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"Padri e figlie" di Gabriele Muccino

13 ottobre 2015 Recensioni 1 Commento
Padri e figlie

01 Distribution, 1 Ottobre 2015 – Toccante

La giovane Katie, laureata in psicologia e in procinto di esercitare la professione, ha vissuto un’infanzia difficile. Dopo aver perso la madre in un tragico incidente stradale, è cresciuta col padre Jake e la zia Elizabeth, lui scrittore di successo ma con gravi problemi di salute, lei donna algida e benestante ma incline ai vizi dell’alcool…


Kylie Rogers e Russel Crowe in Padri e figlieGabriele Muccino batte il ciak del suo quarto film hollywoodiano, dopo Will Smith (Sette anime e La ricerca della felicità), Uma Thurman e Gerard Butler (Quello che so sull’amore), anche Russell Crowe e Amanda Seyfried si prestano per questo nuova pellicola. Padri e figlie è un dramma familiare raccontato con delicatezza e rispetto delle emozioni dei protagonisti e del pubblico, senza scadere mai nel patetico e nel sentimentalismo a tutti i costi. Il regista sviluppa la storia su due livelli temporali che si intrecciano in un’unica continuità narrativa: è la storia di Katie bambina e Katie adulta, e gli eventi passati della sua infanzia entrano con forza nella sua vita presente/futura quasi a spiegare e giustificare la sua instabilità comportamentale. Il vuoto della giovane donna ormai adulta è solo la conseguenza di una presenza diventata ormai assenza, il cui ricordo diventa l’unica via di uscita.

Aaron Paul e Amanda Seyfried in una scena di Padri e figlieMuccino sceglie due registri stilistici per costruire il parallelismo temporale: piani a due, lievi movimenti di macchina, carrelli in avvicinamento e allontanamento, a scoprire quel piccolo mondo intimo tra un genitore e la sua bambina, che malgrado tutto continuano a costruire la propria storia. Esemplificativa la scena in cui i due, seduti dietro la scrivania di Jake, interrompono le loro attività per cantare in duetto “Close to you” trasformandola in una dichiarazione d’amore eterno tra un padre e una figlia. Il regista adotta invece ritmi più concitati per descrivere la dimensione adulta di Katie. Mentre da una parte mantiene una certa stabilità registica nel rapporto di lei psicologa con la bambina in analisi, quasi a intessere un’analogia con la sua infanzia, la sfera privata della ragazza è molto più sfuggevole: camere a mano durante i suoi tormenti d’amore e steadycam a seguire e precedere durante le sue fughe nella città. La fotografia fa da trait d’union tra i due registri, con i toni caldi ma vivaci, sottolineando il legame viscerale tra Katie e Jakes.

I due protagonisti riescono a suscitare emozioni, senza lasciarle eccedere nel pietoso e nel lacrimevole. Dignitosi ed efficaci nella loro interpretazione anche Aaron Paul e Diane Kruger, rispettivamente l’unico altro amore e l’unica famiglia di Katie.


La locandina di Padri e figlieTitolo: Padri e figlie (Fathers & Daughters)
Regia: Gabriele Muccino
Sceneggiatura: Brad Desch
Fotografia: Shane Hurlbut
Interpreti: Amanda Seyfried, Russell Crowe, Aaron Paul, Diane Kruger, Ryan Eggold, Jane Fonda, Kylie Rogers, Quvenzhané Wallis, Bruce Greenwood, Octavia Spencer, Janet McTeer, Michelle Veintimilla, Claire Chapelli, Brendan Griffin, John Shepard
Nazionalità: USA, 2015
Durata: 1h. 56′


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Attualmente c'è 1 commento a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Potrei essere anche d’accordo con la recensione sui pregi che ha enunciato però si è dimenticata, la recensionista, di scrivere un parere sulla qualità della sceneggiatura che personalmente ho trovato scontata e poco interessante.

    Non è la prima volta che ci viene mostrato la vita sbandata e vuota di una persona che ha avuto un passato pieno di problemi o non propriamente felice, qui si ripercorre pedissiquamente questa storia in modo risaputo.
    Alcune sottostorie poi (l’accanimento degli zii nei confronti della nipote, risolto sbrigativamente tra l’altro) risultano inutili ai fini della vicenda; il motivo per cui al padre ritornino le crisi epilettiche non è chiaro poi.

    Un aspetto interessante, come già detto, è il fatto di passare dal passato al presente, in questo modo non ci è dato sapere se il padre potrà essere ancora vivo o meno nei giorni odierni, almeno fino alla fine del film.

    La storia in sè non annoia però non appassiona ne coinvolge più di tanto (causa appunto nella mancanza di originalità). Non ti rimane dentro a fine proiezione, ergo qualcosa di storto è andato sicuramente.
    Non so se il regista aveva l’intenzione di emozionare, con me non ci è riuscito.

    La regia di Muccino svolge discretamente il proprio ruolo.
    Buone prove attoriali di un pò tutto il comparto, soprattutto la giovane Katie.

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