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Pasolini di Abel Ferrara

24 settembre 2014 Recensioni 2 Commenti
Pasolini

Europictures, 25 Settembre 2014 – Insignificante

Le ultime 24 ore di vita di Pier Paolo Pasolini, freneticamente passate tra l’amatissima madre, gli amici più cari, lettere da scrivere e interviste da concedere. Ma anche tra un romanzo mai finito e la sceneggiatura di un film mai girato…


Willem Dafoe in una scena di PasoliniAtteso con curiosità e un pizzico di scetticismo tra gli ultimi film del concorso di Venezia 71, il Pasolini di Abel Ferrara si dimostra un film sbagliato sotto ogni aspetto, a partire dalla sceneggiatura vuota e confusa fino al cast imbarazzante, passando per una regia totalmente senza idee.

La decisione di raccontare le ultime ore di vita dello scrittore offre la possibilità di dare uno spaccato inedito del personaggio privato, ma impedisce di raccontare davvero Pasolini a chi non lo conosce. Il Pasolini intellettuale, che è poi ciò che dovrebbe essere più importante raccontare, lo si intravede solo attraverso le due interviste che aprono il film e lo segnano nel momento della sua svolta tragica e attraverso le parole del romanzo uscito postumo Petrolio e della sceneggiatura di Il padre selvaggio. In Pasolini, insomma, manca proprio Pasolini.

Riccardo Scamarcio e Ninetto Davoli in PasoliniIl cast mette insieme attori di diversa provenienza ma nessuno si trova a proprio agio nel pastiche linguistico che caratterizza i dialoghi. Mentre le comparse attorno a loro parlano in romanesco, gli attori italiani parlano in pessimo inglese col protagonista e in italiano tra loro, e Pasolini stesso parla quasi sempre in inglese virando ogni tanto in pessimo italiano senza alcun motivo (nella versione per le sale i suoi dialoghi sono invece tutti doppiati da Fabrizio Gifuni).

Una scena di PasoliniDietro la macchina da presa, Abel Ferrara si dimostra fin dall’inizio senza idee, e persino senza coraggio nella ricostruzione dell’omicidio di Pasolini. Viene persino il dubbio che il progetto non lo interessasse poi così tanto, tant’è che il risultato finale non è né interessante né soddisfacente, come peraltro già capitato a tutti gli ultimi film del regista newyorchese. Alla fine dei conti, Pasolini è un film che non merita assolutamente la considerazione e il tempo degli spettatori, che sull’argomento potranno trovare facilmente libri e film più riusciti e approfonditi.


La locandina di PasoliniTitolo: Pasolini (Id.)
Regia: Abel Ferrara
Sceneggiatura: Abel Ferrara, Maurizio Braucci
Fotografia: Stefano Falivene
Interpreti: Willem Dafoe, Maria de Medeiros, Ninetto Davoli, Riccardo Scamarcio, Giada Colagrande, Adriana Asti, Valerio Mastandrea, Roberto Zibetti, Tatiana Luter, Salvatore Ruocco, Guillaume Rumiel Braun, Diego Pagotto
Nazionalità: Francia – Italia – Belgio, 2014
Durata: 1h. 26′


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Attualmente ci sono 2 commenti a questo articolo:

  1. Antonio ha detto:

    Peccato che sia così brutto , un’ occasione sprecata ….spero che “la macchinazione” con Massimo Ranieri e Paolo Bonacelli sia un film migliore.

    Ps Dafoe che improvvisa un italiano come “ti fichi nei guai” o “li vuoi i spagheti?” non si può sentire!!!!

  2. Fabrizio Degni ha detto:

    Ti stavo scrivendo su un commento via FB dopo averne letta la recensione su Il Fatto… vedo che la tua opinione non discosta dall’altro recensore… peccato, ennesima occasione mancata per il nostro cinema.

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