Stai leggendo:

"Resident Evil" di Paul W.S. Anderson

27 luglio 2002 Recensioni 4 Commenti
Resident Evil

Columbia, 5 Luglio 2002 – Mediocre

In un complesso ipertecnologico vengono condotti bizzarri esperimenti finalizzati allo sviluppo di nuove armi batteriologiche. Quando una di queste viene accidentalmente rilasciata nell’edificio il computer centrale blocca tutte le uscite, sigillando al suo interno le cavie e i tecnici del laboratorio…


Milla Jovovich in Resident EvilDopo il furto di un misterioso virus (e relativo antidoto), a causa della rottura di una fiala che lo conteneva, tutti i dipendenti del megalaboratorio sotterraneo della Umbrella Corporation si trasformano in zombi affamati di carne umana. Una squadra militare, a cui si aggiungono tre civili tra cui una Jovovich smemorata, viene inviata in loco senza però essere stata avvertita della minaccia. Come se non bastasse, oltre a zombi e a creature modificate geneticamente, a complicare la situazione ci si mette pure il computer centrale della società, che ha un solo scopo: non far diffondere il virus all’esterno, e per questo è disposto anche (e soprattutto) ad uccidere.

Milla Jovovich in Resident EvilIl regista di Resident Evil è lo stesso di Mortal Kombat, e solo questo basterebbe a mettere in fuga chiunque e a terminare qui questa recensione… ma per fortuna sono passati sette anni dalla disgrazia e, dopo Punto di non ritorno (no comment!), Anderson orna niente-popò-di-meno-che come sceneggiatore, oltre che come regista, di un altro film tratto da un videogioco, per l’appunto, questo Resident Evil.

Milla Jovovich, Michelle Rodriguez ed Eric Mabius in Resident EvilUn prodotto mediocre, con una storia che per fortuna non ha nessuna pretesa moralista, ma che ha il solo scopo di intrattenere seppur con un andamento dei fatti scontato e risaputo che cerca, nelle inevitabili citazioni a Romero, una sorta di aggiornamento sugli zombi con spiegazioni a seguito e cambiamenti dovuti al caso (non più le radiazioni ma un virus a resuscitare i morti), ma che finisce per trasformarsi, per il suo stile e per la sua confezione, in un film incapace di trasmettere brividi e angosce, dove le uniche idee, visive o meno, sono riciclate e viste meglio in altri film (la Jovovich che acquista pian piano la memoria viene dritta dritta da Spy, il laser che affetta da Cube, i mutanti genetici assomigliano ad Alien).

Personaggi senza spessore, interpreti fasulli (anche se la Jovovich è sempre bellissima), musiche roccheggianti, confezione patinata e un finale tirato tanto per le lunghe che ci lascia con l’inesorabile certezza di un seguito. Il pubblico, comunque, ha gradito.


La locandina di Resident EvilTitolo: Resident Evil (Id.)
Regia: Paul W.S. Anderson
Sceneggiatura: Paul W.S. Anderson
Fotografia: David Johnson
Interpreti: Milla Jovovich, Michelle Rodriguez, Eric Mabius, James Purefoy, Martin Crewes, Colin Salmon, Pasquale Aleardi, Stephen Billington, Anna Bolt, Liz May Brice, Jaymes Butler, Michaela Dicker, Fiona Glascott, Torsten Jerabek
Nazionalità: USA, 2002
Durata: 1h. 40′


Percorsi Tematici

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Attualmente ci sono 4 commenti a questo articolo:

  1. Marco ha detto:

    Io ormai questo film lo considero un cult.
    Oggi possono essere banali sia gli effetti speciali, gli stunt al rallenty, i trucchi degli zombie e quant’altro ma ricordiamocelo: prima di questo, film sugli zombie non ne vedevamo da tempo!
    Possiamo dire che è stato il film che ha rilanciato questo filone.
    Mi è piaciuta molto l’ambientazione a mò di prigione.
    L’autore ha ripreso tale e quale alcune scene del videogioco proprio per non perdere l’appeal originale.
    Comunque la storia (sempre ricordando che è stato girato 8 anni fa) l’ho trovata buona e non scontata, con posto anche per un colpo di scena nel prefinale.
    Il connubio Beltrami – Manson alle musiche l’ho trovato eccezionale!

  2. Antonio ha detto:

    Sono terribilmente affezionato a questo film.
    Le atmosfere claustrofobiche,le musiche roboanti e l’angosciante finale apocalittico ( oltre alle bellissime protagoniste) davvero efficaci .
    Purtroppo i sequel hanno fallito nell’impresa di catturare l’atmosfera del videogame soprattutto i superflui Apocalypse e l’ultimo Retribution,che mancava proprio di trama!Extinction e Afterlife mi hanno invece molto divertito!!
    Un concentrato di adrenalina ,l’unico film tratto da un videogame riuscito!

  3. Alessandro ha detto:

    I primi tre videogiochi di Resident Evil per Play Station furono veramente incredibili, io e mio fratello ci giocavamo in continuazione, all’idea che sarebbe arrivata la trasposizione cinematografica eravamo increduli e poi come detto sopra era da tanto che non vedevamo film sugli zombie e questo li rilanciò. Claustrofobico al punto giusto e con molti rimandi al videogames anche se se ne discosta, questo capitolo è un buon cult ed è stato anche un effetto sorpresa per chi aveva giocato il games.
    Ottimi effetti speciali e il trucco e protesi degli zombie, la scena della stanza dei laser è iconica.

  4. Antonio ha detto:

    Adoro questo franchise, il primo Resident Evil è uno dei miei film preferiti.
    La chiusura di questa saga mi mette un po di amarezza perchè dopotutto il primo film mi ha fatto conoscere il genere “zombie-movie” ed allo stesso tempo non mancavo mai all’appuntamento per un nuovo sequel .
    Resident Evil -The Final Chapter chiude questa saga fortunata che ha avuto alti (il primo, il terzo ed il quarto) e bassi (il secondo ed il quinto) ma lo fa con il freno alzato. Ci sono delle sequenze visivamente impressionanti ma il brutto montaggio ha reso tutte le scene di azione caotiche ed incomprensibili (l’esatto contrario degli interminabili slow-motion di Retribution) .
    Ho apprezzato la rivelazione sull’Umbrella e su Alice, e finalmente viene giustificata la pazzia della temuta azienda farmaceutica nel continuare a seminare terrore anche dopo l’apocalisse con la presenza di Isaacs ed anche il ritorno all’Alveare che assomiglia pochissimo al primo -claustrofobico-laboratorio del film del 2002.
    Peccato che non conosceremo cosa è successo a Jill, Ada, Leon e Chris (ma anche Angie, K-mart e Becky) perchè, nonostante il finale aperto, la saga è conclusa.
    Sufficienza piena ma poteva essere molto di piu’.

Scrivi un commento

Devi essere autenticato per inserire un commento.