al punto da essere quasi irriconoscibile, l’attore londinese ha compiuto un lavoro di mimesi straordinaria, nelle movenze e nel parlato. Per comprenderlo appieno, il film andrebbe visto in lingua originale, perché sullo schermo lo spettatore non vede Gary Oldman ma Winston Churchill. Accanto a lui si muove un cast di comprimari di altissimo livello, da Kristin Scott-Thomas nel ruolo della moglie di Churchill, a Lily James in quello della fidata segretaria, a Ben Mandelsohn in quello di Re Giorgio VI.

Il difetto maggiore di L’ora più buia è una certa retorica tipica dello stile registico di Wright, e che questa volta ha il suo momento culminante nella scena in metropolitana, quando Churchill – ancora dubbioso sulla decisione da prendere – si mescola con i comuni cittadini e chiede loro cosa sia giusto fare, se resistere e combattere il nemico oppure accettare un armistizio svantaggioso. Un evento che probabilmente non si è mai verificato, ma che dà una spinta enfatica e in crescendo al momento narrativo, e conduce direttamente al celebre e solenne discorso tenuto da Churchill in Parlamento. Uno scivolone retorico facilmente perdonabile, però, perché nell’insieme L’ora più buia è un film scritto e diretto bene, capace di intrattenere, ma soprattutto recitato in modo magistrale.


La locandinaTitolo: L’ora più buia (The Darkest Hour)
Regia: Joe Wright
Sceneggiatura: Anthony McCarten
Fotografia: Bruno Delbonnel
Interpreti: Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Lily James, Stephen Dillane, Ronald Pickup, Ben Mendelsohn, Stephen Dillane, Nicholas Jones, Samuel West, David Schofield, Richard Lumsden, Malcolm Storry, Hilton McRae, Benjamin Whitrow, Joe Armstrong, Adrian Rawlins
Nazionalità: USA – Regno Unito, 2017
Durata: 2h. 05′


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